Cassa Geometri dice addio alla pensione di anzianita'

Mercoledì, 27 Aprile 2022
I chiarimenti in una nota stampa dell’ente categoriale. Dal 1° gennaio 2022, con l’approvazione dei ministeri vigilanti Lavoro-Economia, la Cassa riconoscerà il trattamento di vecchiaia anticipato con una decurtazione sulle quote retributive della pensione rispetto all'età di 67 anni.

La Cassa Geometri dice addio alla pensione di anzianita’. Con l'approvazione, il 14 aprile, da parte dei ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia) della delibera del 24 novembre scorso del Comitato dei Delegati dell’Ente dal 1° gennaio 2022 la prestazione non sarà riconosciuta (spettava al compimento di 60 anni di età e 40 anni di contribuzione). Al suo posto la possibilità di anticipare la decorrenza della pensione di vecchiaia (rispetto all’età anagrafica di 67 anni) accettando una decurtazione delle quote retributive della pensione. Lo rende noto la Cassa Geometri in un comunicato stampa.   

In base alle nuove previsioni, a far data dal 1° gennaio 2022, l’iscritto, anziché richiedere il trattamento di anzianità non più previsto dall’ordinamento della Cassa, può accedere al trattamento pensionistico di cui all’art. 34, c. 6, del Regolamento per l’attuazione delle attività di previdenza ed assistenza a favore degli iscritti e dei loro familiari (c.d. pensione di vecchiaia anticipata), a partire dal compimento dei 60 anni e con almeno 40 anni di regolare contribuzione, seppure con una riduzione della quota calcolata con il sistema reddituale (cioè sulle anzianità maturate presso la Cassa sino al 2009).  Detta riduzione è pari all’1% per ogni mese di anticipo rispetto al requisito anagrafico di 67 anni di età e, in ogni caso, non inferiore al 12%.

La norma prevede che in ogni caso l’importo della pensione così determinato non possa essere inferiore a quello risultante dall’applicazione del calcolo contributivo e comunque l’accesso al trattamento è consentito a condizione che la pensione non risulti essere inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale di cui all’art. 3, c. 6, della legge n. 335/1995 (cioè circa 700€ lordi mensili).

Secondo il Comitato dei Delegati che ha dato impulso alla delibera la Riforma consentirà di eliminare un «privilegio» per i vecchi iscritti aiutando l’equità generazionale e, soprattutto, i conti dell’Ente. A regime, infatti, si stima un risparmio di circa un miliardo di euro.

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