Redazione

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- Roma, 18 lug. - I senatori dei Forza Italia compatti esprimono a Silvio Berlusconi la "piu' profonda felicita' e soddisfazione" per la sentenza di assoluzione emessa oggi dalla Corte d'Appello di Milano. Una sentenza, scrivono in una lettera "che rende merito alla magistratura giusta e restituisce appieno a te e a tutto il centrodestra l'orgoglio e la fierezza di vent'anni della storia nostra e del nostro Paese". Il capogruppo, Paolo Romani, e tutti gli altri 58 senatori confermano a Berlusconi "l'affetto personale ma anche la riconoscenza per averci dato la possibilita' di prendere parte all'unico vero progetto politico di centrodestra in Italia" e auspicano che "sia finalmente arrivato il segnale della fine di una lunga e dolorosa epoca di persecuzione giudiziaria nei tuoi confronti, non a caso iniziata con la tua discesa in campo, quando hai dato il via a questa grande avventura. La nostra grande avventura". - "Quella di oggi - aggiungono i senatori di FI - e' la tua vittoria, naturalmente, ma e' un po' anche la nostra vittoria. La vittoria di coloro che hanno continuato a credere in te, non soltanto nella tua buona fede e nella tua onesta' - su questo non si discute - ma anche nella tua capacita' di affrontare un'aggressione mediatico-giudiziaria senza precedenti. E' la vittoria di tutti quegli italiani, e sono tanti, che vogliono che la lotta politica in questo Paese si faccia nelle aule parlamentari e non nelle aule dei tribunali. E' la vittoria di tutti coloro che vorrebbero un dibattito politico sereno, onesto, chiaro, basato sui contenuti, un bipolarismo maturo, di tipo europeo, nel quale gli avversari si rispettino, si combattano sul piano nelle idee, non si demonizzino. Ed e' anche - concludono - la nostra vittoria, noi che ti abbiamo sempre conosciuto come l'uomo grande e generoso quale sei, l'opposto di quello disegnato da certe inchieste e da certi giornali". In calce al testo, le firme del gruppo FI al Senato al completo: Paolo Romani; Anna Maria Bernini; Donato Bruno; Paola Pelino; Emilio Floris; Maria Elisabetta Alberti Casellati; Bruno Alicata; Francesco Maria Amoruso; Francesco Aracri; Domenico Auricchio; Bernabo' Bocca; Sandro Bondi; Anna Cinzia Bonfrisco; Francesco Bruni; Giacomo Caliendo; Franco Cardiello; Franco Carraro; Remigio Ceroni; Riccardo Conti; Luigi D'ambrosio Lettieri; Domenico De Siano; Ciro Falanga; Enzo Fasano; Claudio Fazzone; Paolo Galimberti; Maurizio Gasparri; Niccolo' Ghedini; Vincenzo Gibiino; Francesco Maria Giro; Pietro Iurlaro; Pietro Liuzzi; Eva Longo; Lucio Malan; Andrea Mandelli; Marco Marin; Altero Matteoli; Riccardo Mazzoni; Alfredo Messina; Augusto Minzolini; Lionello Marco Pagnoncelli; Francesco Nitto Palma; Luigi Perrone; Enrico Piccinelli; Giovanni Piccoli; Antonio Razzi; Manuela Repetti; Maria Rizzotti; Mariarosaria Rossi; Salvatore Sciascia; Domenico Scilipoti; Francesco Scoma; Giancarlo Serafini; Cosimo Sibilia; Lucio Rosario Filippo Tarquinio; Denis Verdini; Riccardo Villari; Pierantonio Zanettin; Vittorio Zizza; Sante Zuffada.
- Roma, 18 lug. - In occasione della visita ufficiale che il Commissario europeo per la Politica Regionale, Johannes Hahn, ieri al sito archeologico di Pompei e oggi al Senato della Repubblica italiana nell'ambito della Cosac durante il semestre europeo di Presidenza, si e' svolto stamani a Palazzo Chigi un incontro bilaterale con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alla Coesione territoriale, Graziano Delrio, dedicato al processo di definizione dell'Accordo di partenariato e dei programmi operativi per periodo 2014-2020. Al termine dell'incontro, il Commissario Hahn e il Sottosegretario Delrio hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta: "Abbiamo avuto un confronto positivo e dettagliato sull'importante tema dell'utilizzo in Italia degli investimenti europei di nuova generazione della politica di coesione e sulle questioni ancora in via di definizione relative all'Accordo di partenariato. Sulla base di questo confronto, possiamo dire che confidiamo che saremo in grado di concludere le negoziazioni e adottare l'Accordo di partenariato in settembre". "Sottolineiamo - si legge ancora nella nota diffusa da palazzo Chigi - come l'elemento chiave di questo negoziato debbano essere la qualita' e la bonta' della programmazione affinche' questi investimenti e cofinanziamenti nazionali possano creare sviluppo e lavoro nelle regioni italiane. Stiamo facendo buoni progressi anche sui Programmi operativi, buona parte dei quali speriamo di poter adottare dopo la fine del 2014". .
- Roma, 18 lug. - Per dirla con Gino Bartali, ricordato in mezza Italia a 100 anni dalla nascita, qua pare che sia tutto sbagliato e tutto da rifare. O almeno e' crollato un pilastro di quello che avrebbe dovuto essere, la prossima settimana, l'accordo granitico per accompagnare la prima lettura delle riforme al Senato. Da Milano rimbalza in tarda mattinata la notizia dell'assoluzione piena di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Entusiasmo in Forza Italia, il diretto interessato si dice commosso e spende parole di riguardo per la "maggioranza dei giudici italiani" che sono persone serie e oneste. Quando poi aggiunge che "si puo' andare avanti con piu' serenita'" e che "Forza Italia prosegue nel percorso intrapreso" il messaggi pare chiaro: riforme approvate a tempo di carica, con un consenso parlamentare da favola. E invece no: i grillini si sfilano. Con buona pace di chi, come il vicesegretario Pd Guerini, fin dal primo mattino a cura di avvertire che se il Movimento 5 Stelle si mettesse a frenare, il suo partito procederebbe senza aspettare nessuno. A meta' pomeriggio, quando prende a sedimentarsi l'ondata di reazioni alla sentenza Ruby, una nota sul blog di Grillo gela i facili ottimismi riformisti. La firmano tutti i delegati che ieri, in diretta streaming, hanno trattato con il premier in rappresentanza del MoVimento. "Ci saremmo aspettati che arrivassero al tavolo con idee piu' chiare, una maggiore concretezza e anche piu' preparati. Ma non si puo' pretendere la luna. Malgrado i proclami di rapidita', il succo e' che su quasi tutto si e' preso bradipescamente altro tempo", scrivono. Conclusione: "Il M5S era disposto a chiudere ieri. Ci dispiace, ma non c'e' piu' tempo". Renzi, che ancora l'altra sera si augurava che tutti i grillini - anche i piu' oltranzisti - sposassero finalmente la linea della trattativa, non ha risposto. Per lui pare parlare Alessandra Moretti, delegata al tavolo di ieri dalla parte del Pd. "Peccato: il M5s ha perso l'occasione di proseguire il confronto sulle riforme. La linea di Luigi Di Maio non e' prevalsa", ammette senza infingimenti. Non pare certo che il Partito Democratico abbia intenzione di rallentare per dare tempo a possibili ripensamenti. Ma la possibilita' di riforme approvate a stragrande maggioranza oggi appare un po' piu' remota. E si rafforza l'asse del nazareno, tra Pd e Forza Italia.
- Roma, 18 lug. - Per dirla con Gino Bartali, ricordato in mezza Italia a 100 anni dalla nascita, qua pare che sia tutto sbagliato e tutto da rifare. O almeno e' crollato un pilastro di quello che avrebbe dovuto essere, la prossima settimana, l'accordo granitico per accompagnare la prima lettura delle riforme al Senato. Da Milano rimbalza in tarda mattinata la notizia dell'assoluzione piena di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Entusiasmo in Forza Italia, il diretto interessato si dice commosso e spende parole di riguardo per la "maggioranza dei giudici italiani" che sono persone serie e oneste. Quando poi aggiunge che "si puo' andare avanti con piu' serenita'" e che "Forza Italia prosegue nel percorso intrapreso" il messaggi pare chiaro: riforme approvate a tempo di carica, con un consenso parlamentare da favola. E invece no: i grillini si sfilano. Con buona pace di chi, come il vicesegretario Pd Guerini, fin dal primo mattino a cura di avvertire che se il Movimento 5 Stelle si mettesse a frenare, il suo partito procederebbe senza aspettare nessuno. A meta' pomeriggio, quando prende a sedimentarsi l'ondata di reazioni alla sentenza Ruby, una nota sul blog di Grillo gela i facili ottimismi riformisti. La firmano tutti i delegati che ieri, in diretta streaming, hanno trattato con il premier in rappresentanza del MoVimento. "Ci saremmo aspettati che arrivassero al tavolo con idee piu' chiare, una maggiore concretezza e anche piu' preparati. Ma non si puo' pretendere la luna. Malgrado i proclami di rapidita', il succo e' che su quasi tutto si e' preso bradipescamente altro tempo", scrivono. Conclusione: "Il M5S era disposto a chiudere ieri. Ci dispiace, ma non c'e' piu' tempo". Renzi, che ancora l'altra sera si augurava che tutti i grillini - anche i piu' oltranzisti - sposassero finalmente la linea della trattativa, avrebbe detto al suo entourage che i componenti della delegazione del M5S non hanno fatto in tempo a sedersi al tavolo delle riforme col Pd che subito e' arrivata la sconfessione a mezzo blog. E' questo il ragionamento che il presidente del consiglio Matteo Renzi ha fatto confrontandosi con il suo entourage dopo la notizia del passo indietro fatto dal Movimento rispetto al dialogo sulle riforme. Alessandra Moretti, delegata al tavolo di ieri dalla parte del Pd, sin e' detta dispiaciuta. "Peccato: il M5s ha perso l'occasione di proseguire il confronto sulle riforme. La linea di Luigi Di Maio non e' prevalsa", ammette senza infingimenti. Non pare certo che il Partito Democratico abbia intenzione di rallentare per dare tempo a possibili ripensamenti. Ma la possibilita' di riforme approvate a stragrande maggioranza oggi appare un po' piu' remota. E si rafforza l'asse del nazareno, tra Pd e Forza Italia. .
- Roma, 18 lug. - "Al di la' del giudizio politico su Berlusconi, tutti gli italiani, e quindi anche i suoi avversari, devono essere lieti della sua assoluzione, perche' la magistratura, annullando una sentenza di primo grado che ha pesantemente discreditato le nostre istituzioni in ogni angolo del mondo, ha confermato di essere pienamente autonoma ed imparziale". Lo afferma in una nota Gianfranco Fini. .
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