Il disegno di legge di stabilità taglia i finanziamenti alle Politiche sociali e disabili e ai malati di Sla. Colpito anche il Fondo interprofessionale per la formazione continua.
Kamsin La legge di stabilità non riserva buone notizie per il sociale. Lo stanziamento complessivo per il fondo dedicato alle non autosufficienze per il 2015 sarà infatti pari a 250 milioni di euro contro i 350 del governo Letta. Un taglio di ben 100 milioni di euro che fa infuriare le associazioni per i malati di Sla.
Secondo un documento elaborato dalla deputata del Pd, Ileana Argentin, le esigenze del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il prossimo anno sarebbero pari a 970 milioni di euro, mentre le risorse stanziate dal governo raggiungono a malapena i 550 milioni di euro, ben 420 milioni di euro in meno rispetto alle reali esigenze. Ad essere colpiti sono un po' tutte le voci che riguardano il sociale. A soffrire c'è prima di tutto il fondo per l'inserimento dei lavoratori disabili, che sperava in 20 milioni per il prossimo anno e che non è stato rifinanziato. Nessuna risorsa anche per il fondo per l'infanzia e l'adolescenza, e per il piano nazionale per la lotta alla povertà (su cui il Ministro Poletti non ha nascosto le sue perplessità nei giorni scorsi).
Il provvedimento governativo, come anticipato, stanzia 250 milioni di euro per il fondo per le non autosufficienze, contro una richiesta di 350 milioni; 300 milioni per il fondo politiche sociali (contro i 300 milioni richiesti) e 250 milioni per il programma social card. A chi solleva critiche risponde il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti che sottolinea come "il Fondo per le politiche sociali e quello per le non autosufficienze sono stati per la prima volta finanziati in modo permanente, mentre gli altri governi avevano azzerati, trovando poi risorse nella manovra ma mai in maniera stabile".
Ad essere tagliate sono anche le risorse destinate ai fondi interprofessionali per la Formazione Continua. La sforbiciata sarà di 20 milioni di euro nel 2015 e di 120 milioni di euro l'anno a partire dal 2016, un intervento che, a regime, ridurrà di circa un sesto le risorse attualmente a disposizione per la formazione professionale delle imprese. La decisione penalizzera' soprattutto le piccole e medie imprese proprio in un momento in cui avrebbero maggiormente bisogno di un sostegno della formazione dei dipendenti.
Zedde