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Riscatto laurea ante 1996 per dipendenti, artigiani e commercianti: esperienze e calcolo (con riserva matematica, simulatore INPS e programma CARPE)

16/11/2020 19:12#71249 da Over

Minerva ha scritto: Provo inoltre a chiedere se ci sono esperienze di altri utenti con situazioni simili, che hanno seguito l’approccio descritto o eventuali alternative.


Anche io ho chiesto il riscatto della laurea mentre ero lavoratore autonomo ma non avevo avviato la mia attività da commerciante per fare il riscatto. Fu poi grazie ad un passaparola di un amico che venni a sapere che si risparmiava rispetto al costo come dipendente, anche se nel mio caso ho riscattato solo un anno.

Nel primo post ho visto che ci sono vari metodi che non conoscevo per fare la simulazione e ho finalmente capito perché l’INPS mi ha fatto aspettare tanti mesi prima di darmi la risposta. Mi veniva detto genericamente che ci voleva tempo e nel manuale del riscatto di laurea non era scritto che la pratica resta sospesa finché non sono accreditati i contributi fino alla data di presentazione della domanda.
Perché non rendono pubbliche queste informazioni?
Ringraziano per il messaggio: Minerva

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14/11/2020 10:31#71200 da Minerva

Domino ha scritto: Scrivo questo post per condividere le mie esperienze sul riscatto della laurea e sul calcolo del suo costo. Alcuni dettagli li avevo già forniti in altre discussioni ma qualche utente mi ha poi chiesto ulteriori informazioni e così ho deciso di fare un resoconto generale


Anche io avevo chiesto ulteriori dettagli, che potevano essere utili anche per una mia amica ed ex collega di lavoro che compie 62 anni nel 2021 e raggiungerebbe i requisiti per quota 100 con il riscatto della sua laurea.

Non avrei però mai pensato di leggere una specie di manuale operativo come è il post iniziale di questa discussione. Mi sembra davvero completo sia per poter calcolare il costo di riscatto che per l’iter da seguire se si vuole diventare un lavoratore autonomo.

Provo inoltre a chiedere se ci sono esperienze di altri utenti con situazioni simili, che hanno seguito l’approccio descritto o eventuali alternative.

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08/11/2020 23:14#71086 da Domino
Luca77, non mi sono del tutto chiare le tue osservazioni ma provo a rispondere anche perché va evitato il rischio che altri utenti traggano conclusioni errate.

L’Agenzia delle Entrate si occupa di aspetti fiscali e sulle P.IVA cerca di fare una serie di controlli anche per scoprire quelle false, create con la complicità di alcuni datori di lavoro e dei loro lavoratori (che pur di percepire un reddito subiscono le pressioni per aprirle anche se poi emettono fatture verso un solo committente che è in realtà il datore di lavoro).
Ma di queste false P.IVA ne vengono purtroppo sanzionate un numero esiguo. Se si invece si apre e si chiude una P.IVA (dopo un tempo limitato) per l’Agenzia delle Entrate questa non è una falsa P.IVA né si commette alcun reato tributario.

L’INPS si occupa di aspetti previdenziali e quando un suo impiegato deve gestire una domanda di riscatto laurea nella gestione artigiani (o commercianti), trasmessa da chi ha un posizione contributiva che include oltre 30 anni da lavoro dipendente e qualche mese da artigiano, la accoglie in base alle normative INPS. Chiedere un riscatto laurea nelle gestioni in cui viene versato anche un solo contributo è assolutamente lecito ed è sempre opportuno farlo appena è accreditarlo per pagare un onere ridotto.
E non c’è alcun ispettore che può individuare una “simulazione finalizzata al risparmio del riscatto” perché non c’è nessuna simulazione.
Nel mio resoconto ho infatti sottolineato il fatto di scegliere con cura il codice Ateco, suggerendo di collegarlo al lavoro dipendente, ad un hobby o a un interesse personale.
E proprio per evitare che eventuali verifiche ispettive dell’INPS possano successivamente far sorgere sospetti su forme di elusione ho riportato le raccomandazioni dei patronati sull’emissione di fatture, anche perché l’obbligo dei versamenti dei contributi sul minimale di reddito, pur in assenza di reddito, “potrebbe far venire l’idea” di non emetterne nessuna (come io stesso ho segnalato).

Quindi, confermo che aprire una attività da artigiano o commerciante per beneficiare di un costo ridotto per il riscatto laurea può essere una operazione utile ma senza ricorrere a espedienti, scorciatoie o altre azioni che possono generare rischi di qualunque tipo.
E se l’INPS, dopo aver erogato la pensione e aver ricevuto dall’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi, volesse fare degli accertamenti, si presenteranno le fatture (emesse ai clienti e per l’acquisto dei beni necessari per svolgere a propria attività), si descriveranno i servizi offerti, ecc. il tutto coerentemente con il lavoro svolto e in linea con il proprio codice Ateco.

Aggiungo infine che non ho consigliato di chiudere la P.IVA subito dopo il riscatto laurea.
La mia P.IVA è ancora aperta, pur avendo avuto l’accredito del riscatto lo scorso luglio, sto continuando il mio lavoro e ovviamente ad emettere le fatture. Quindi si può decidere di diventare artigiani e commercianti per ottenere un riscatto laurea meno oneroso ma poi l’attività va svolta in modo reale e documentabile.
Ringraziano per il messaggio: Cometa

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08/11/2020 20:56#71085 da luca777
Scusate, ma sono perplesso. Se per l'Agenzia delle entrate è tutto ok perchè l'iter seguito è regolare, l'Inps non potrebbe creare problemi? Mi spiego: se l'impiegato che deve effettuare il riscatto laurea nella gestione artigiani nota che l'estratto contributivo è interamente da lavoro dipendente, e che "casualmente " proprio nell'ultimo periodo vi è una contribuzione artigiana finalizzata a tele scopo, verrebbero informati gli ispettori dell'Inps. Questi, secondo me, non si soffermerebbero solo superficialmente sull'iter seguito per l'accensione della p. iva, sicuramente regolare, ma approfondirebbero verificando che non si tratti di simulazione finalizzata al risparmio del riscatto.
Non vorrei che una verifica successiva possa portare persino ad una revoca della pensione con tanto di causa per riottenerla.

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08/11/2020 17:58 - 08/11/2020 17:59#71083 da Roberto61
Grazie gent.mo Domino per le utilissime informazioni. Capito tutto. Ho aggiornato il programma Car.Pe che mi riporta alla videata da te indicata con il codice fiscale e carico formato e1. Ho inviato comunicazione a Inps risponde. Le persone del conto assicurativo individuale e la responsabile, molto cortesi, mi avevano risposto addirittura in un giorno non lavorativo precisandomi che occorreva il consolidamento della mensilità di settembre mese in cui è stata inoltrata la domanda di riscatto. Attendo ancora qualche giorno e poi chiederò informazioni. Ciao. Roberto

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08/11/2020 14:13#71081 da Domino
Per quanto riguarda l’accesso a CARPE io suggerisco l’approccio asincrono tramite caricamento dell’archivio E1 precedentemente ottenuto dal cassetto previdenziale.
In questo modo CARPE non si deve essere connettere per prelevare l’estratto e non dipende da PIN né da SPID.
Ma per rispondere alla tua domanda e avere ulteriori aggiornamenti ti suggerisco di tenere sotto controllo la discussione:
www.pensionioggi.it/forum/pensioni/10524...-e-spid?limitstart=0
e di leggere la documentazione presente in CARPE
- dalla voce del menù: ? (la prima da destra)
- Documentazione Ca.R.Pe.
- Informazioni Utilizzo E1
- ultima pagina del documento, dove è scritto:
“ La nuova modalità di lettura degli estratti conto, tramite file estratto conto e1, sostituirà progressivamente l’accesso al Ca.R.Pe. con il PIN ed il prelievo dell’estratto conto con il codice fiscale (Pulsante Prelievo Estratto). Per il periodo iniziale, saranno possibili i due tipi di accesso fino all’esclusione del prelievo, dell’estratto contributivo, tramite il codice fiscale ed il PIN”.

Riguardo alle domande sui tempi di accredito dei tuoi contributi ti consiglio di usare subito e in parallelo tutti i canali che INPS mette a disposizione, perché la loro efficacia dipende da ogni singola sede:
- INPS risponde
- Mail all’indirizzo contoassicurativoindividuale.(nome della sede INPS)@inps.it o similari (a me non hanno mai risposto ma qualche utente la suggerisce)
- PEC della sede (mai avuta una risposta)
- Tramite app INPS mobile (o sito INPS) appuntamento telefonico con lo sportello Conto Assicurativo della propria sede, scrivendo nei 150 caratteri della descrizione il motivo (per me è stato il sistema più efficace)
Ecc.
In generale, per avere informazioni dall’INPS, la migliore tecnica è usare tutte le munizioni. Alla fine qualcuna va a segno…

Relativamente infine ai flussi Emens non li conosco. Ti conviene cercare (usando come chiave Emens) se ci sono già discussioni aperte. Se poi vuoi chiedere agli esperti del forum ti consiglio di aprire una nuova discussione inserendo flussi Emens nel titolo.
Infatti questa discussione è sul riscatto laurea, se ci sono esperti di quesi flussi non interessati al riscatto potrebbero non leggere mai il tuo post.
Mi permetto di darti questi suggerimenti perché vedo che sei nuovo del forum e quindi potrebbero esserti utili.
Ringraziano per il messaggio: Minerva

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