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Sono oltre 20 le misure sulle quali la commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha chiesto lo stralcio dalla legge di stabilità a partire da alcune norme micro-settoriali e di carattere ordinamentale. Kamsin Escono, ad esempio, i 10 milioni per l'imprenditoria giovanile in agricoltura; la possibilità per la polizia giudiziaria di utilizzare i carburanti per autotrasporto sottoposti a sequestro ai fini della successiva confisca; vengono meno anche le norme sul ridimensionamento della Rappresentanza Sindacale di forze armate e delle forze di polizia. Non servirà più l'autorizzazione per Invalsi per far scattare le assunzioni straordinarie.

Lo stop ha riguardato la norma che intendeva consentire la cessione di attività immobiliari e della quote partecipate della Rai, così come i 100 milioni per i lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo.

Ad ogni modo il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione scadrà il prossimo 7 novembre ma già lunedì partirà il giro delle audizioni con Banca d'Italia, Confindustria, Istat e Corte dei Conti. Un iter che sarà comunque chiuso entro il 20 Novembre dato che, secondo il calendario di Montecitorio, il ddl dovrebbe sbarcare in Aula a Montecitorio il prossimo 24 novembre.

Possibile la presentazione di emendamenti al testo del disegno di legge per introdurre correttivi alle pensioni, capitolo che è stato completamente dimenticato dall'esecutivo.

Zedde

La Camera ha dato il via libera al decreto che ora passerà al Senato per la sua definitiva conversione in legge. Imu ridotta a chi riduce l'affitto all'inquilino.

Kamsin I Comuni potranno riconoscere un'aliquota Imu ridotta al locatore che concordi una riduzione del canone di affitto con l'inquilino. In ogni caso gli atti di riduzione dei canoni di locazione saranno esenti da imposte di registro e di bollo. Sono alcune delle novità contenute nel decreto legge sblocca Italia, dl 133/2014, approvato questa settimana dalla Camera dei Deputati con 278 voti favorevoli e 161 contrari.

Il testo ora passa al Senato anche se, si ritiene, difficilmente Palazzo Madama potrà cambiare nuovamente il testo del decreto dato che, il provvedimento va convertito definitivamente in legge entro il prossimo 11 novembre pena la sua decadenza.

Il nuovo testo rivede in diversi punti il provvedimento governativo confermando comunque diverse agevolazioni in materia di edilizia. Da un lato il decreto modifica la definizione di manutenzione straordinaria dell'edilizia, ritenendo sufficiente per tali interventi, il semplice rispetto della volumetria complessiva degli edifici, e comprendendo, quindi, anche le opere di frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari preesistenti. Non sarà più necessario, quindi, il permesso di costruire per interventi di ristrutturazione edilizia, che comportino un aumento di unità immobiliari, modifiche del volume o delle superfici dell'immobile.

I termini per il rilascio del permesso di costruire vengono raddoppiati solo nei casi di progetti particolarmente complessi. Con il provvedimento, poi, si introducono sanzioni pecuniarie oscillanti tra 2 e 20 mila euro in caso di mancato rispetto dell'ordine di demolizione degli abusi edilizi,  con piena responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente. Viene introdotta, inoltre, la definizione di interventi di conservazione e si codifica una nuova ipotesi di permesso di costruire in deroga alle destinazioni d'uso per gli interventi di ristrutturazione edilizia effettuate anche in aree industriali dismesse al fine di incentivare le opere di recupero di tali zone.

Zedde

Il Comitato Opzione Donna ha avviato una class action contro l'Inps per ottenere la rimozione dei paletti che accorciano di un anno i termini per l'accesso al regime sperimentale donna.

Kamsin Una giornata di mobilitazione nazionale unitaria delle organizzazioni sindacali Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per chiedere al governo interventi urgenti su reddito da pensione, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza. E' quella che hanno annunciato le tre sigle sindacali per il prossimo 5 novembre a Milano, al Teatro Nuovo (Piazza San Babila), a Roma, all'Auditorium della Conciliazione (Via della Conciliazione 4), con le conclusioni di Gigi Bonfanti, Segretario generale Fnp-Cisl; a Palermo, al Teatro Politeama (Via Castrofilippo 90).  Le manifestazioni si terranno nella mattinata, con inizio intorno alle 9.30 e termine intorno alle 13.30.

Al centro della mobilitazione unitaria ci sarà il rilancio della piattaforma unitaria delle tre organizzazioni, con la richiesta specifica al governo di politiche a sostegno dei pensionati e degli anziani, a partire dalla estensione anche a loro del bonus di 80 euro, più volte promessa dal Presidente del Consiglio. I sindacati ritengono, inoltre, grave la scelta di ridurre il Fondo nazionale per le non autosufficienze (già inadeguato nello stanziamento dell'anno precedente) e di procedere ancora una volta con tagli lineari alla sanità e agli enti locali, che si tradurranno inevitabilmente in una ulteriore riduzione dei servizi di welfare e di assistenza alle persone anziane.

In settimana, inoltre, il Comitato opzione donna ha promosso una Class action contro l'Inps per Circolari 35 e 37 del 2012, che hanno modificato l'applicazione della legge Maroni del 2004, la quale permetteva in via sperimentale alle donne con 57 anni e 35 di contributi, di andare in pensione con il sistema retributivo fino al 2015 (opzione donna). L'iniziativa è stata presentata a Montecitorio dalla presidente del Comitato e dalla parlamentare del Pd della commissione Lavoro Marialuisa Gnecchi.

Zedde

Il Disegno di legge di stabilità conferma la stangata sulla previdenza integrativa. Tagliato il fondo per i lavoratori usurati, meno soldi anche ai Patronati.

Kamsin Stretta sulle pensioni integrative, tassazione piu' elevata per le rendite delle Casse Professionali, pagamenti delle pensioni unificati il 10 di ciascun mese ma solo per chi ha piu' trattamenti. Sono state tutte confermate con l'arrivo in Parlamento del disegno di legge di stabilità per il 2015 le novità anticipate da pensionioggi.it nei giorni scorsi in materia previdenziale. Tra le novità c'è anche il taglio dei fondi destinati ai lavoratori addetti alle masioni particolarmente usuranti. Vediamo dunque di riassumere cosa potrebbe cambiare dal prossimo anno.

Stretta sulla previdenza integrativa - La legge di stabilità prevede, per le casse di previdenza professionali l'incremento  della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento, un livello che sarà equiparato agli investimenti effettuati da qualsiasi altro investitore privato. La misura, in pratica, non ha prorogato al 2015 il credito d'imposta, previsto dall'articolo 4, comma 6-bis, decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 (decreto bonus-Irpef 2014), sui “redditi di natura finanziaria” delle Casse professionali (decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103), concesso solo per il secondo semestre 2014 e pari alla differenza tra le ritenute e le imposte sostitutive del 26% da applicare e quelle del 20 per cento.

Per effetto di tale credito d'imposta (applicabile però solo da luglio a dicembre 2014), le rendite delle Casse professionali sono state tassate al 20% anche dopo il generale aumento al 26% dello scorso primo luglio. Senza il credito d'imposta, quindi, dal primo gennaio 2015, anche queste rendite saranno tassate al 26 per cento.

Sale anche il prelievo sui fondi di previdenza complementare ai quali fisco chiederà non più l'11,5% ma il 20% (articolo 44, comma 1 del Disegno di legge).

Data unica per il pagamento delle pensioni - L'articolo 26 della bozza del disegno di legge di stabilità 2015 prevede che, dal prossimo 1° gennaio 2015, al fine di razionalizzare ed uniformare le procedure ed i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro  sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico pagamento, ove non esistano cause ostative, nei confronti dei beneficiari di più trattamenti.

L'unificazione riguarda solo i titolari di piu' trattamenti (circa 800mila soggetti) gestiti dall’Istituto a seguito della soppressione dell’INPDAP ed ENPALS, in quanto le elargizioni, in tali casi, attualmente vengono erogate con cadenze mensili, ma in giorni diversi. Dalla norma non sono interessati dunque coloro che hanno la pensione a carico di una sola gestione previdenziale: questi continueranno a vedere la pensione accreditata con le regole attuali.

Lavoratori Usurati - Il comma 6 dell'articolo 45 del ddl prevede, in materia di accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, la riduzione da 383 a 233 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015 delle risorse del Fondo costituito al fine di concedere il diritto al  pensionamento anticipato ai lavoratori dipendenti impegnati in particolari lavori o attività che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2008; conseguentemente, prevede una corrispondente riduzione di 150 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2015 delle risorse del medesimo Fondo.

Comunicazioni telematiche - Un'altra novità riguarda l'obbligo di comunicare il decesso del pensionato all'Inps da parte del medico necroscopo attraverso il sistema telematico già presente per la comunicazione dello stato di malattia. Il certificato di accertato decesso dovrà essere trasmesso dal medico entro 48 ore dall'evento e ciò per ridurre i casi di indebita erogazione.

Cure Termali - Il disegno di legge prevede eliminazione degli oneri finanziari degli enti previdenziali per l’erogazione di prestazioni che non rientrino nei livelli essenziali di assistenza di carattere accessorio, quali quelle relative al soggiorno presso le strutture alberghiere, restando a carico del Servizio sanitario nazionale l’erogazione delle prestazioni di assistenza termale previste dalla normativa vigente, identificate con decreto del Ministro della salute, nonché agli assicurati dell’INPS e dell’INAIL. 

Patronati - Il ddl prevede, inoltre, la riduzione di 150milioni di euro dei fondi destinati per i patronati.

Zedde

Cresce l'attesa per conoscere il destino dei lavoratori che sono rimasti fuori dalla quarta salvaguardia per l'esaurimento dei posti. I lavoratori chiedono l'attivazione dei cd. vasi comunicanti.

Kamsin Ancora nulla di ufficiale circa l'attivazione dei cd. vasi comunicanti per la tutela dei lavoratori rimasti esclusi dalla quarta salvaguardia dopo l'esaurimento dei posti.

Come si ricorderà, per tale platea l'INPS aveva stimato l'esistenza di 2.500 beneficiari, ma in un recente messaggio il medesimo Istituto ha comunicato che la platea si è esaurita consentendo di salvaguardare solo i lavoratori che maturino i requisiti entro il 31 ottobre 2012. Sono pertanto rimasti fuori dalla tutela i lavoratori che hanno maturato il diritto previdenziale dal 1° Novembre 2012 al 31 dicembre 2013. Si tratta, secondo stime sindacali, di almeno 4-5mila persone.

Per questi lavoratori esiste, tuttavia, la possibilità di essere salvaguardati comunque. Infatti, l'articolo 1, comma 193 della legge 147/2013 (legge di stabilità 2014) consente, previa l'adozione di un decreto interministeriale, il trasferimento delle risorse nell'ambito delle platee delle precedenti salvaguardie rimaste sotto-utilizzate, per tutelare proprio eventuali carenze in altre platee di lavoratori.

Proprio sul punto l'Onorevole Gnecchi (Pd) nell'interrogazione alla Camera dello scorso 15 Ottobre ha indicato al Sottosegretario al Welfare Luigi Bobba la necessità di attivare al piu' presto la suddetta procedura al fine di consentire l'uscita dei lavoratori rimasti attualmente senza tutela. Se tale valvola di sfogo, infatti, non dovesse essere attivata in tempo utile questi lavoratori si troverebbero costretti a fare domanda per l'ammissione alla sesta salvaguardia con il rischio di sottrarre i posti disponibili per i lavoratori di tale contingente.

La procedura prevista dall'articolo 1, comma 193 della legge di stabilità 2014 prevede infatti il trasferimento delle risorse nell'ambito delle platee previste dalla legislazione vigente, in relazione all'effettivo utilizzo delle somme stanziate previa adozione di un decreto interministeriale Lavoro-Economia. "Come testimoniato dalla copertura finanziaria della cosiddetta «sesta salvaguardia», - ricorda la Gnecchi - , esistono sovrastime, anche consistenti, nella determinazione di alcune platee, mentre sussistono ancora diverse categorie di soggetti esclusi dalle salvaguardie per questioni prevalentemente nominalistiche".

Zedde

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