Redazione

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- Roma, 4 ago. - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Giovanni Spadolini ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Torniamo oggi nel ricordo, con immutata commozione, a quella dolorosa giornata di venti anni fa che vide il fatale esito del brusco precipitare delle condizioni di Giovanni Spadolini. La sua prematura scomparsa rappresento' una grave perdita sia per la politica sia per la cultura italiana, cui egli si era dedicato con eguale, straordinaria operosita' e generosita', guidato da una profonda consapevolezza storica dell'interesse nazionale e del comune impegno democratico. Desidero rendere rinnovato omaggio alla sua memoria, nello spirito di autentica amicizia e condivisione ideale che ci permise di affrontare solidalmente, alla guida del Senato e della Camera, il drammatico biennio 1992-1994". .

Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, ha firmato il decreto interministeriale che istituisce il Fondo di Garanzia per la prima casa. Kamsin Al decreto sono state attribuite risorse per 200 milioni di euro per il triennio 2014-16. E' quanto si legge in una nota diffusa dal Dicastero dei Trasporti. "La garanzia del Fondo e' stabilita nella misura massima del 50% della quota capitale sui finanziamenti concessi per l'acquisto, la ristrutturazione e accrescimento dell'efficienza energetica, con priorita' per l'accesso al credito da parte delle giovani coppie o dei nuclei famigliari monogenitoriali con figli minori, dei conduttori di alloggi di proprieta' degli Istituti autonomi per le case popolari e dei giovani di eta' inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico".

"Gli interventi del Fondo di garanzia per la prima casa - spiega la nota - sono assistiti dalla garanzia dello Stato, quale garanzia di ultima istanza. Il decreto, gia' sottoscritto dal Ministro dell'Economia e delle finanze e dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, diventa cosi' attuativo".

Zedde

- Roma, 4 ago. - "E' vero la ripresa e' debole. Ma non siamo messi male e il prossimo non sara' un autunno caldo. La Troika non arrivera' e se mai ci fosse bisogno di una manovra, non imporremo nuove tasse. E comunque rimarremo sotto il 3% nel rapporto deficit/pil". Lo afferma Matteo Renzi, presidente del Consiglio, in una intervista alla Repubblica. "So bene che la ripresa e' fragile come dice Draghi - ha spiegato -. L'eurozona cresce meno degli altri. L'Italia non ha invertito la marcia e non la invertira' con la bacchetta magica. Ma la narrazione degli autunni caldi e' un noioso deja vu". Renzi ha sottolineato che "non ci sara' manovra correttiva quest'anno. Abbiamo un impegno di ridurre le spese di 16 miliardi, che vuol dire circa il 2% della spesa. Cercheremo di mantenerlo. In ogni caso non toccheremo le tasse: tutti i denari che servono verranno dalla riduzione della spesa. Ecco perche' non mi interessa il nome del commissario alla spending ma la sottolineatura che la spending e' scelta politica che dipende dalla politica". L'Italia non superera' il 3% nel rapporto deficit/pil?. "Assolutamente no - afferma Renzi - E non siamo nemmeno messi male. Ci sono le condizioni per uscire dalla crisi. Come sara' l'Italia a fine anno vedremo. A chi dice che gli 80 euro non hanno rilanciato i consumi dico di aspettare. Di sicuro si tratta di un fatto di giustizia sociale, di un grande aumento salariale. La crescita e' negativa da tempo. Avviandosi verso lo zero darebbe segni di miglioramento. Comunque per me, il metro chiave e' il numero degli occupati. Anche questo mese piu' cinquantamila. Ma non basta". La Toika in Italia non ci sara' assicura Renzi: "la Troika e' la negazione della politica". Quanto ai rapporti con il ministro Padoan, che secondo voci non andrebbe molto bene, Renzi liquida tutto affermando semplicemente: "Non me ne sono accorto. Credo neanche lui". .

- Roma, 4 ago. - "Non ci sono scambi" nel patto del Nazareno. Lo sottolinea il premier Matteo Renzi, in una intervista alla Repubblica. Nessun accordo oscuro con Berlusconi, dunque, nel patto non c'e' nulla che non sia stato trasferito negli atti parlamentari. E soprattutto, si legge nell'intervista, non sono previste "leggi ad personam" per l'ex Cavaliere. Renzi respinge inoltre le critiche sulle riforme: "Sono sempre pronto al dialogo", dice ma basta con "il discussionismo".E basta con i "gufi professori" o con i "gufi indovini". "Il voto? Dopo le riforme duriamo 1000 giorni". "La nostra - afferma Renzi riferendosi alle riforme - non e' una missione compiuta. C'e' ancora una settimana di lavoro e quattro letture parlamentari. Si puo' fare sempre meglio, la controprova non esiste. Ma per me stiamo facendo bene. L'obiettivo di qualcuno non era fermare la riforma ma fermare noi. Non ce l'hanno fatta. E con il referendum, alla fine l'ultima parola sara' dei cittadini". Referendum confermativo che, secondo Renzi, si potrebbe tenere "ragionevolmente fra il 2015 e il 2016".

Il premier rassicura: "Non ci sara' un autunno caldo" (LEGGI)

Tornando alla questione Berlusconi, Renzi ha sottolineato che quanto contenuto nel patto del Nazareno, "e' negli atti parlamentari sulle riforme". E aggiunge: "ma vi pare che io firmi una cosa con Berlusconi e la metta nel cassetto? Questa e' la tipica cultura del sospetto di una parte della sinistra. Io ho declassificato il segreto di stato per le stragi di questo Paese e vado a nascondere un patto di questo tipo? C'e' scritto quello che abbiamo messo negli atti parlamentari". Dopo le riforme, ha aggiunto il premier, "torneremo ad essere divisi. Anzi, facciamo le riforme proprio per evitare in futuro di essere costretti a governare insieme". .

- Roma, 3 ago. - "Con lo sblocca dissesto e opere idriche mettiamo a gara entro il 2014 circa 1,1 miliardi di euro ancora non spesi per opere urgenti (650 per cantieri antidissesto e 480 milioni per l'idrico). Sono interventi che portano 31 mila occupati e sono gia' finanziati e in ritardo di anni o addirittura decenni". Lo afferma in una nota Erasmo D'Angelis, capo di #italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche. "E' finalmente partita - aggiunge D'Angelis - per la prima volta dopo tante promesse non mantenute e grazie alla scelta del premier Renzi di creare la struttura di missione a Palazzo Chigi e nominare i Presidenti di Regione commissari di Governo contro il dissesto, quella che consideriamo la piu' importante opera pubblica di cui l'Italia ha bisogno e quanto accaduto stanotte nel trevigiano conferma l'urgenza di manutenzioni, di messa in sicurezza dei versanti franosi, di argini fluviali, di creare casse di espansione per ridurre il rischio alluvioni in tante aree del paese. Sono interventi - sottolinea ancora - che la politica da sempre considerava di serie B perche' non portano voti e non fanno notizia, pero' salvano vite umane e l'ambiente, beni pubblici e privati e tutelano territori straordinari ma di una fragilita' incredibile dovuta a deregulation urbanistica e all'abnorme consumo di suolo. Non possiamo e non dobbiamo piu' perdere altro tempo. Dopo decenni di attese e promesse, di veti e opposizioni - conclude il capo di #italiasicura - parte finalmente il cantiere della sicurezza per milioni di italiani". .
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