
Redazione
Mose: Ghedini, Mi dimetterei da Senato se avessi preso un euro
Martedì, 10 Giugno 2014- Roma, 10 giu. - "Se dovesse essere provato, ma e' impossibile, che un solo euro mi fosse pervenuto per la mia attivita' politica per la quale, e' fatto notorio, ho sempre pagato personalmente, sono pronto a dimettermi immediatamente da senatore".
Lo afferma Niccolo' Ghedini in un passaggio di una sua articolata precisazione sulle cronache giornalistiche riguardanti la vicenda Mose. Niccolo Ghedini' respinge come "diffamatoria" quella che definisce come "la prospettazione contenuta in un articolo de Il Fatto Quotidiano ove, pur dando correttamente conto che non vi e' alcuna indagine nei miei confronti, si afferma che Colombelli sarebbe stato il mio 'uomo nero' e che vi fosse anche un collegamento con il presidente Berlusconi".
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Il senatore FI, legale di Silvio Berlusconi, sottolinea tra l'altro che "ovviamente cosi' non e'". Respinge "le millanterie narrate dalla signora Minutillo, utilizzate all'evidenza per ottenere in allora indebiti vantaggi e da questa riportate agli inconsapevoli dott. Baita e Ing. Mazzacurati, che - sottolinea - mai, come dagli stessi dichiarato hanno avuto contatti con me, sono smentite dalle indagini e da alcune precise e dettagliate intercettazioni ambientali".
Niccolo' Ghedini anticipa che "si procedera' ad adire l'autorita' giudiziaria" e confessa che "resta l'amarezza che i giornalisti non abbiano sentito l'esigenza di fare almeno una minima verifica o ricercare un qualche contradditorio creando una gravissima delegittimazione poiche' questo tipo di diffamazione e' irrimediabile rimanendo nei lettori sempre il sospetto che fosse vera la falsa notizia."
"Sul quotidiano la Repubblica - osserva allora il parlamentare, e legale di Silvio Berlusconi - sono riportate notizie, addirittura virgolettate, del tutto inventate e che mi riguarderebbero. Nei suoi verbali, il dott. Baita MAI ha prospettato che direttamente o indirettamente mi sia stato fatto pervenire del denaro. E cosi' tutti gli altri dichiaranti ivi compresi la signora Minutillo, l'ing. Mazzacurati e il signor Colombelli. Tant'e' che non solo non vi e' alcuna indagine nei miei confronti ma non e' stata ritenuta alcuna incompatibilita' con la difesa dell'On. Galan nello stesso procedimento".
"E' evidente che per la portata gravemente diffamatoria dell'articolo si procedera' nelle sedi competenti", annuncia. "Parimenti diffamatoria - scrive ancora Ghedini - e' la prospettazione contenuta in un articolo de Il Fatto Quotidiano ove, pur dando correttamente conto che non vi e' alcuna indagine nei miei confronti, si afferma che Colombelli sarebbe stato il mio 'uomo nero' e che vi fosse anche un collegamento con il presidente Berlusconi.
Ovviamente - sottolinea - cosi' non e'". "Con il signor Colombelli che - riprende - mai ho accreditato e che ha casualmente conosciuto a casa mia la signora Minutillo, con cui ha intrapreso un autonomo rapporto, vi e' stata in anni lontani una frequentazione trattandosi di persona gradevole, simpatica e con la comune passione per i motori. Ma - precisa Ghedini - non vi era con questi nessun collegamento ne' politico ne' economico come risulta dagli stessi atti di indagine.
Parimenti risulta che nel 2010 interruppi, come confermato dagli atti, ogni rapporto amicale con Colombelli la cui frequentazione del resto gia' dal 2005, e anche cio' consta documentalmente, e' stata assai sporadica". .
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Lunedì, 09 Giugno 2014Ballottaggi, Beppe Grillo esultaIl Pd, la nostra e' vittoria netta
Lunedì, 09 Giugno 2014- Roma, 9 giu. - Matteo Renzi, prima ancora di ottenere il fatidico 40,8 per cento alle europee, aveva confidato che il suo obiettivo rimaneva quello di ottenere alle amministrative almeno 20 sindaci nei comuni capoluogo. Il centrosinistra, nei due turni, conquista pero' 'solo' 19 sindaci. Il centrodestra ne conquista 7, uno il Movimento 5 Stelle, uno le Liste Civiche.
Renzi oggi e' in missione in Thailandia, e cosi' il commento del Pd e' affidato al vicesegretario Lorenzo Guerini: "La netta vittoria e' merito di tutto il Partito Democratico. Cosi' come tutto il Pd riflettera' e si confrontera' sui pochi casi in cui il risultato non e' stato soddisfacente. I numeri non mentono", aggiunge Guerini, "abbiamo preso tutto il Nord", e in Lombardia "governiamo in tutti i capoluogo, eccetto Varese".
Ma la sorpresa piu' grande del voto di ieri e' la conquista della 'rossa' Livorno da parte del Movimento Cinque Stelle, e Beppe Grillo esulta: "I nostri sindaci 5 Stelle. Sempre di piu'. Virus inarrestabile", scrive su Facebook il politico genovese. "Manca l'ultimo tassello - aggiunge Grillo - Patrizio Cinque candidato sindaco M5S Bagheria, oggi dalle ore 15 si comincera' a conoscere l'esito. Sara' vero che vinceremo poi? Non so, ma io sono contento adesso". Autore della vittoria a sorpresa, ottenuta grazie ad una imponente rimonta rispetto agli esiti del primo turno, e' Filippo Nogarin. Ha ottenuto il 53 percento dei voti, mentre il candidato del centrosinistra Marco Ruggeri si ferma al 47.
Livorno non e' l'unica sorpresa del turno di ballottaggio dopo le amministrative di 15 giorni fa. Da segnalare che dopo 70 anni la sinistra perde anche Perugia, passata con una sorta di plebiscito al centrodestra: in 35enne avvocato Andrea Romizi trionfa nella citta' piu' rossa dell'Umbria con quasi il 60 per cento dei voti. Cala ancora l'affluenza alle urne (48 percento), complice la prima giornata di versa estate ed il mancato traino delle europee.
A farne le spese, oltre a Ruggeri e Wladimiro Boccali (candidato del Pd a Perugia), una serie di altri candidati che, due settimane fa, potevano sperare in un esito loro favorevole. I grillini, oltre a Livorno, si aggiudicano anche Civitavecchia con Antonio Cozzolino (65 per cento). Il centrosinistra piazza una significativa vittoria a Bari: Antonio De Caro ottiene un netto 65 percento. E per il centrodestra c'e' anche la sconfitta, clamorosa, a Pavia del giovane e quotato sindaco uscente definito "l'anti-Renzi": Alessandro Cattaneo cede la fascia tricolore a Massimo Depaoli. Vittoria significativa, come anche quella a Bergano con il renziano di ferro Giorgio Gori, che batte l'uscente Franco Tentorio. Controbilanciata pero' da una serie di risultati non esattamente gratificanti. Nella rossa Perugia si impone Andrea Romizi con quasi il 60 percento. Ma e' a Padova che non si respira un'aria buona: Massimo Bitonci porta la citta' in dote al centrodestra con buona pace di Ivo Rossi. Fratelli d'Italia conquista il sindaco di Potenza strappandolo al centrosinistra. Ricapitolando. Il centrosinistra vince le elezioni comunali 2014 conquistando nei due turni 19 sindaci nei comuni capoluogo di provincia. Il centrodestra ne conquista 7, uno il Movimento 5 Stelle, uno le Liste Civiche. Nelle precedenti elezioni comunali il centrosinistra ebbe 16 sindaci, il centrodestra 11, le liste civiche 1. Il centrosinistra strappa al centrodestra i sindaci di Pescara, Bergamo, Cremona, Pavia, Campobasso, Biella, Verbania, Vercelli, Prato; conferma i comuni di Cesena, Ferrara, Forli', Modena, Reggio Emilia, Pesaro, Bari, Sassari, Firenze, Terni. Il centrodestra strappa al centrosinistra i comuni Potenza (con un sindaco Fdi), Urbino, Foggia, Perugia, Padova (con il leghista Bitonci); conferma i comuni di Teramo e Ascoli Piceno. Il Movimento 5 Stelle strappa al centrosinistra il sindaco di Livorno e conquista anche il comune di Civitavecchia. Le liste civiche confermano il sindaco di Tortoli', anche se resta da stabilire il sindaco di Caltanissetta, dove oggi proseguira' il ballottaggio tra un candidato del centrosinistra e uno di una lista civica. .