Nicola Colapinto

Nicola Colapinto

Nicola Colapinto, avvocato con specializzazione in diritto del lavoro, seguo le principali questioni giuslavoristiche e previdenziali per PensioniOggi.it. 

Il Governo approva la bozza sulla Riforma degli ammortizzatori sociali. Dopo l'Aspi i lavoratori potranno fruire di un ammortizzatore sociale sperimentale di ultima istanza.

Kamsin I lavoratori disoccupati vicini all'età del pensionamento, ma che non abbiano maturato i requisiti per i trattamenti di quiescenza, potranno fruire del nuovo ammortizzatore universale in via prioritaria , nel primo anno di sperimentazione della misura, rispetto agli altri lavoratori. E' quanto prevede un passaggio della bozza di decreto attuativo sulla Riforma degli Ammortizzatori sociali approvato ieri dal Consiglio dei ministri in attuazione della legge delega sul mercato del Lavoro, il cd. jobs act. 

Nel progetto governativo il nuovo ammortizzatore universale, denominato assegno di disoccupazione (Asdi), entrerà in funzione dal 1° maggio 2015 in via sperimentale, avrà una durata massima di 6 mesi e sarà riservato ai lavoratori che hanno già fruito della nuova Aspi a condizione di avere un Isee basso. Per la fruizione del sostegno sarà necessario, inoltre, che il beneficiario partecipi a programmi di reinserimento lavorativo. Circa l'entità del nuovo assegno la bozza prevede che sia pari al 75% dell’ultimo trattamento percepito ai fini della nuova Aspi, se non superiore alla misura dell’assegno sociale. L’ammontare potrà essere incrementato per gli eventuali carichi familiari del lavoratore. 

Nel primo anno di applicazione, dispone l'articolo 15 della bozza di decreto legislativo, gli interventi saranno prioritariamente riservati ai lavoratori appartenenti a nuclei familiari con minorenni e quindi ai lavoratori in età vicina al pensionamento, ma che non abbiano maturato i requisiti per i trattamenti di quiescenza.

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Con la legge di stabilità tornano le promozioni e gli scatti automatici di stipendio legati all'anzianità di servizio promessi dal Governo a militari e Forze di Polizia.

Kamsin L'articolo 1, commi 254-256 della legge 190/2014 confermano, da un lato, il blocco economico della contrattazione e dall'altro l'allentamento degli scatti di anzianità per il personale contrattualizzato. Tra le varie novità introdotte dalla manovra c'è, infatti, in primo luogo, la proroga fino al 31 dicembre 2015 del blocco economico della contrattazione nel pubblico impiego, già previsto fino al 31 dicembre 2014 dalla normativa vigente, con conseguente slittamento del triennio contrattuale dal 2015-2017 al 2016-2018.

Dall'altro viene prorogato, altresì, fino al 31 dicembre 2015 il blocco degli automatismi stipendiali per il solo personale non contrattualizzato, (cioè dei docenti e dei ricercatori universitari, del personale dirigente della Polizia di Stato e gradi di qualifiche corrispondenti, dei Corpi di polizia civili e militari, dei colonnelli e generali delle Forze armate, del personale dirigente della carriera prefettizia, nonché del personale della carriera diplomatica) ferma restando l’esclusione dei magistrati. Per tutti gli altri dipendenti pubblici, quindi, pur rimanendo bloccato per un altro anno il rinnovo del contratto nella sua parte economica, riprenderà, almeno, la dinamica legata alla carriera permettendo agli stipendi di salire nel caso in cui siano previsti scatti automatici o nel caso di promozioni di carriera.

Tra le altre misure restrittive c'è, poi, la previsione che sarà rinviato il pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale fino al 2018. Il ddl proroga, infatti, l’efficacia della norma introdotta con la legge 147/2013 secondo la quale l'indennità di vacanza contrattuale (ossia l’incremento provvisorio della retribuzione che interviene una volta scaduto il contratto collettivo nazionale, in assenza di un suo rinnovo e finché questo non sia rinnovato) da computare quale anticipazione dei benefici complessivi che saranno attribuiti all'atto del rinnovo contrattuale sia quella in godimento al 31 dicembre 2013. Una norma, inoltre, introduce il divieto di cumulo dei trattamenti accessori del personale non appartenente al ruolo sanitario di livello dirigenziale del Ministero della sanità.

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Salvaguardato il criterio di calcolo dell'assegno delle anzianità assicurative accreditate sino al 30 giugno 2022. Stop alla pensione di anzianità con 62 anni e 5 mesi di età dal 1° luglio 2022.
E' arrivato il disco verde definitivo della Camera al provvedimento. Confermata Quota 102, il rinnovo di un anno di Opzione Donna e dell'Ape sociale con l'ampliamento delle platee delle cd. mansioni gravose. Gli edili (e i ceramisti) guadagnano la prestazione con 32 anni di contributi anziché 36. 
Approvato dal Consiglio dei Ministri in via definitiva il decreto legislativo con la riforma dei sostegni alla famiglia. Tra le ultime limature un incremento degli importi per i figli disabili. Domande al via da gennaio.
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