L’attestazione dell’esistenza in vita dovrà pervenire alla banca entro il mese di febbraio 2021. Qualora il processo di verifica non sia completato entro il termine fissato, l’Istituto assicurerà comunque l’erogazione della rata di marzo 2021 in contanti presso le Agenzie di Western Union. Solamente in caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro i primi giorni del mese di marzo 2021, il pagamento della pensione sarà sospeso dalla banca a partire dalla successiva rata di aprile 2021.
E' stato previsto un periodo di quattro mesi per attestare l’esistenza in vita, per cui non è necessario che i pensionati, come in passato, si rechino da subito, non appena ricevute le lettere, presso gli uffici consolari, Patronati o autorità locali, anche in considerazione della necessità di evitare assembramenti pericolosi, vista l’emergenza sanitaria in corso dovuta alla pandemia da COVID-19. I pensionati sono invitati, altresì, ad indicare il proprio indirizzo di posta elettronica nel modulo di attestazione dell’esistenza in vita da inviare a Citibank NA, al fine di rendere più agevole l’interlocuzione con la banca.
L'Inps informa, inoltre, che non solo i pensionati avranno quattro mesi a disposizione per assolvere i propri obblighi, ma che numerosi sono i soggetti qualificati che, ai sensi delle legislazioni locali, sono autorizzati ad attestare l’esistenza in vita dei pensionati. Nei casi in cui il pensionato non possa produrre l’attestazione standard, Citibank NA accetta i moduli di certificazione di esistenza in vita emessi da autorità locali, tra cui funzionari del comune, notai e altro. Inoltre, con riferimento agli uffici consolari, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, su proposta dell’Istituto, ha emanato una circolare nella quale si invitano le strutture consolari a considerare gli adempimenti relativi all'accertamento dell’esistenza in vita tra i servizi urgenti, indifferibili e garantiti ai pensionati residenti all’estero anche in caso di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria.
Complessivamente i residenti all'estero coinvolti nella procedura sono 131.135 di cui 97.193 residenti nel continente americano; 29.560 in Europa; 1.613 nei Paesi asiatici e del medio ed estremo Oriente; 1322 nei Paesi scandinavi; 190 in Africa e 1.257 in Oceania.