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Riscatto laurea ante 1996 per dipendenti, artigiani e commercianti: esperienze e calcolo (con riserva matematica, simulatore INPS e programma CARPE)

21/01/2021 10:24#72134 da Gian58
Grazie Domino,
in effetti io avevo in mente di utilizzare il codice Ateco 702209 (consulenza imprenditoriale etc).

Preferirei l'iscrizione come Artigiano piuttosto che Commerciante perché leggevo che come commerciante i requisiti potrebbero essere più complessi (corsi professionali, esperienze pregresse, ecc.). In realtà non ho approfondito se tali requisiti siano effettivamente insormontabili...

Che tu sappia la coerenza o meno del codice ateco con il ruolo di artigiano potrebbe causare il rigetto della richiesta di iscrizione all'albo?

Facendo qualche approfondimento ho visto anche che:
"L'attività di Consulenza esercitata da una persona fisica NON è -in prima battuta- un'attività imprenditoriale: è un'attività professionale.
Diverso è il discorso in merito all'Impresa di servizi (di consulenza) che - anche in forma individuale - ha un'organizzazione di mezzi e persone tale da far ritenere il rischio di impresa superiore al concetto di consulenza intellettuale prestata; in questo caso viene riscontrata la casistica del Piccolo Imprenditore e quindi, l'iscrizione Registro Imprese è dovuta."

Siccome non voglio rientrare nella Gestione Separata dovrò capire meglio cosa differenzia l'impresa individuale di servizi consulenziali dal consulente. Ma questo forse è un tema che esula la discussione...

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20/01/2021 21:15 - 20/01/2021 21:38#72130 da Domino
Ciao Gian58, di seguito i miei commenti.

Innanzitutto va ricordato che in base ad una classificazione teorica “l’artigiano lavora con le mani, produce beni e servizi e si iscrive nella gestione artigiani” mentre “il libero professionista, lavora con la testa, fornisce consulenze e iscrive nella gestione separata”.
Ma nella vita reale le cose sono più sfumate e con una opportuna ricerca di un codice Ateco appropriato le consulenze tendono a sovrapporsi ai servizi. Ma è bene prestare attenzione.
Solo per completezza di informazione (ma io non lo consiglio) c’è da aggiungere che qualcuno dice che “tutto si può comunque aggiustare scrivendo nella fattura una descrizione coerente con il codice Ateco”, che significa erogare una prestazione diversa da quella indicata in fattura, con la complicità del committente. Il fatto che raramente si venga scoperti non toglie che sia una cosa non regolare e, lo ripeto, io non la consiglio.

Riguardo alla domanda per Quota 100 senza che sia stato ancora accreditato il periodo di riscatto laurea, come vedi alla fine di questo post nell’immagine allegata (relativa al quadro Dichiarazioni che tu o il patronato compilerete con la procedura online) ti ho evidenziato dove va indicato che si è presentata la domanda di riscatto.
Più in generale, come spiegato nel post iniziale è fondamentale non far bloccare la domanda perché non sono stati ancora versati i contributi fino al mese della sua presentazione oppure pagarli con la riduzione del 35% per i regimi forfettari.
Se hai rispettato queste condizioni, dopo pochi giorni dalla presentazione della domanda puoi martellare senza tregua la tua sede INPS, chiedendo aggiornamenti su ogni singolo passo (verifica con l’università, ecc.). Puoi allegare alla domanda il certificato di laurea con durata del corso legale ma devi essere preparato a dire all’INPS che la legge Bassanini non lo richiede. Per giustificare all’INPS questa pressione asfissiante non avere remore nel giustificarla con motivazioni urgenti, creative e credibili (dire che stai per partire per l’Antartide è molto creativo ma poco credibile, dire che potresti avere un rimborso parziale dalla tua ex azienda se dimostri di aver pagato il riscatto entro x mesi dalla cessazione del lavoro può essere vero e comunque è credibile).

Se versi le rate trimestrali dei contributi calcolati sul reddito minimale tanto basta all’INPS per rilasciarti il costo del riscatto, tu lo paghi e poi hai l’accredito del relativo periodo.
Anche io, quando ho intrapreso la mia avventura da artigiano, sconsigliato da quasi tutti i patronati, solo con gli auguri di Cochise ma senza nessuna informazione certa sull’esito finale, avevo molti dubbi sul possibile impatto dell’accertamento fiscale, sia sul calcolo dell’onere ma anche sulla domanda di pensione. Su quest’ultimo punto, ho fornito (sempre nel primo post) una risposta tranquillizzante.
Invece sull’effetto dell’accertamento fiscale sul costo di riscatto, fermo restando quello che ho scritto (rilascio INPS, pagamento, accredito, senza nessun ritardo) mi ero chiesto se, a posteriori, dopo gli anni che passano dall’invio della dichiarazione dei redditi, l’INPS potrebbe scoprire che non si sono pagati i contributi per l’eccedenza sul minimale e, oltre a chiedere la necessaria integrazione contributiva, poteva anche ricalcolare l’onere del riscatto laurea e pretendere anche su questo una integrazione.
Ma gli acconti dei contributi per l’eventuale eccedenza si pagano con le scadenze dell’IRPEF (entro giugno e novembre) e non con le rate trimestrali; quindi su base previsionale si può ipotizzare che a giugno non si ha alcuna evidenza di una eccedenza, a conferma che l’INPS esegue correttamente il calcolo del riscatto solo sulle rate trimestrali. Ma anche se si dovessero avere fatturati enormi all’inizio dell’attività e se non si dovesse pagare il primo acconto e se l’INPS dovesse effettivamente procedere dopo anni al ricalcolo del riscatto (notare i 3 “se” che riducono le probabilità quasi a zero) vorrà dire che si riceverà dall’INPS un avviso di pagamento tra alcuni anni per qualche centinaio di euro. Tutto richiede però che si sia superato il minimale (già escluso per me e probabilmente per te sarà lo stesso).
Ma questa mia spiegazione va oltre la tua domanda perché tu volevi solo sapere se ci poteva essere la sospensione della domanda a causa dell’accertamento e confermo che la risposta è no, in base a quanto accaduto a me e ad altri mie ex colleghi.
Al solito, se vuoi anche conferme ufficiali (il forum non le fornisce) puoi contattare i due sportelli INPS, pensioni e conto assicurativo, come ho fatto anche io nei mesi scorsi.

P.S. SUGGERIMENTO IMPORTANTE
Ti consiglio di far inoltrare al più presto la pratica di avvio della tua attività perchè l'INPS, quando avrà avuto le informazioni dalla Camera di Commercio della tua provincia, ci mette un po' di tempo a registrarti nella gestione artigiani e poi a forniti gli F24 per i versamenti dei contributi
Allegati:
Ringraziano per il messaggio: Cometa, Gian58

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20/01/2021 16:45#72115 da Gian58
Ciao Domino e un saluto a tutti,

a seguito del consiglio tuo e di Cochise nella discussione "Gestione Commercianti e Quota 100" mi sono studiato il tuo prezioso post di apertura di questa discussione e ho deciso di seguire le tue orme.

Mi presento:
A maggio prossimo compirò 63 anni e 34 anni di contributi FPLD.
A fine dicembre ho cessato il mio rapporto di lavoro (per accordo collettivo sindacale) e ho fatto richiesta NASPI che adesso mi è stata accolta.

Ho intenzione di fare, con l'aiuto di un commercialista, la procedura per apertura di una ditta individuale come consulente gestionale nella gestione Artigiani.
Tenterò di fare un po' di attività di consulenza ma anche nel migliore dei casi difficilmente fatturerò più del minimale.
Verserò i contributi dei primi due trimestri e poi chiederò il riscatto di 4 anni universitari e successivamente farò domanda di pensione in quota 100.

Il percorso mi è abbastanza chiaro, ma mi conforterebbe un tuo parere. In particolare ho un paio di dubbi che mi preoccupano e che vorrei tentare di chiarire:

il primo: ho letto sia nelle tue indicazioni che in altri pareri, che se dopo la richiesta di riscatto l'INPS tarda a dare risposta, è possibile procedere con la richiesta di quota 100 facendo riferimento alla richiesta stessa. Mi domando però se questo 'diritto' è in qualche modo formalizzato da INPS (io non ho trovato note o chiarimenti a riguardo...) o c'è un rischio di decisioni 'discrezionali' da parte di INPS stessa

il secondo: il calcolo del riscatto presumibilmente può cambiare in base al reddito che si cumula nel corso dell'anno o comunque se supera il minimale. Ci può essere il rischio che INPS attenda a rispondere sul calcolo, fino a ricevere la comunicazione dell'Agenzia delle Entrate sul reddito effettivo, sospendendo così tutto fino all'anno successivo? Differentemente se emergesse dopo un reddito superiore al minimale, potrebbe succedere che il calcolo di riscatto non sia corretto...

Chiedo scusa per il post un po' lungo...

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14/01/2021 20:02#72049 da Domino
Felixduet, questi sono i miei commenti.

Servizio militare.
Anche io ho in totale 50 settimane, accreditate a cavallo di due anni, dal 28 luglio al 10 luglio dell’anno successivo. Quindi nel mio caso il calcolo è esatto. Tu puoi fare una segnalazione per chiedere la correzione da 50 a 52 se il periodo tra inizio e fine è di un anno. Contano infatti le settimane accreditate (per la Naspi io mi aspettavo 2 anni = 104 settimane, invece ne ho 107 nell’estratto e 106 nell’Ecocert).

Opzioni (tutte da valutare con riferimento a spese e ricavi con il traguardo all’aspettativa di vita).
1) La stima del valore della pensione di vecchiaia, fatta con gli strumenti INPS (la mia pensione futura o CARPE) o in altro modo, dovrebbe essere l’elemento base per il confronto con le altre ipotesi, sempre con il traguardo basato sull’aspettativa di vita
2) Valgono le osservazioni già fatte. Hai tutti gli elementi per fare il confronto tra riscatto ordinario nel FPLD e riscatto agevolato (e paragonarli con l’assenza di riscatto del punto precedente), trasformando in valore netto la penalizzazione del regime contributivo. Il problema dei 110K è la capienza scarsa o nulla per le deduzioni fiscali e, per essere precisi, anche il fatto che viene impegnata una liquidità che sarebbe invece allocata altrove (il peso è comunque ridotto, assumendo un interesse annuo lordo del 2% per investimenti a capitale garantito)
3) Sul riscatto laurea in ART (o COM) ho fornito molti dettagli in base alla mia esperienza diretta che invece non ho sull‘APE. Quindi non so se vi si può accedere con una P.IVA attiva
4) Conosco solo in termini generali l’opzione del “computo” e non so se il fatto che la pensione venga liquidata nella Gestione Separata introduce delle peculiarità, ma visto che scrivi che hai dei contributi come dirigente d’industria, se li hai versati come me nell’ex fondo INPDAI (che è un “mondo a parte”, con competenze poco diffuse) andrebbe anche verificato se ciò ha qualche effetto sul computo.

In generale le preoccupazioni sulle evoluzioni future sono legittime, ma con la previdenza non si possono fare previsioni visti i continui cambiamenti, spesso peggiorativi ma a volte anche migliorativi o più flessibili. Quando ho cessato la mia attività di lavoro dipendente cinque anni fa, a 57 anni, avevo la sola certezza di dover aspettare 11 anni per la pensione di vecchiaia, poi sono arrivate la RITA (riguarda la previdenza complementare ma la trovo un ottimo strumento per chi vi può accedere), Quota 100 e la “scoperta” (non certo grazie ai patronati) dei riscatti laurea poco onerosi nella gestione Art & Com.

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14/01/2021 17:40#72045 da felixduet
Buongiorno, ho aspettato a rispondere perche ho controllato l'ecocert ,ricevuto ieri: tra gli errori trovo che conteggiano l'anno del militare con 50 sett nelle colonne "diritto" e "maggiore anzianita" invece che 52 come in realtà. In settimana chiederò riscontro e modifica di ciò e di altri errori di conteggio. Preciso che avrò 64 anni a febbraio p.v., ho 1335 settimane (tra anno leva militare, lav, dipendente, dirigente industria, disoccupazioni ) salvo aggiungere quelle non conteggiate. Poichè in pratica ho solo 25 anni e 35 settimane ( di cui 13 anni 5 mesi ante 1996) le possibilità da valutare sono:
1) vado in pensione a 67 anni e 3 mesi nel maggio 2024 e mantengo il regime misto.
2) riscatto la laurea (economia e commercio,4 anni 1976-1981) e pago contributi volontari per un totale di 110-115K€ : come osserva Domino nella sua accurata esposizione è una cifra che si recupera molto avanti nel tempo.
In opzione riscatto la laurea con metodo agevolato ca21K€ ma ricadrei nel contributivo con perdita di ca.600 €/mese
3) iscrivermi immediatamente alla gestione art. / comm. riscattare laurea e settimane mancanti con ca11K(considero valido questo valore in quanto i periodi di cui nei prec. msg sono simili) e 2 o 3 trimestri di contributi ( dipenderà se/quanto accetteranno modifiche all' ecocert) cosi raggiungerò i 30 anni necessari per poter richiedere l'ape social, una volta cessata l'attività da artigiano, a giugno o, in base ai contrbuti necessari, luglio 2021: ape social che mi verrebbe riconosciuta/erogata da luglio/agosto '21 fino a maggio 2024 quando avrò diritto alla pensione di tipo misto.
4) Dal prossimo febbraio, a 64 anni, pagando una mensilità nella gestione separata, potrei andare in pensione pero "ricadrei" nel sistema contributivo con perdita di €600/mese: in questo caso l' ammontare della pensione è ridotto appunto di 600/mese (equivalenti a 7.800€/anno lordi) però andrei in pensione subito e riceverei 3 anni e 3 mesi di pensione prima del termine dovuto a 67 anni e 3 mesi (previsto per il "calcolo misto") .
Come osserva giustamente Domino occorre fare valutazioni oggettive e soggettive: credo che l'ipotesi 3 sia la migliore perchè se ottenessi l'ape social recupererei a 75/76 anni l'importo della pensione contributiva erogabile da febb.21 a maggio '24 ( cioè i 3anni 3 mesi che perderei aspettando 67 anni e il calcolo"misto"). Se viceversa non avessi diritto all'ape social, sono dubbioso se possa convenire andare in pensione con il sistema "misto" perche il recupero (importo nei 3aa/3mm garantiti dal sist. contributivo) del break even, sarebbe a 80 anni ma quello che mi preoccupa è un' eventuale modifica del sistema pensionistico( invocata più volte dalla U.E.) oltre al fatto che da un recente articolo su money.it appare confermato che piu si aspetta ad andare in pensione, piu perde valore l'importo della stessa a causa del decreto interministeriale del 01/06/20 che prevede aggiornamento coefficenti di trasformazione montante retributivo utili per il calcolo dell' assegno in vigore dal 01/01/21 . Spero che l' esposizione sia chiara ,vi prego di non esitare per qualunque chiarimento. Ringrazio per l' aiuto che ci date. .

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13/01/2021 10:53#72016 da Domino
Buongiorno Felixduet, non ho esperienza diretta di utilizzo dell’APE sociale, ma per accedervi non ci sono vincoli legati all’eventuale riscatto laurea. E, in generale, tale riscatto, come pure i versamenti volontari, sono opzioni valide per raggiungere determinati obiettivi (Quota 100, altre pensioni anticipate, APE, ecc.).
Hai fornito molti dati ma per consentire eventualmente agli utenti del forum di darti un parere sarebbero necessarie altre informazioni: la tua età, le gestioni in cui hai versato i tuoi contributi e le due tipologie di pensioni a cui dici di poter accedere (tra 3 anni oppure a febbraio 2021).

Non mi è chiaro se la prima valutazione che stai facendo e quella per cui, avendo 26 anni di contributi e dovendo arrivare a 30 per accedere all’APE come disoccupato (ma soddisfacendo tutti gli altri requisititi per l’APE) ti convenga o meno sostenere l’esborso per ottenere 4 anni di contributi tramite riscatto (ordinario o agevolato) + eventuali versamenti volontari.

Ma visto che hai già fatto vari approfondimenti (-600€/mese con l’opzione contributiva, 110K per riscatto laurea ordinario, ecc.) dovresti essere in grado di completare un’analisi generale, comprensiva di APE e proiezione pensionistica, personalizzando l’approccio discusso in un precedente post (#71670), in cui veniva descritto come, partendo dall’aspettativa di vita e considerando costi e ricavi, si arrivava a confrontare il bilancio economico tra le varie ipotesi alla data di “fine vita”.

La mia esperienza (quindi soggettiva, ma con i dati oggettivi dettagliati nel primi post) è che per un disoccupato che ha almeno 6 mesi di tempo per raggiungere un obiettivo (Quota 100 o altro), se viene da un lavoro dipendente mono-gestione (FPLD o altro) e ha a disposizione il riscatto laurea per completare i requisiti contributivi, l’approccio migliore per avere un onere molto basso e preservare il regime misto è chiedere il riscatto nella gestione artigiani e commercianti dopo aver avviato la relativa attività. Sicuramente serve un po’ di iniziativa e creatività, ma è meno complicato di quel che sembra.

Di sicuro i versamenti volontari e il riscatto laurea (anche quello agevolato), svincolati dall’accesso anticipato alla pensione, non convengono se si vuole solo aumentare l’importo della pensione.
Ringraziano per il messaggio: felixduet

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