Sblocca Italia, ecco l'ABC dei nuovi bonus fiscali sulla casa

Martedì, 02 Settembre 2014
Per la riqualificazione energetica tramite fonti rinnovabili arriva un bonus del 50% fino a un massimo di 96 mila euro. Detrazione d'imposta fino al 65% per interventi tesi a garantire il rispetto della normativa antisismica, con tetto a 60 mila euro. Via il bollo e l'imposta registro sull'accordo tra locatore e affittuario per ridurre il canone d'affitto. 

Kamsin Con il decreto Sblocca Italia è in arrivo un nuovo pacchetto di bonus fiscali sulla casa. L'obiettivo del governo è quello di stimolare la ripresa di un settore, quello edile, fortemente colpito da una lunga e profonda recessione. La bozza del testo adottata lo scorso 29 Agosto dal Consiglio dei ministri contiene infatti una serie di interessanti misure (ancora suscettibili di modifiche prima della pubblicazione del testo in Gazzetta). 

Bonus Edilizi. Lo Sblocca-Cantieri introduce due nuovi bonus (oltre gli altri due già popolari, del 65 e del 50%), validi dal primo gennaio 2015. Uno per l'adeguamento sismico di interi edifici: ciascun proprietario può detrarre tra il 50 e il 65% della spesa fino a 60 mila euro. L'altro "verde" per chi installa impianti "basati sull'impiego delle fonti rinnovabili" (50% delle spese con tetto a 96 mila euro). Per quanto riguarda il miglioramento sismico ad essere beneficiati saranno gli interventi realizzati sulle parti strutturali degli edifici. Lo sgravio Irpef varierà tra il 50 e il 65% dei costi sostenuti, in relazione al livello di rischio sismico del fabbricato che sarà fissato con decreto dal ministero delle infrastrutture. Il tetto di spesa su cui calcolare l'aiuto potrà arrivare a 60 mila euro per unità immobiliare.

Per quello sul miglioramento energetico si prevede che in caso di installazione di impianti «green» (per esempio pannelli solari o minieolico) la detrazione del 50% potrà essere calcolata su un massimo di 96 mila euro. Tale beneficio, al pari di quello sul rischio sismico, seguirà le stesse regole già vigenti per il bonus ristrutturazione, a cominciare dalla fruizione in 10 quote annuali da far valere in dichiarazione dei redditi. Resta da definire la cumulabilità delle due nuove forme agevolative con quelle già previste dall'articolo 16bis del Tuir (possibile l'utilizzo di un tetto di spesa unico di 96 mila euro).

Le vecchie detrazioni Irpef (bonus 65% e 50%) per il momento non vengono prorogate (una misura in tal senso arriverà probabilmente con la prossima legge di stabilità).

Vantaggi per chi compra casa per affittarla.  Il provvedimento introduce un incentivo fiscale sino al 2017 per coloro che acquistano immobili nuovi residenziali (o completamente ristrutturati) per poi concederli in locazione a prezzo concordato per almeno otto anni. Potranno accedervi, oltre alle persone fisiche non esercenti attività commerciale, le coop edilizie e i soggetti del terzo settore. Il beneficio consisterà in una deduzione dall'Irpef del 20% di quanto pagato per comprare o realizzare l'immobile (deve trattarsi di abitazione non di lusso e appartenere alla classe energetica A o B). Il tetto di spesa non potrà superare i 300 mila euro: il recupero fiscale massimo sarà quindi pari dunque 7.500 euro all'anno, 60 mila euro in tutto. Esclusi come inquilini solo i parenti di primo grado (un genitore non può affittare al figlio, il nonno al nipote sì). Servirà un decreto interministeriale Infrastrutture-Economia per l'attuazione.

Rottamazione delle vecchie case. I privati che rottamano ad una società immobiliare o di recupero edilizio una casa a bassa prestazione energetica, riceveranno inoltre uno sconto sulle imposte immobiliari (ipotecaria, registro, catastale), dovute in misura fissa (circa 600 euro) anziché percentuale. Il bonus fiscale sarà valido anche in caso di permuta.  Ciò avverrà a una condizione: l'impresa deve dichiarare nel rogito che intende ritrasferire l'immobile entro cinque anni dalla data di acquisto e solo dopo aver effettuato interventi di recupero tali da fare ottenere all'immobile una classe energetica A o B.

Se la ristrutturazione riguarda un singolo appartamento, il requisito si intenderà soddisfatto in caso di riduzione del fabbisogno energetico pari almeno al 50%. Il mancato rispetto di tale vincolo comporterà il recupero delle imposte proporzionali da parte dell'Agenzia delle entrate, maggiorate degli interessi e delle sanzioni (pari al 30%). Il meccanismo opera anche in caso di permuta nei confronti di imprese di costruzione per l'acquisto di fabbricati nuovi o ristrutturati: in tale ipotesi al privato acquirente spetta un ulteriore sgravio Irpef. Inoltre chi compra queste case riqualificate dovrebbe godere del bonus Irpef (detrazione del 50% delle spese con tetto a 150 mila euro in dieci anni, 65% con tetto a 200 mila se il costruttore ha abbattuto l'edificio per farne uno nuovo).

Tra le altre misure contenute nella bozza del provvedimento c'è la cancellazione delle imposte di bollo e di registro sull'accordo tra locatore e affittuario per ridurre il canone d'affitto ed una rimodulazione degli ecoincentivi sulle auto per il biennio 2014-2015.

Sblocca Italia, via i permessi per i lavori in casaZedde

 

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