Lo ha indicato il sottosegretario al welfare Luigi Bobba alla Camera dei Deputati. Anche i lavoratori che hanno versato i contributi all'estero potranno totalizzarli per raggiungere i 30/36 anni chiesti per l'accesso all'APE sociale.
Una interpretazione favorevole ministeriale evita però che il sussidio possa venir meno ove il lavoratore, in possesso dei requisiti per ritirarsi, ritardi la presentazione della domanda.
I dipendenti pubblici che faranno ricorso all'APE Sociale o all'uscita con 41 anni di contributi dovranno mettere in conto uno slittamento nella percezione dell'indennità di buonuscita. 
Chi ha già prodotto la domanda di verifica delle condizioni di accesso deve fare attenzione anche a presentare, al perfezionamento di tutti i requisiti, la domanda di accesso all'APe sociale o al pensionamento con 41 anni di contributi.
Preclusa anche la possibilità di valorizzare la contribuzione versata all'estero al fine di raggiungere i 30 o i 36 anni di versamenti richiesti per l'APe social.
Nei chiarimenti emerge il quadro particolarmente penalizzante soprattutto per i lavoratori autonomi. Confermato il diniego anche per i lavoratori che non hanno fruito di ammortizzatori sociali e per i contratti a termine.
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