
Redazione
Riforme: opposizioni al Colle protestano contro la tagliola
Giovedì, 24 Luglio 2014Senato: voto entro l'8 agosto Opposizione al Colle per protesta
Giovedì, 24 Luglio 2014- Roma, 24 lug. - Alla fine e' calata la ghigliottina, anzi la 'tagliola', come era ampiamente nelle attese. Contingentamento dei tempi del dibattito in aula al Senato sulle riforme, con l'obiettivo di arrivare a votare il ddl entro l'8 agosto.
Le opposizioni hanno subito reagito, e sono salite questa sera al Colle in segno di protesta. I pentastellati hanno inscenato un sit-in di protesta, seduti sul piazzale del Quirinale, con la fascia tricolore al braccio. I capigruppo di Sel, Lega e M5S sono stati ricevuti al Quirinale. Gianmarco Centinaio per il Carroccio, Vito Petrocelli in rappresentanza dei grillini e Loredana De Petris per Sel sono arrivati al Colle, insieme ai colleghi di partito, per protestare contro la decisione della maggioranza di contingentare i tempi sulle riforme.
Intanto il premier Matteo Renzi, in un'intervista a Alan Friedman che sara' trasmessa stasera su La 7, insiste sulla necessita' di fare presto le riforme. "Non mollo, basta con quelli che dicono no"", dice Renzi. "In Italia", sostiene il presidente del Consiglio, "c'e' un gruppo di persone che dice "no!" da sempre. E noi, senza urlare, diciamo "si'!". "Piaccia o non piaccia, le riforme le faremo!", aggiunge Renzi.
Stretta del governo sulle riformeSi vota entro l'8 agosto
Giovedì, 24 Luglio 2014- Roma, 24 lug. - La maggioranza, in Conferenza dei capigruppo al Senato, ha stabilito che nelle prossime due settimane, che equivalgono in tutto a 135 ore complessive, saranno 20 le ore dedicate al ddl riforme, da licenziare, con contingentamento dei tempi, entro e non oltre l'8 agosto.
Opposizioni: decisione grave
Resta, come da calendario gia' stabilito, che la prossima settimana, sulle riforme, le sedute saranno anche notturne, fino alle 24, e l'Aula si riunira' anche il sabato e la domenica.
Alla luce del fatto che il calendario non e' stato modificato, hanno precisato i capigruppo di 5 Stelle, Petrocelli, e della Lega, Centinaio, in Capigruppo non c'e' stato un vero e proprio voto, ma solo una posizione della maggioranza, assieme a Forza Italia che si e' detta favorevole. Dunque, ora l'Aula del Senato non dovra' esprimersi su quanto stabilito in Capigruppo. .
Stretta governo su tempi riformeAl Senato scatta la 'tagliola'
Giovedì, 24 Luglio 2014- Roma, 24 lug. - Alla fine e' calata la ghigliottina, anzi la 'tagliola', come ampiamente nelle attese. L'impasse al Senato si fa sempre piu' pesante, la maggioranza favorevole alle riforme scaturite dal Patto del Nazareno fatica ad avere ragione dei dissidenti interni ai singoli partiti e nemmeno l'esplicita minaccia di sette giorni di lavoro su sette, come anche quella piu' velata di elezioni anticipate, riescono a sortire effetti.
A meta' della seduta di stamane, quindi, si alza in piena Aula di Palazzo Madama il capogruppo del Pd, Zanda, e chiede una sospensione dei lavori per valutare al meglio la situazione. Ne segue una prima riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari. L'incontro dura diverse ore, poi viene a sua volta sospeso per essere aggiornato per le 14,30.
E da li' arriva la ormai famosa 'tagliola', cioe' il contingentamento dei tempi, parlando in termini tecnici. La data di chiusura in Aula del ddl e' allora fissata per l'8 agosto, senza un vero e proprio voto ma con l'affermazione di una posizione della maggioranza, assieme a Forza Italia che si e' detta favorevole. In conseguenza, alla ripresa dei lavori, l'Aula del Senato non dovra' esprimersi su quanto stabilito in Capigruppo.
In dettaglio, si e' stabilito che nelle prossime due settimane, che equivalgono in tutto a 135 ore complessive, saranno 20 le ore dedicate al ddl riforme, da licenziare, con contingentamento dei tempi, entro e non oltre l'8 agosto. Resta, come da calendario gia' stabilito, che la prossima settimana, sulle riforme, le sedute saranno anche notturne, fino alle 24, e l'Aula si riunira' anche il sabato e la domenica. Per quanto riguarda i decreti pendenti invece, cosi' viene riferito - dl competitivita' e dl cultura - il calendario rimane immutato: saranno esaminati, probabilmente con la fiducia, oggi pomeriggio, domani e lunedi'.
Quanto alla 'tagliola', termine ormai invalso nel gergo parlamentare e giornalistico ma ovviamente non riportato nei regolamenti, e' l'articolo 55 del Regolamento del Senato che e' 'scattato'. Il comma 5, per la precisione, che recita: "Per la organizzazione della discussione dei singoli argomenti iscritti nel calendario, la Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari determina di norma il tempo complessivo da riservare a ciascun gruppo, stabilendo altresi' la data entro cui gli argomenti iscritti nel calendario devono essere posti in votazione".
Resistenza piegata? Ancora no, comunque, almeno non nello spirito. Le opposizioni giudicano "molto grave e irresponsabile" la decisione assunta dalla maggioranza in capigruppo di contingentare i tempi di discussione e votazione del ddl riforme. E annunciano: "proseguiremo la nostra battaglia", garantisce Loredana De Petris (Sel), perche' "noi non sciamo schiavi di Renzi", aggiunge Gianmarco Centinaio (Lega).
Per Vito Petrocelli (M5S) si tratta di "uno dei soliti giochetti di Renzi, infatti pur non chiamando tagliola, e' una tagliola nella sostanza". Per il presidente dei senatori leghisti, "tutta questa fretta e' perche' Renzi vuole andare in vacanza entro l'8 agosto".