
Redazione
Grillo come Mao, o loro o democrazia, sara' una Lunga Marcia
Sabato, 09 Agosto 2014Riforme: Boldrini, possibile in Aula a ottobre io faro' mia parte
Sabato, 09 Agosto 2014Renzi, cambiamento non si ferma Le riforme ora vanno alla Camera
Sabato, 09 Agosto 2014- Roma, 9 ago. - E alla fine arriva il primo via libera del Senato al ddl riforme costituzionali. E arriva entro il termine fissato da Matteo Renzi, l'8 agosto, prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Non a caso il premier - che pure ha dovuto rinunciare a parlare a palazzo Madama per evitare di surriscaldare ulteriormente il clima con le opposizioni, che hanno lasciato l'Aula al momento del voto - commenta soddisfatto: "Ci vorra' tempo, sara' difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potra' piu' fermare il cambiamento iniziato oggi", scrive su twitter. Dopo settimane di stop and go, di forti polemiche tra maggioranza e minoranza, di accuse anche dure nei confronti del presidente del Senato Pietro Grasso, 'reo' a dire delle opposizioni (fatta eccezione per Forza Italia) di non essere stato sopra le parti, il ddl riforme supera il primo scoglio del voto: 183 i voti favorevoli, 4 astenuti.
Anche i dissidenti del Pd abbandonano l'Aula assieme a 5 Stelle, Lega, Sel e Gal.
Pallottoliere alla mano, il ddl passa grazie ai voti di Forza Italia, che pure deve fare i conti con i 'frondisti' interni, in tutto una ventina, che gia' promettono battaglia nel passaggio del provvedimento alla Camera. Nel Pd i 'dissidenti' superano la decina.
Silvio Berlusconi non si lascia sfuggire l'occasione di mettere il cappello sul ddl, e in una lettera inviata a senatori e deputati azzurri, rivendica il ruolo "determinante" svolto dal suo partito: "Si e' conclusa - scrive l'ex premier - una stagione lunga e faticosa" ma "Forza Italia e' tornata ad essere protagonista". Il leader azzurro si dice convinto di poter tornare a "recuperare entro pochi mesi la piena agibilita' politica ed elettorale" ed annuncia - "dopo il martirio" subito - di lavorare alla ristrutturazione di Forza Italia.
Non nasconde la soddisfazione l'autrice del ddl, Maria Elena Boschi, presa 'd'assalto' dopo il voto dai baci e dagli abbracci in Aula. (Galleria Fotografica)
"E' stato un passaggio importante e impegnativo, non e' mai venuta meno la determinazione", afferma. "E' un primo segnale della voglia di cambiamento e della capacita' di rispettare gli impegni presi con i cittadini", aggiunge il ministro delle Riforme che ribadisce l'avvio a settembre dell'esame della legge elettorale a palazzo Madama.
Gioisce Ncd, che rivendica il "supporto fondamentale" dato per l'esito odierno dell'iter parlamentare del ddl, mentre il correlatore leghista, Roberto Calderoli, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Il canguro per 1400 emendamenti e rotti, nessuno l'aveva mai fatto, e' veramente un canguro con il jet nel sedere", ironizza amaro e rivela di aver ricevuto "pressioni da tutti, tranne il Papa e Putin".
Tranchant il commento del quadro politico da parte di Beppe Grillo: "Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta e' l'ora Renzie. E' del tutto chiaro che e' lui il vero capo del Governo".
Riforme, tra poco il voto finale Le opposizioni lasciano l'Aula
Sabato, 09 Agosto 2014- Roma, 8 ago. - E' iniziata , a Palazzo Madama, la seduta d'Aula per il voto finale sul ddl costituzionale che sancisce la fine del bicameralismo e modifica il titolo V della Carta. Dodici gli interventi previsti in dichiarazione di voto. In dissenso interverranno la senatrice a vita Elena Cattaneo e il senatore Pd Vannino Chiti. Nell'Aula di palazzo Madama, presieduta dal presidente del Senato, Pietro Grasso, sui banchi del governo c'e' oltre al ministro Maria Elena Boschi anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro per gli Affari Regionali, Lanzetta, unitamente alcuni sottosegretari del governo Renzi. Le opposizioni non partecipano al voto: Lascia l'Aula il Movimento 5 Stelle. Lo fa con una fila ordinata di tutti i senatori che, in silenzio, seguono i capogruppo Vito Petrocelli, che e' appena intervenuto nell'emiciclo: "Il Movimento 5 Stelle questo governo l'ha gia' sfiduciato e lo sfiducia anche oggi", ha detto Petrocelli dopo aver denunciato che Renzi "ha fallito". Anche la Lega, Gal, Sel E gruppo misto confermano il proposito di non partecipare al voto finale sulle riforme costituzionali. .
Primo ok a riforme costituzionali Renzi, avanti con cambiamento
Venerdì, 08 Agosto 2014- Roma, 8 ago. - E alla fine arriva il primo via libera del Senato al ddl riforme costituzionali. E arriva entro il termine fissato da Matteo Renzi, l'8 agosto, prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Non a caso il premier - che pure ha dovuto rinunciare a parlare a palazzo Madama per evitare di surriscaldare ulteriormente il clima con le opposizioni, che hanno lasciato l'Aula al momento del voto - commenta soddisfatto: "Ci vorra' tempo, sara' difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potra' piu' fermare il cambiamento iniziato oggi", scrive su twitter. Dopo settimane di stop and go, di forti polemiche tra maggioranza e minoranza, di accuse anche dure nei confronti del presidente del Senato Pietro Grasso, 'reo' a dire delle opposizioni (fatta eccezione per Forza Italia) di non essere stato sopra le parti, il ddl riforme supera il primo scoglio del voto: 183 i voti favorevoli, 4 astenuti.
Anche i dissidenti del Pd abbandonano l'Aula assieme a 5 Stelle, Lega, Sel e Gal. Pallottoliere alla mano, il ddl passa grazie ai voti di Forza Italia, che pure deve fare i conti con i 'frondisti' interni, in tutto una ventina, che gia' promettono battaglia nel passaggio del provvedimento alla Camera. Nel Pd i 'dissidenti' superano la decina.
Silvio Berlusconi non si lascia sfuggire l'occasione di mettere il cappello sul ddl, e in una lettera inviata a senatori e deputati azzurri, rivendica il ruolo "determinante" svolto dal suo partito: "Si e' conclusa - scrive l'ex premier - una stagione lunga e faticosa" ma "Forza Italia e' tornata ad essere protagonista". Il leader azzurro si dice convinto di poter tornare a "recuperare entro pochi mesi la piena agibilita' politica ed elettorale" ed annuncia - "dopo il martirio" subito - di lavorare alla ristrutturazione di Forza Italia.
Non nasconde la soddisfazione l'autrice del ddl, Maria Elena Boschi, presa 'd'assalto' dopo il voto dai baci e dagli abbracci in Aula. (Galleria Fotografica)
"E' stato un passaggio importante e impegnativo, non e' mai venuta meno la determinazione", afferma. "E' un primo segnale della voglia di cambiamento e della capacita' di rispettare gli impegni presi con i cittadini", aggiunge il ministro delle Riforme che ribadisce l'avvio a settembre dell'esame della legge elettorale a palazzo Madama.
Gioisce Ncd, che rivendica il "supporto fondamentale" dato per l'esito odierno dell'iter parlamentare del ddl, mentre il correlatore leghista, Roberto Calderoli, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Il canguro per 1400 emendamenti e rotti, nessuno l'aveva mai fatto, e' veramente un canguro con il jet nel sedere", ironizza amaro e rivela di aver ricevuto "pressioni da tutti, tranne il Papa e Putin".
Tranchant il commento del quadro politico da parte di Beppe Grillo: "Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta e' l'ora Renzie. E' del tutto chiaro che e' lui il vero capo del Governo".