
Redazione
Coppi, Berlusconi assolto anche perche' non conosceva eta' Ruby
Venerdì, 18 Luglio 2014
- Milano, 18 lug. - Silvio Berlusconi potrebbe essere stato assolto dall'accusa di prostituzione minorile perche' "se mai avesse avuto rapporti con Ruby, almeno per un certo periodo di tempo, non ne conosceva l'eta'". E' questa l'ipotesi formulata dal professor Franco Coppi, dopo la sentenza di assoluzione per l'ex premier dalla duplice accusa di concussione ("perche' il fatto non sussiste") e di prostituzione minorile ("perche' non costituisce reato"). "Quando si usa la formula 'il fatto non costituisce reato', spiega Coppi, "di solito c'e' la mancanza dell'elemento soggettivo, ma occorre comunque aspettare le motivazioni, perche' questa e' una formula elastica". Per quanto riguarda la concussione, ritenuta insussistente dalla Corte, Coppi afferma che questo e' un caso che porterebbe ai suoi studenti dell'universita' come paradigmatico di una condotta che non e' reato. .
Mandela day: Boldrini, avremmo ancora bisogno di 'Madiba'
Venerdì, 18 Luglio 2014
- Roma, 18 lug. - "Di lui, oggi, avremmo ancora bisogno".Laura Boldrini, nel suo intervento al seminario parlamentare 'Italia chiama Africa', in occasione del 'Mandela Day' e alla presenza degli ambasciatori in Italia degli Stati africani, parla di 'Madiba' e aggiunge che "avremmo bisogno del suo sguardo acuto e delle sue capacita' di superare le barriere dell'odio per giungere alla riconciliazione. Avremmo bisogno, pero', anche del suo slancio vitale, del suo sorriso contagioso, della volonta' di celebrare un Paese ed un continente che, per troppo tempo, sono stati, per l'Occidente, nient'altro che terra di conquista o luogo esotico, infestato da violenze, carestie ed epidemie". "Quest'anno, per la prima volta, celebriamo la giornata dedicata a Nelson Mandela senza di lui, una figura, per citare un'altra grande protagonista della storia sudafricana scomparsa di recente, Nadine Gordimer, 'all'epicentro del nostro tempo'", osserva la presidente della Camera. "Lo era - prosegue - in vita, e lo e' tuttora. Mandela dimostro' di saper guidare un popolo, di non poter essere piegato, ma riusci' anche a non cedere alla vendetta, perfino nei confronti delle persone, cito sempre Gordimer, che 'avevano creato la prigione che era l'apartheid'. Seppe, infine, lasciare il potere - sottolinea - una volta raggiunti i primi obiettivi che si era prefissato: la creazione di uno Stato democratico e di una 'rainbow nation, la 'nazione arcobaleno', dove tutti, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, dall'orientamento sessuale, fossero ritenuti eguali". Boldrini richiama all'attenzione di tutti il fatto che "anche oggi, quando l'Africa subsahariana cresce a ritmi sostenuti; quando citta' sconvolte dalla guerra appena tre anni fa, come Abidjan, risorgono come centri economici e culturali; quando una nuova classe media in espansione rivoluziona i modelli sociali e le pratiche imprenditoriali in tutto il continente, i nostri mezzi d'informazione sembrano non interessarsene, ricordandosi dell'Africa solo in occasione dell'insorgere di guerre, del diffondersi di virus letali o dell'intensificarsi dei flussi migratori diretti in Europa". "Le immagini piu' recenti che riguardano l'Africa trasmesse dai nostri telegiornali - osserva ancora - sono state, infatti, quelle delle ragazze nigeriane rapite da Boko Haram e dei tentativi di contenere la trasmissione dell'Ebola in Africa occidentale". "A quest'attenzione cosi' ristretta e selettiva si affianca, purtroppo, un'incapacita', da parte di chi guida i Paesi occidentali, di intervenire con efficacia per cercare di porre fine ai conflitti; di sostenere realmente le transizioni democratiche, le istituzioni rappresentative ed i mezzi d'informazione liberi; di investire di piu' e meglio non per depredare i territori, ma per creare benessere tra le popolazioni locali", rimarca la terza carica dello Stato. Infine, dice ancora Boldrini, "e' all'Africa che dovremmo guardare per ridare nuovi orizzonti alle nostre economie, avviluppate da troppo tempo nella spirale recessiva. Appena il 5% delle esportazioni italiane e' destinato al continente africano ed in Africa giunge solo il 7% dei nostri investimenti". "L'enorme disparita' rispetto all'attivismo di altri Paesi, soprattutto emergenti, e' lampante. Perfino negli Stati cui siamo legati dalla vicinanza geografica o da vincoli storici, come quelli dell'Africa settentrionale o del Corno, i nostri imprenditori sono poco presenti, lasciando spazio a quelli di altri paesi. L'Europa e l'Africa, cosi' vicine, cosi' interconnesse, devono riavvicinarsi in uno scambio alla pari che puo' solo portare benefici per entrambi. L'Italia - dice Boldrini - puo' avere un ruolo di traino in questo avvicinamento all'Africa. Per la nostra storia, per quel braccio ristretto di mare, ristretto e drammatico, che ci separa dalla sponde africane e per la nostra tradizionale vocazione diplomatica alla mediazione ed alla terzieta'. E, in questo momento, lo puo' avere, infine, in quanto Presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea, in una fase cruciale sia per il continente africano, che per quello europeo. Abbiamo compiuto alcuni passi in questa direzione, ma molto rimane da fare. Con la convinzione che, ricordando le parole di Madiba: 'It always seems impossible until it's done', 'Sembra sempre impossibile finche' non lo si fa'".
Ue: Grasso, ora equita' sociale per rilanciare crescita
Venerdì, 18 Luglio 2014
- Roma, 18 lug. - "Il semestre italiano di Presidenza interviene in un momento delicato e, direi, definitorio nella storia dell'Unione Europea. Ci troviamo a confrontarci con temi epocali: la crisi economica, le migrazioni, i conflitti e l'instabilita' geopolitica alle nostre porte. Dalla consapevolezza con cui affronteremo queste sfide dipende il futuro della nostra Unione e dei nostri cittadini". E' uno dei passggi dell'intervento del presidente del Senato alla Riunione dei presidenti degli Organi parlamentari specializzati negli Affari dell'Unione dei Parlamenti dell'Unione europea. "Dopo la crisi economica e finanziaria piu' drammatica dal secondo dopoguerra - osserva allora Pietro Grasso - sono stati adottati diversi strumenti comuni di governance, preventivi e correttivi. Misure per 'spegnere l'incendio'. Ma come ha bene ricordato il presidente Juncker, 'il percorso non e' stato privo di errori. E' mancata l'equita' sociale. La legittimita' democratica e' stata messa alla prova'. Ora dobbiamo guardare avanti, rilanciare la crescita con la massima determinazione possibile e rafforzare la fiducia dei cittadini nel meraviglioso progetto europeo attraverso democraticita' ed efficienza". Dunque "dobbiamo concentrare - prosegue Grasso - l'azione dell'Unione su quegli obiettivi che solo l'azione comune puo' consentire di ottenere. Fra questi la gestione solidale e condivisa dei flussi migratori e la lotta alla criminalita' transnazionale e al terrorismo che dobbiamo considerare responsabilita' comuni e collettive. Voglio dirlo a quei colleghi che non condividono l'iniziativa di una Procura Europea per proteggere gli interessi finanziari dell'Unione: contrapporre sovranita' ad azioni comuni e' un errore quando si tratta di questioni transnazionali che trascendono del tutto dal controllo dei singoli Stati. Che ci piaccia o no siamo vincolati ad un destino comune e solo insieme possiamo governarlo invece che subirlo". Il presidente del Senato ricorda che "come e' ormai tradizione, la Conferenza dei Presidenti degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione inaugura i lavori connessi alla dimensione parlamentare del semestre di presidenza; e la riunione plenaria ne segna la chiusura. Un modo, insieme simbolico e concreto, di sottolineare la centralita' della COSAC, unico organismo di cooperazione interparlamentare che sia espressamente previsto dai Trattati, che festeggia quest'anno i venticinque anni dalla sua istituzione". Grasso cita le parole di Matteo Renzi per sottolineare che se 'la vera, grande sfida che ha di fronte a se' il nostro continente e' ritrovare l'anima dell'Europa',quell'anima "pulsa in un nucleo di valori condivisi, declinato nella nostra Carta dei Diritti Fondamentali e ben presente nelle coscienze dei cittadini. La storia dell'Europa unita, ancorche' inizialmente spinta da logiche e obiettivi di tipo economico, e' anzitutto storia della dignita' della persona, della democrazia e dello Stato di diritto". "Per riguadagnare la fiducia dei nostri cittadini nel progetto europeo - considera la seconda carica dello Stato - dobbiamo rafforzare la legittimita' democratica delle istituzioni comuni e le interazioni fra il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali, che sono attori complementari e non concorrenti. Ai Parlamenti nazionali il Trattato attribuisce il compito di contribuire attivamente al buon funzionamento dell'Unione, tramite il controllo di sussidiarieta', la partecipazione ai meccanismi di valutazione delle politiche nell'ambito dello spazio di liberta', sicurezza e giustizia, le procedure di revisione dei trattati e la cooperazione interparlamentare. Il nostro Parlamento ha lavorato con grande convinzione in questa direzione, sia nelle procedure di vigilanza sul rispetto della sussidiarieta' sia nel dialogo politico con le istituzioni europee, in particolare la Commissione". "La COSAC - conclude - e' da sempre un foro privilegiato di dibattito e confronto sui temi di interesse europeo ed ha il mandato di promuovere 'lo scambio di informazioni e buone prassi tra i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo, e tra le loro commissioni specializzate'. La Conferenza nel tempo ha cosi' saputo rafforzare il proprio ruolo, dotandosi di un segretariato permanente e confrontandosi con l'attuazione delle novita' dei trattati e le grandi politiche dell'Unione. Insieme ai rappresentanti del Governo italiano e della Commissione europea vi apprestate a dibattere due temi di rilievo cruciale come le prospettive dell'Unione europea dopo le elezioni e le potenzialita' insite nei fondi strutturali e di investimento, elemento portante del bilancio dell'Unione per il periodo 2014-2020. Vi auguro dunque - dice ancora Grasso agli ospiti - una proficua giornata di lavoro, certo che saprete fornire indicazioni preziose per il rilancio e il rafforzamento della nostra Unione, nel segno della crescita e di una rinnovata unita' di intenti e di valori". .
Allarme di Squinzi: Tempo per riforme concrete e' agli sgoccioli
Giovedì, 17 Luglio 2014
- Milano, 17 lug. - Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, torna ad invocare con veemenza le riforme di cui l'Italia ha bisogno. "Insistiamo con forza che il tempo per riforme concrete, profonde, incisive, a 360 gradi, e' ormai agli sgoccioli, se vogliamo mantenere il nostro ruolo tra i Paesi leader della economica mondiale", ha detto nel corso del suo intervento alla presentazione dell'accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria. "Certo, anche noi dobbiamo svolgere - ha proseguito Squinzi - una riflessione profonda sulla conformazione del nostro tessuto economico e su come ricercare le forme piu' adeguate per posizionarci al meglio nell'evoluzione di mercati sempre piu' globalizzati". Il presidente di Confindustria giudica positivamente le ultime iniziative adottate dalla Banca centrale europea: "Nel merito - ha detto Squinzi - pensiamo determinanti le recenti misure varate dalla Bce: oltre l'ulteriore taglio dei tassi ufficiali, riteniamo di particolare rilievo la nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine delle banche mirata alla concessione di prestiti alle imprese, che si avviera' a settembre e si svolgera' nell'arco di due anni". Secondo Squinzi, "L'obiettivo e' di giungere ad un rapporto banca-imprese trasparente, efficiente ed equilibrato, al quale non venga a mancare il credito proprio a quelle imprese sane, che sono in grado di affrontare i mercati e di crescere, trainando anche la ripresa del Paese": "Nel prossimo futuro - ha aggiunto Squinzi - sara' necessario un forte impegno da parte del sistema bancario per approfondire la conoscenza delle imprese e tenere conto delle reali prospettive di sviluppo delle singole aziende, a prescindere dal settore di appartenenza e dagli indicatori medi e dal livello di innovazione che lo caratterizzano". .
Riforme: Zanda conferma, si vota da lunedi' pomeriggio
Giovedì, 17 Luglio 2014
- Roma, 17 lug. - Il dibattito sulle riforme nell'Aula del Senato "terminera' lunedi' mattina, ci saranno poi le repliche dei relatori di maggioranza, del relatore di opposizione e del governo. Poi, nel pomeriggio, iniziera' il voto sugli emendamenti". Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, al termine della capigruppo di palazzo Madama. I termini 'contingentamento' e 'ghigliottina', ha aggiunto, "non sono stati pronunciati" nel corso della riunione. .