Bernardo Diaz

Bernardo Diaz

Bernardo Diaz, dottore commercialista collabora con PensioniOggi.it dal novembre del 2015.  

Ho 72 anni e vivo da sola in casa. Sono tuttavia bisognosa di assistenza e una signora del magreb mi aiuta. Purtroppo è irregolare e vorrei qundi approfittare della sanatoria per regolarizzarla. Leggo però che è necessario avere un reddito di almeno 20mila euro all'anno. Ovviamente io con la mia pensione non lo raggiungo. Come posso fare? Potrebbe assumerla mio figlio? Giorgia da Pordenone

Per regolarizzare le badanti (cioè soggetti che assistono persone non autosufficienti) non occorre certificare il possesso di un reddito ma solo esibire, al momento della convocazione presso lo Sportello Unico, il certificato medico dal quale risulti la limitazione dell’autosufficienza. E' opportuno, prima di presentare l’istanza di emersione, essere in possesso della certificazione, rilasciata da struttura sanitaria pubblica o medico convenzionato con il SSN, che attesti la limitazione dell’autosufficienza.

Se non si trova in tale condizione la signora può anche essere assunta da un parente. Ma in tal caso il datore - per regolarizzare un lavoratore straniero addetto al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare - deve dichiarare il reddito pari almeno a 20 mila euro. Se il datore di lavoro non raggiunge autonomamente tale soglia di reddito, questo potrà essere integrato dal reddito percepito da altro soggetto del nucleo familiare inteso come famiglia anagrafica composta da più soggetti conviventi. In tal caso la soglia di reddito si eleva a 27.000 euro. Il coniuge ed i parenti entro il 2^ grado possono concorrere alla determinazione del reddito anche se non conviventi.

Come è possibile determinare l'Imu sui beni della chiesa? E' vero che basterà una autocertificazione? Mi sembra assurdo! Grazie mille, Franca

Risiedo in un immobile di mia esclusiva proprietà ma mio figlio è a carico di mio marito: E' vero che non ho diritto alla detrazione IMU?

Ha diritto alla maggiorazione della detrazione IMU a condizione che il figlio sia minore di 26 anni e risulti  dimorante abitualmente  e  residente  anagraficamente  nell'unita'  immobiliare adibita  ad  abitazione  principale. La condizione fiscale di figlio a carico non rileva ai fini della maggiorazione della detrazione.  La detrazione maggiorata, valida per i soli anni  2012 e  2013, è pari a 50 euro a figlio sino ad un massimo di 400 euro (al netto della detrazione di 200 euro di base).

E' possibile conoscere esattamente a quanto ammontano le detrazioni Imu per i comproprietari sulla prima casa? Gianni

Ai sensi dell'articolo 13, Dl 201/2011 dall'imposta  dovuta  per  l'unita'  immobiliare  adibita ad abitazione  principale  del  soggetto  passivo  e  per  le   relative pertinenze, possono essere detratti, fino a concorrenza del suo ammontare, 200 euro rapportati al periodo dell'anno durante il quale si protrae  tale destinazione.

Se  l'unita'  immobiliare  e'  adibita  ad  abitazione principale da piu' soggetti passivi, la detrazione spetta a  ciascuno di essi proporzionalmente alla quota per  la  quale  la  destinazione medesima si verifica. Ciò significa in definitiva che la detrazione avverrà non più per capi come fino ad oggi accadeva in tema di Ici ma che sarà possibile detrarre i 200 euro proporzionalmente alla quota di ciascun comproprietario.

 Per  gli  anni  2012  e  2013,  la  detrazione e'  poi maggiorata  di  50  euro  per  ciascun figlio di eta' non  superiore  a  ventisei  anni,  purche'  dimorante abitualmente  e  residente  anagraficamente  nell'unita'  immobiliare adibita  ad  abitazione  principale.

L'importo   complessivo   della maggiorazione così determinato, al netto della detrazione di base, non  puo' comunque  superare l'importo massimo di euro 400. I comuni possono disporre l'elevazione dell'importo  della  detrazione,  fino  a  concorrenza   dell'imposta dovuta, nel rispetto dell'equilibrio di  bilancio.

Cosa si intende per prima casa ai fini dell'Imposta Municipale Propria? Giorgio da Bolsena

Per abitazione principale deve intendersi l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.

 

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