Come viene tassata in Spagna la Pensione

Enrico Ercolani Mercoledì, 05 Settembre 2018
La Spagna resta una delle tradizionali mete per i pensionati italiani attratti da un clima mite e dalla possibilità di godere di regole fiscali più favorevoli.
Ogni anno, molti pensionati italiani decidono di emigrare per trascorrere gli anni della pensione in totale relax, in un luogo dal clima mite e dalla tassazione più bassa. In Italia, purtroppo, la pressione fiscale sui pensionati resta elevata nonostante alcuni piccoli passi avanti fatti nell'ultimo triennio. Per avere un’idea più chiara, basta prendere in considerazione il Rapporto sull’adeguatezza delle pensioni del 2015 dell'OCSE, in cui il nostro Paese occupa il quintultimo posto. Nei vari Paesi europei infatti, i pensionati versano mediamente il 30% in meno di tasse rispetto al Bel Paese.

L’Italia ha stipulato delle Convenzioni bilaterali con molti Paesi esteri, per evitare le doppie imposizioni; si tratta di trattati internazionali con i quali i Paesi contraenti regolano l’esercizio della propria potestà impositiva al fine di eliminare le doppie imposizioni sui redditi e sul patrimonio dei rispettivi residenti. Dunque il trasferimento della residenza all'estero comporta, almeno di regola, la detassazione del reddito pensionistico erogato dall'Italia e la sua imposizione secondo le regole del paese di residenza. In questo panorama la Spagna risulta una delle Nazioni meno costose nell'ambito dell'Unione Europea e, dunque, una delle mete preferite dalla maggior parte dei pensionati italiani. 

La tassazione delle pensioni in Spagna

La tassazione del reddito in Spagna ha diversi elementi peculiari rispetto all'Italia. Gli scaglioni su cui è applicata l'IRPF (l'Irpef spagnola) a seguito dell'ultima riforma fiscale del 2016 del Governo Rajoy sono più favorevoli soprattutto per chi percepisce pensioni basse, sotto i 20/25mila euro annui. Il prelievo fiscale sulle persone fisiche residenti in Spagna segue, inoltre, una doppia aliquota stabilita in misura progressiva: una statale (Irpf Estatal) che parte dal 9,5% e raggiunge il 22,5% (su cinque scaglioni di reddito più bassi rispetto all'Italia); ed una regionale (Irpf Autonomico) che oscilla tra il 9,5 ed il 12% per il primo scaglione di reddito sino a toccare una forchetta tra il 21 ed il 25,5% sull'ultimo scaglione.

Le aliquote regionali, però, sono applicate su classi di importo disallineate da quelle statali. In genere c'è un primo scaglione a 12.450 euro, un secondo scaglione a 17mila euro, un terzo sui 33mila euro ed un quarto che raggiunge i 53mila euro e ciò rende più complesso il calcolo del dovuto. Le regioni più attraenti sono sicuramente le Baleari, le Canarie, Cantabria, Castilla y León, Castilla-La Mancha, Galicia, Madrid e La Rioja dove si paga il 9,5% per i redditi più bassi, si sale al 10% in Andalusia, Aragona, Asturias e Murcia, al 10,5% in Extremadura, sino a salire al 12% in Catalogna, la regione più cara. Sull'ultima classe di reddito Madrid è la più conveniente perchè applica un prelievo solo del 21% che sale al 21,5% in Castilla y León, e via via sale nelle altre municipalità sino a raggiungere il 24% nelle Canarie, il 25,5% in Andalusia, Asturias, Cantabria, Catalonia e La Rioja. La tavola sottostante mostra un esempio delle aliquote fiscali (IRPF) attualmente vigenti nelle Canarie, una delle principali destinazioni per i pensionati italiani. 

A questi valori va aggiunta una detrazione per il cd. minimo personal y familiar, da rapportare alle predette aliquote fiscali vigenti, pari a 5.550 euro di base che sale 6.700 euro per i soggetti con più di 65 anni e raggiunge gli 8.100 euro dai 75 anni. Tali importi possono essere ulteriormente aumentati del 10% dalle Regioni Autonome. Ulteriori incrementi vengono riconosciuti per i familiari a carico e per i soggetti disabili. Complessivamente trasferire una pensione di 18mila euro (circa 1.350 euro lorde al mese) di un ultra65enne in Spagna, quindi, un risparmio fiscale di oltre 1.000 euro l'anno (considerando anche le addizionali locali che si pagano in Italia), che salgono a quasi 1.500 euro in caso di una pensione di 25mila euro rispetto all'Italia. Pur non essendo un risparmio enorme rispetto a quanto si può ottenere in altri luoghi si tratta comunque di una cifra da tenere in considerazione. Vale la pena notare, invero, che il trasferimento della residenza su pensioni elevate (superiori a 60/70mila euro) potrebbe essere meno conveniente o addirittura negativo rispetto all'Italia. 

Per poter beneficiare della tassazione spagnola è necessario ottenere il Certificado de residencia fiscal en España (per il quale occorre risiedere almeno 183 giorni l'anno nel paese) e quindi iscriversi all'AIRE (cittadini italiani residenti all'estero); a quel punto è possibile chiedere all'Inps che la pensione venga pagata per intero, senza le ritenute fiscali. Purtroppo però, anche in materia di pensioni, la legge non è uguale per tutti. La regola della detassazione non può essere utilizzata per gli ex dipendenti della Pubblica Amministrazione (ex Inpdap) che si trasferiscono in Spagna: costoro sono costretti a percepire la propria pensione sempre al netto delle tasse versate in Italia.

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