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- Roma, 21 set. - "Ho dato mandato ai miei legali di avviare un'azione giudiziaria nei confronti di Beppe Grillo per le falsita' contenute nel suo comizio a Melendugno". Lo annuncia in una nota il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in merito al comizio di ieri sera del leader del Movimento Cinque Stelle sul gasdotto Tap. .
- Roma, 21 set. - "Penso che il problema numero uno in Italia sia la produttivita'. Dobbiamo aumentarla. E per farlo e' giusto intervenire sul mercato del lavoro. Allora dico innanzitutto che va bene un contratto a tutele progressive, ma questo non puo' valere per i nuovi contratti, come e' stato detto. Cosi' si andrebbe nella direzione di aumentare la segmentazione del mercato del lavoro". Lo sostiene l'ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervistato dal Sole 24 Ore. "Questo sarebbe inaccettabile - aggiunge Bersani - Noi abbiamo bisogno di un percorso unificante. Il contratto a tutele crescenti dovrebbe quindi sostituire gran parte dei contratti esistenti, riducendo a tre-quattro tipologie". La reintegra? "Possiamo pensare a una maggiore flessibilita', su questo sono apertissimo, anche sull'articolo 18 si puo' tornare a intervenire cercando di farlo funzionare meglio, ma alla fine la reintegra deve rimanere". "La flessibilita' - spiega Bersani - e' nelle tutele crescenti. In un periodo iniziale l'imprenditore ha piu' facolta' di interrompere il rapporto di lavoro, passati 2-3-4 anni non piu'". Sui rischi di scissione del Pd, Bersani dice: "Ho sempre detto che lavoro per la ditta, ma la ditta e' il luogo dove si elabora e si propone". "Si deve discutere prima, no si puo' arrivare alla direzione con un prendere e lasciare". In ogni modo "sono fiducioso che al di la' delle asprezze, si trovi un punto di convergenza ed equilibrio". .
- Roma, 20 set. - Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ritiene che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, "sbagli" sul tema della riforma del mercato del lavoro in quanto "non si possono affrontare temi estremamente importanti, come quello delle estensioni delle tutele e del come si esce da una situazione cosi' ampia di disoccupazione, senza il dialogo e il confronto". "Credo soprattutto non lo si possa fare con atti di forza che tolgono i diritti a chi ce li ha senza dare nessuna prospettiva al mondo del precariato", ha affermato Camusso a La Spezia .

- Roma, 20 set. - "Chi oggi difende il sistema vigente difende un modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o dall'eta'. Noi vogliamo difendere i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui nessuno si e' occupato fino ad oggi". Lo scrive il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, in una lettera indirizzata agli iscritti del partito. "Il 29 settembre - aggiunge - presentero' in direzione nazionale il JobsAct. Dobbiamo attirare nuovi investimenti, perche' senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo anche cambiare un sistema ingiusto - conclude - che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari".

"Nel partito c'e' chi vuole scontri ideologici"

"Davanti a un problema c'e' chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel nostro partito c'e' chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli scontri ideologici e magari riportare il Pd del 25%. Noi no" si legge ancora nella lettera pubblicata sul sito del Pd. "Bloccare l'emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il fisco pagando meno (ma pagando tutti, finalmente!) e, prima di tutto, investire sull'educazione e sulla scuola: questa e' la nostra sfida", aggiunge Renzi che poi sottolinea: "Ci hanno detto che siamo di destra per questo. Ci hanno paragonato ai leader della destra liberista anglosassone degli anni Ottanta. A me - conclude - hanno insegnato che essere di sinistra significa combattere un'ingiustizia, non conservarla".

Scontro con la Cgil sull'articolo 18

"Cambiamo il Paese, chi puo' ci dia mano"

"Noi siamo qui per cambiare l'Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di fico alla vecchia guardia che a volte ritorna. O almeno ci prova" scrive ancora Renzi "Sul sito - spiega - trovate l'indicazione della nuova segreteria. Chi puo' ci dia una mano, partendo dalle iniziative per le imminenti regionali e per le forme di autofinanziamento. Abbiamo la grande occasione di cambiare il paese piu' bello del mondo: Aiutiamoci a farlo sul serio".

Il Decreto legge 201/2011 ha disapplicato la finestra mobile per i lavoratori che maturano il diritto dal 1° gennaio 2012 ad eccezione di talune categorie di soggetti e per determinate tipologie di prestazioni.

Kamsin C'è sempre molta confusione riguardo alla finestre mobili, quel periodo di attesa imposto dalla vecchia disciplina pensionistica che il pensionando deve attendere prima di poter conseguire il rateo pensionistico. Si dice che questo periodo sia stato abolito con l'ultima Riforma del 2011 ma stante le varie eccezioni risulta non sempre agevole districarsi intorno a questa materia. Vediamo dunque di fare il punto della situazione.

La Disciplina originaria - Innanzitutto va fatta una premessa. Sino al 2011 la disciplina era uniforme per tutti coloro che ottenevano una prestazione previdenziale messa in pagamento dall'Inps (es. pensione di anzianità e pensione di vecchiaia). I lavoratori dipendenti scontavano, dal 1° gennaio 2011, un differimento di 12 mesi e gli autonomi di 18 mesi a decorrere dalla data del perfezionamento del diritto a pensione. In pratica se si maturava la quota 96 nel gennaio 2011 si doveva attendere il 1° Febbraio 2012 se dipendenti (o agosto 2012 se lavoratori autonomi).

Per effetto dell'intervento di cui alla legge 111/2011 dal 1° gennaio 2012 era stato programmato anche un ulteriore slittamento per i lavoratori che ottenevano alla pensione di anzianità indipendentemente dal requisito anagrafico (cioè con i 40 anni di contributi) pari ad un mese se il requisito contributivo è stato maturato nel 2012; di due mesi nel 2013 e di 3 mesi dal 2014 in poi. Cio' determinava un allungamento della finestra sino a 15 mesi per i lavoratori dipendenti (21 mesi per gli autonomi) che accedono alla prestazione di anzianità con i 40 anni di contributi.

L'avvento della Riforma Fornero - Le cose cambiano dal 1° gennaio 2012. A decorrere da questa data la finestra mobile viene disapplicata nei confronti dei lavoratori che maturano il diritto a pensione secondo le regole indicate del Dl 201/2011. In altri termini chi matura un diritto a pensione anticipata o di vecchiaia con la nuova disciplina potrà accedere alla pensione il primo giorno del mese successivo a quello di compimento dell'età pensionabile. Ad esempio chi matura la pensione anticipata nel gennaio 2015 potrà accedere alla pensione già dal 1° febbraio 2015 senza dover attendere piu' i fatidici 12 mesi di finestra. Sicuramente questo è un pregio della Riforma Fornero perchè fa giustizia di una normativa che, in via occulta, innalzava di un anno l'età pensionabile.

Le eccezioni - Il regime delle decorrenze vigenti alla data del 31.12.2011 è tuttavia ancora molto attuale perchè il legislatore ha previsto che talune categorie di lavoratori continuino, in via eccezionale, ad esserne soggetti anche per il periodo successivo al 2011. Si tratta in particolare dei lavoratori salvaguardati (cd. esodati) e dei lavoratori del pubblico impiego posti in prepensionamento sulla base della spending review di cui all'articolo 2, comma 11 del Dl 95/2012. Per tali soggetti si ha infatti l'ultrattività delle precedenti regole di pensionamento e, pertanto, viene fatta rivivere anche la normativa sulle decorrenze. 

La finestra mobile resta inoltre in vigore nelle prestazioni pensionistiche che non sono state interessate dalla Riforma Fornero. E' il caso, ad esempio, delle lavoratrici dipendenti o autonome che decidono di accedere alla pensione con il regime sperimentale previsto dall'articolo 1, comma 9 della legge 243/04 (cd. opzione donna); della disciplina dei lavori cd. usuranti; delle prestazioni conseguite in regime di totalizzazione; del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Zedde

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