Redazione

Redazione

- Roma, 9 set. - "L'unita' e' un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per me, in politica, e' un valore importante, cosi' come lo e' trovare un punto di sintesi, di lavoro insieme. Per questo non mettero' in campo la mia candidatura". Matteo Richetti spiegava cosi' il suo passo indietro dal duello, renziano contro renziano, con Stefano Bonaccini per le primarie che dovevano scegliere il candidato presidente dell'Emilia Romagna. Dovevano perche' poco dopo arriva la notizia che lo stesso Richetti risulta indagato per peculato, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sui costi della politica dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna. E analoga sorte, a fine giornata, tocca proprio a Bonaccini, segretario regionale uscente del Pd. E, a quanto pare, non saranno solo loro, ne' solo il Pd, a finire sotto la lente della magistratura. Sarebbero altri sette i consiglieri del Pd iscritti sul registro ed e' probabile che le iscrizioni riguardino anche altri gruppi e siano quindi in numero maggiore. Dalla Procura comunque si mantiene il massimo riserbo. L'inchiesta punta a verificare ogni singola spesa del 'parlamentino' regionale spulciando ogni voce per cui e' stato chiesto il rimborso nel periodo compreso tra maggio 2010 e dicembre 2011. La chiusura delle indagini non dovrebbe arrivare prima di fine settembre, anche perche' sono ancora al vaglio alcune posizioni. Una scossa, comunque, per il Pd. "Guardiamo con rispetto la decisione di Matteo Richetti di non candidarsi alle primarie in Emilia Romagna e apprezziamo il suo gesto di tutelare il bene del Pd e dell'istituzione regionale", dice il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Guerini aggiunge anche che "in attesa di notizie ufficiali, confidiamo potra' dimostrare la sua totale estraneita' ai fatti che gli verrebbero contestati". E la scelta di ritirarsi dalle primarie, questo lo precisa il suo legale, "prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica". Serenita' viene professata, attraverso il suo avvocato, dal giovane deputato Pd. Analogo in sostanza l'atteggiamento di Stefano Bonaccini: "Ho appreso che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho gia' comunicato, attraverso il mio legale, prof. Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido - spiega in un nota - di poter dare al piu' presto ogni opportuno chiarimento". "Quando la magistratura indaga, bisogna rispettarne l'attivita'. Naturalmente noi sappiamo che in tantissimi casi le indagini si concludono con il proscioglimento o con l'archiviazione. Siamo fiduciosi". Dice Massimo D'Alema. "La magistratura fara' il suo corso. Mi auguro che Bonaccini possa dimostrare la sua innocenza. Da avvocato dico solo che un'indagine non corrisponde a una condanna", osserva anche oggi, come fece agli inizi del governo, Maria Elena Boschi. "C'e' un consenso molto ampio nel partito e nel paese, quasi il 41% alle europee, il partito gode di buona salute e ha convinto anche chi non votava per il Pd, questo e' grazie al nuovo corso del Pd", assicura il ministro per le Riforme. .

"Il primo piano che Cottarelli presento' voleva tassare le pensioni sopra i 2mila euro e gli ho detto di no: non e' che dai i soldi a quelli che prendono meno di 1.500 euro e li vai a prendere a chi prende 2mila. Kamsin La Pensione d'oro non e' quella da 2-3mila euro al mese, poi e' chiaro che se c'e' la pensione da 90mila euro al mese, intervieni".

E' quanto ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso della registrazione della puntata di Porta a porta che andra' in onda questa sera. "Il governo Letta - ha aggiunto Renzi - e' intervenuto sulle pensioni piu' alte, io credo che suscitare il panico nel mondo pensionistico per 100 milioni sarebbe un grave errore".

Zedde

- Bologna, 9 set. - E' bufera sulle primarie del centrosinistra in Emilia Romagna. Dopo il deputato Matteo Richetti, anche l'altro candidato forte del Pd, il segretario regionale uscente, Stefano Bonaccini, risulta indagato per peculato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bologna sulle cosiddette 'spese pazze' dell'assemblea legislativa. A confermare l'iscrizione e' stato l'avvocato Vittorio Manes legale del segretario regionale Democratico, che ha chiesto presso la Procura di Bologna di conoscere la posizione del suo assistito. Complessivamente sono otto i consiglieri regionali del Pd indagati ma con ogni probabilita' le iscrizioni riguardano anche altri gruppi consiliari e, quindi, potrebbero essere in numero maggiore. L'inchiesta punta a verificare ogni singola spesa del 'parlamentino' regionale spulciando ogni voce per cui e' stato chiesto il rimborso nel periodo compreso tra maggio 2010 e dicembre 2011. La chiusura delle indagini non dovrebbe arrivare prima di fine settembre anche perche' sono ancora al vaglio alcune posizioni. Il deputato del Pd, Matteo Richetti, ha intanto rinunciato a correre per le primarie del centrosinistra in Emilia Romagna in vista delle elezioni regionali del prossimo autunno. Il 'renziano' della prima ora, infatti, non ha presentato le firme allo scadere del termine fissato per oggi a mezzogiorno. Rimangono in corsa, quindi, il segretario Pd regionale uscente, Stefano Bonaccini, e l'ex sindaco di Forli', Roberto Balzani. Bisogna vedere se le novita' giudiziarie avrannop conseguenze sulle primarie del Pd. .
- Roma, 9 set. - "Per il Pil non sono ottimista: balliamo intorno allo zero e questo non e' sufficiente per ripartire. Nel 2014 i dati non saranno buoni. L'anno prossimo cresciamo, a patto di mettere le risorse di Draghi in cose concrete come la scuola e le infrastrutture". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta. "Il nuovo sistema di calcolo del Pil non portera' il dato italiano a un +1 per cento: ci avevo sperato, ma non sara'  cosi'", ha ammesso Matteo Renzi a Porta a Porta. "Per noi, purtroppo, cambiano i decimali", ha aggiunto Renzi. In quanto alla misura del bonus di 80 euro, Renzi ha detto: "Spero che a Natale ci siano un po' piu' di consumi, ma noi abbiamo pensato agli 80 euro non per i consumi ma per dare un segnale che la politica sa fare altro che tagliare". Poi ha aggiunto: "Non sono ancora in condizione di allargare la platea degli 80 euro. Puo' darsi che ce la si faccia, ma non posso metterlo per iscritto". .

- Roma, 9 set. - "Nella legge di Stabilita' ci sara' un'ulteriore riduzione delle tasse sul lavoro. La scommessa e' quella di ridare potere d'acquisto al ceto medio". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta. "Per il Pil non sono ottimista: balliamo intorno allo zero e questo non e' sufficiente per ripartire. Nel 2014 i dati non saranno buoni. L'anno prossimo cresciamo, a patto di mettere le risorse di Draghi in cose concrete come la scuola e le infrastrutture", ha aggiunto.

Renzi: impegnare risorse di Draghi per scuola e infrastrutture

"Le misure annunciate da Draghi avranno delle ricadute immediate", ha spiegato ancora Renzi a Porta a Porta, aggiungendo l'auspicio che "le banche non usino quei soldi" che arriveranno dalla riduzione dei tassi di interesse "per investimenti istituzionali, senza rischiare".

Renzi: basta con i piagnistei. Non posso ancora allargare platea per bonus 80 euro

"Bisogna incoraggiare il nostro sistema imprenditoriale, finanziando il rischio, aiutando un ragazzo che vuole fare impresa", ha aggiunto il presidente del Consiglio. Sulla corruzione, il premier ha rivendicato l'azione del suo governo: "ha fatto una misura ardita e all'avanguardia nel mondo. Ci consentira' di fare l'Expo e ne riparleremo a fine anno, con i risultati dell'Expo". .

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati

Accedi