Nei primi 10 mesi del 2015 - si legge nell'Osservatorio Inps sul precariato pubblicato ieri - sono state fatte complessivamente 4.422.821 assunzioni complessive (+5,4%) e tra queste oltre 1,4 milioni erano a tempo indeterminato (+29,8%). Se alle assunzioni a tempo indeterminato si aggiungono anche le trasformazioni di contratti a termine (335.736) e di apprendisti (70.955) i nuovi contratti stabili superano le 1,8 milioni di unità. Le cessazioni di contratti a tempo indeterminato sono state 1,33 milioni (-2%) mentre le cessazioni complessive hanno superato quota 3,8 milioni.
Il dato sul saldo positivo nei rapporti di lavoro stabile (507.691 unità, molto migliore delle 92.114 unità registrate nei primi 10 mesi 2014) risente della misura contenuta in legge di Stabilità per il 2015 che prevede la decontribuzione totale Inps per le assunzioni a tempo indeterminato. Le nuove assunzioni a tempo indeterminato (1,43 milioni) sono cresciute in Italia del 29,8% sul 2014 ma il dato è molto differenziato a seconda delle aree con il Nord Est che registra un +48%, il Nord Ovest un +38,9%, Il Centro un +36,5% e il Sud (+14,9%) e le Isole (+9,4%) che viaggiano a una velocità molto minore. Diminuiscono invece le assunzioni con contratti a termine (-59.782) e le assunzioni in apprendistato (-43.834).