Occupazione, disponibili 35mila posti da infermieri a pizzaioli

Giovedì, 07 Agosto 2014

La percentuale dei giovani disoccupati cresce ma vi sono migliaia di posti di lavoro vacanti: nel primo trimestre del 2014 i posti disponibili ammontavano a 35.000. Kamsin E' quanto emerge dal sondaggio svolto presso gli iscritti all'Ordine dei Consulenti del Lavoro, secondo cui mancano anche 230 mila specialisti nel settore dell'informatica, tlc e e-business.

Il 37% dei posti vacanti registrati nel trimestre - si legge nell'indagine - e' costituito da infermieri (10.000), seguito da pizzaioli (6.000), commessi (5.000), camerieri (2.400), parrucchieri ed estetiste (1.900) e informatici e telematici (1.400). Ma non si trovano anche elettricisti (1.350) e idraulici (1.100), contabili (1.270), meccanici auto (1.250), tecnici della vendita (1.100) e baristi (1.000). Nel corso del 2013 - spiega lo studio - le gelaterie e le pasticcerie hanno avuto sempre piu' difficolta' a trovare nuovi dipendenti: circa 2 mila i posti vacanti. Cosi' come per le pizzerie, la difficolta' a reperire personale esperto ha costretto i gestori ad assumere giovani non qualificati.

Nel settore agricolo, invece, si assiste ad un duplice fenomeno: e' cresciuto (+2% nel 2013) il numero di aziende guidate da giovani under 30 e sono emerse nuove figure legate al "made in" (sommelier, birraio a chilometri zero, affinatore di formaggi, food blogger, idro-geologo, climatologo) e alla green economy (energy manager, progettista di energie rinnovabili, certificatore energetico, botanico). D'altro lato, pero', si e' rivelato sempre piu' difficile reperire raccoglitori stagionali di frutta e ortaggi (40% dei posti sono rimasti vacanti) o i trebbiatori (35%).

Forte il gap tra domanda e offerta nel settore dell'informatica, delle tlc e dell'e-business: mancano 230 mila specialisti. Nel 2015 la domanda di lavoratori specializzati arrivera' a 440 mila unita', mentre in tutta Europa i posti da colmare nelle aziende diventeranno 900 mila. Inoltre, il 36% delle imprese italiane ha difficolta' a reperire sul mercato figure professionali qualificate, soprattutto in campo ingegneristico, ma anche amministrativo, finanziario e commerciale. Per quanto riguarda il settore "cura alla persona e salute", la Fondazione studi dei Consulenti del lavoro segnala che nel 2013 sono mancati ben 60.000 infermieri e entro il 2020 occorreranno 250 mila unita' in piu' rispetto alle attuali 390 mila. Altro settore in crescita nonostante la congiuntura sfavorevole e' quello dell'aiuto domestico, ma la maggior parte dei posti di lavoro (90% circa) come colf e badanti e' ricoperto da lavoratori stranieri, in primis rumeni, ucraini e filippini.

Zedde

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