Redazione

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- Roma, 21 set. - "Conservatore? Con la mia storia, conservatore no". Pier Luigi Bersani affida a un'intervista al Tg1 la sua risposta a Matteo Renzi, ed e' una stoccata quella dell'ex segretario Pd agli affondi arrivati oggi da Matteo Renzi. "Vecchia guardia? Posso accettarlo, e - prosegue - chi lo e' piu' di Berlusconi e Verdini? Vedo che loro vengono trattati con buona educazione e rispetto. Chissa' che, prima o poi, non capiti anche a me...", e' la battuta di Bersani. L'ex segretario del Pd riconosce che nel Jobs act "di positivo ci sono le intenzioni che si dichiarano" ma non nasconde che quello che "non va e' una norma molto vaga che si presta a varie interpretazioni". Bersani ripete che se l'idea e' dire "no alla frammentazione e alla precarieta', allora si deve sfrondare e unificare con un percorso crescente di diritti per tutti, compresi i licenziamenti". E qui Bersani segnala che "in tutta Europa esiste il reintegro, quindi semplifichiamo ma il reintegro resta". Se ne riparlera' negli organi di partito e achi gli chiede se e' un voto contro quello cui si prepara, Bersani dice: "Io non ragiono cosi'. Ci riuniamo per trovare un punto di convergenza e intesa. Per me l'equilibrio tra capitale e lavoro e' un piu' del riformismo". .
- Roma, 21 set. - "Santita', a nome mio personale e del popolo italiano tutto desidero porgerle il piu' cordiale bentornato al rientro dal suo Viaggio Apostolico nella Repubblica di Albania. Sono certo che la sua visita e il suo messaggio di solidarieta', pace e riconciliazione saranno positivamente accolti e ispireranno le generazioni piu' giovani, le cui capacita' di dialogo e confronto costruttivo con gli altri, rappresentano la migliore speranza per il futuro della regione e del mondo. Con profonda considerazione, le rivolgo il mio deferente pensiero". Questo il messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il rientro di Papa Francesco dall'Albania in Italia. .
- Roma, 21 set. - "Cerchiamo di fare un po' di ordine sulla questione dei debiti della Pubblica Amministrazione per evitare che informazioni parziali contribuiscano soltanto a creare confusione". E' una nota di Palazzo Chigi a ripercorrere punto per punto la questione. "Questo e' il punto chiave - si legge in un latro passaggio - lo Stato si e' messo nelle condizione di pagare TUTTI i debiti. E dunque e' corretto sostenere che la sfida di liberare risorse per pagare tutti i debiti PA e' vinta. Rimane quella di semplificare e imporre efficienza a tutta la pubblica amministrazione". Questo il testo integrale della nota diffusa da Palazzo Chigi: "Cerchiamo di fare un po' di ordine sulla questione dei debiti della Pubblica Amministrazione per evitare che informazioni parziali contribuiscano soltanto a creare confusione. Il dato di partenza e' il seguente: oggi lo Stato non e' in grado di avere una mappatura chiara, una fotografia certa dei debiti cui deve fare fronte. E' il motivo per il quale la fatturazione elettronica, che abbiamo introdotto tra le novita' della riforma della Pubblica Amministrazione lo scorso giugno, e' lo strumento chiave per determinare, d'ora in avanti, il chi, il quanto e il quando dell'impegno preso dallo Stato nei confronti dei suoi creditori". "Primo punto: abbiamo realizzato - si prosegue - il sistema che permettera' di controllare se tutti gli enti centrali pagano a 30 giorni. Adesso va esteso anche alle amministrazioni locali e il sistema girera' definitivamente. Secondo punto: tutti i soggetti che hanno un debito verso la PA sono oggi, grazie all'accordo tra Governo, banche e CDP, in condizione di essere pagati. Purtroppo devono sottostare a una procedura che prevede la certificazione del credito sul sito del Governo. Ma se l'operazione e' complicata dal punto di vista procedurale, il concetto e' molto semplice. Entro il 21 settembre abbiamo messo a disposizione i soldi per pagare tutti i debiti di parte corrente. Purtroppo non tutti sono stati pagati perche' il procedimento richiede un comportamento attivo (registrazione) da parte delle aziende". "In un mondo normale - rileva Palazzo Chigi - il pagamento dovrebbe essere automatico. Purtroppo l'assurdo meccanismo del passato e l'inefficienza di molto enti locali impone di usare questa procedura. Ma, questo e' il punto chiave, lo Stato si e' messo nelle condizione di pagare TUTTI i debiti. E dunque e' corretto sostenere che la sfida di liberare risorse per pagare tutti i debiti PA e' vinta. Rimane quella di semplificare e imporre efficienza a tutta la pubblica amministrazione". "Rimangono fuori da questo computo, che comunque supera ampiamente i 30 miliardi, solo quella quota parte di debiti della PA su investimenti, stimati tra i due e i tre miliardi di euro, per i quali i soldi ci sono, ma il problema e' il rispetto del 3% sul deficit. In altri termini, le risorse ci sono, ma rimane il problema di rispettare il patto di stabilita' e non sforare il 3%. Gli unici debiti non pagabili al momento sono questi. Non 60 miliardi, come abbiamo letto da qualche parte, ma una cifra che oscilla tra i due e i tre miliardi, che rischiano di farci sforare il 3%; vincolo europeo - ribadisce Palazzo Chigi - che noi intendiamo onorare e rispettare". .
- Roma, 21 set. - "Conservatore? Con la mia storia, conservatore no". Pier Luigi Bersani affida a un'intervista al Tg1 la sua risposta a Matteo Renzi, ed e' una stoccata quella dell'ex segretario Pd agli affondi arrivati oggi da Matteo Renzi. "Vecchia guardia? Posso accettarlo, e - prosegue - chi lo e' piu' di Berlusconi e Verdini? Vedo che loro vengono trattati con buona educazione e rispetto. Chissa' che, prima o poi, non capiti anche a me...", e' la battuta di Bersani. .

 "Stiamo seriamente considerando la possibilita' di approfondire il taglio del cuneo fiscale e stiamo pensando di farlo dal lato delle imprese". E' quanto ha indicato il ministro del Lavoro, Pier Carlo Padoan, al Corriere della Sera, da Cairns dove si e' recato per il G20 finanziario. Kamsin Gli alleggerimenti fiscali saranno coperti dalla spending review. "Spazi per risparmiare risorse - spiega il ministro - per esempio nei ministeri sono molti soprattutto "guardando agli sprechi e alle inefficienze". Inoltre Padoan assicura che "non aumenteremo le tasse".

Il ministro smentisce ritocchi sull'Iva o sulla tassa di successione: un'ipotesi "spuntata dal nulla" e di cui "non so nulla". Piuttosto Padoan si sofferma sulla riforma del lavoro che "e' urgente" e "va fatta", perche' in Europa e al G20 e' considerata "in cima alla lista degli interventi strutturali da realizzare". IL Jobs Act per il ministro e' "un bene" perche' punta alla semplificazione dei contratti, cioe' in una direzione in cui punta la riforma targata Renzi. "Dal G20 e' emersa la consapevolezza che l'economia globale rischia di frenare" ma "l'Italia ha identificato con chiarezza una propria strategia, mettendo in cima all'agenda le riforme strutturali indispensabili per migliorare la competitivita', l'attrattivita' e il clima economico: regole piu' semplici sul lavoro, amministrazione pubblica piu' efficace, giustizia civile piu' celere.

Al tempo stesso abbiamo messo in cantiere le riforme istituzionali destinate a migliorare la governance del paese per i prossimi decenni". In particolare il ministro ha attribuito grande rilievo ai progressi compiuti sul fronte dello scambio automatico di informazioni tributarie tra i paesi del G20. "Lo scambio automatico di informazioni  e' un esempio di riforma strutturale su scala internazionale: nuove regole che cambiano i comportamenti e producono risultati tangibili".

Zedde

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