Jobs Act, La Commissione Lavoro approva gli ultimi decreti attuativi. Ecco le novità

redazione Mercoledì, 05 Agosto 2015
Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno approvato i pareri relativi agli ultimi quattro decreti che completano la Riforma del Mercato del Lavoro.
Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno concluso oggi l'esame degli ultimi 4 decreti attuativi del Jobs Act con la formulazione dei relativi pareri che saranno trasmessi a Palazzo Chigi per la definitiva adozione dei provvedimenti. Lo rende noto la senatrice Annamaria Parente, capogruppo Pd in commissione Lavoro a Palazzo Madama a margine della conclusione dei lavori dell'Aula. I decreti, com'è noto, intervengono su quattro capitoli fondamentali: la revisione delle tutele salariali in costanza di costanza di rapporto di lavoro; la riforma delle politiche attive; l'unificazione dei controlli ispettivi e la semplificazione degli adempimenti connessi al rapporto di lavoro. 

Particolari novità riguardano soprattutto il primo decreto nel quale si prevede la riduzione della durata della cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, che viene abbassata a 24 mesi in un quinquennio mobile (30 mesi per le imprese edili). La durata può salire a 36 mesi solo con il ricorso al contratto di solidarietà. Nel provvedimento c'è l'estensione, al contempo, di questi strumenti alle imprese con oltre 5 dipendenti che potranno così richiedere le prestazioni per “gli eventi di sospensione o riduzione del lavoro” verificatisi dal primo luglio 2016. Nello schema di decreto trova anche spazio l'estensione della Naspi a 24 mesi oltre il 2017, la stabilizzazione dei nuovi congedi e dell'Asdi, l'introduzione di una salvaguardia temporanea Naspi per i lavoratori stagionali del settore turistico. 

Politiche Attive. L'altro provvedimento cruciale è il decreto che riordina le politiche attive. Nel documento, tra l'altro, viene definito lo stato di lavoratore disoccupato anche parziale e di lavoratore a rischio di disoccupazione. Gli appartenenti a queste categorie verranno assegnati ad una classe di profilazione, allo scopo di valutarne il livello di occupabilità e saranno convocati dai Centri per l’impiego per la stipula di un Patto di servizio personalizzato. Il Patto dovrà inoltre riportare la disponibilità del richiedente a partecipare a iniziative di carattere formativo, di riqualificazione o di politica attiva e ad accettare congrue offerte di lavoro. GamsinIl Patto sarà una condizione di accesso alle prestazioni a sostegno del reddito (Asdi-Naspi e Dis-Coll). Pertanto i beneficiari di prestazioni di sostegno al reddito che, senza giustificato motivo, non partecipano alle iniziative finalizzate a conseguirne l’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro saranno soggetti  a sanzioni che vanno dalla decurtazione, alla sospensione o decadenza dalle prestazioni. 

Nel decreto c'è poi l'introduzione dell'assegno di ricollocazione, a favore dei soggetti disoccupati, la cui disoccupazione ecceda i sei mesi. La somma, graduata in funzione del profilo di occupabilità, sarà spendibile presso i Centri per l’impiego o presso i soggetti accreditati a svolgere funzioni e compiti in materia di politiche attive del lavoro. L’assegno non costituirà reddito imponibile. GamsinSemplificazioni. Via libera poi, con il decreto sulla semplificazione del rapporto di lavoro, alla razionalizzazione e semplificazione dell’inserimento mirato delle persone con disabilità. Con la possibilità per i datori di lavoro privati di assumere i lavoratori con disabilità mediante la richiesta nominativa, la stipula di convenzioni e l’assunzione diretta. Viene altresì introdotta la possibilità di computare nella quota di riserva i lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa di una certa entità anche se non assunti tramite le procedure del collocamento mirato. E l'integrale revisione della procedura di concessione dell’incentivo per le assunzioni dei disabili, prevedendo la corresponsione diretta e immediata dell’incentivo al datore di lavoro da parte dell’INPS mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili.

 Nel decreto ci sono infine anche semplificazioni in materia di costituzione e gestione del rapporto di lavoro, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonchè la revisione delle sanzioni in materia di lavoro e legislazione sociale.

guidariformalavoro

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