Pensioni, più tempo per pagare i contributi volontari

Vittorio Spinelli Giovedì, 17 Dicembre 2020
Lo prevede un passaggio del disegno di legge di conversione del decreto ristori approvato in prima lettura in Senato. I versamenti dei contributi volontari INPS effettuati in ritardo rispetto al termine ordinariamente previsto potranno essere effettuati entro i due mesi successivi e comunque entro il 28 febbraio 2021
Ci sarà più tempo per pagare la contribuzione volontaria. Anche se i termini ordinari sono scaduti i contribuenti potranno versare validamente la somma entro i due mesi successivi rispetto al termine originario e comunque entro il 28 febbraio 2021.  Lo prevede un emendamento approvato in Senato in sede di conversione in legge del dl n. 137/2020 che ha introdotto l'articolo 13-bis nel testo normativo. 

Più nel dettaglio la novella legislativa dispone che in considerazione del perdurare della situazione di emergenza epidemiologica da COVID-19, i versamenti dei contributi volontari INPS dovuti dal 31 gennaio al 31 dicembre 2020 ed effettuati in ritardo sono considerati validi e possono essere effettuati entro i due mesi successivi e comunque entro il 28 febbraio 2021. Ciò in deroga a quanto stabilito dalla legislazione vigente in materia che, come noto, impone il versamento entro il trimestre successivo a quello solare a cui è riferita la contribuzione. Il termine è perentorio: le somme versate in ritardo sono rimborsate senza maggiorazione di interessi, salva la loro imputazione a richiesta dell'interessato al trimestre immediatamente precedente la data del pagamento.

In sostanza tutti i contribuenti che abbiano versato in ritardo di due mesi rispetto alla scadenza originaria non subiranno alcuna conseguenza e potranno validamente disporre dell'accredito a fini assicurativi del periodo temporale cui si riferisce il versamento.  Ad esempio un contribuente che abbia versato il 15 novembre 2020 il contributo in scadenza il 30 settembre 2020 - riferito al periodo aprile, maggio e giugno 2020 - potrà disporne pienamente ai fini previdenziali. In assenza della deroga questo versamento non sarebbe risultato valido con la conseguenza di perdere la copertura assicurativa relativa al trimestre aprile - giugno 2020.

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