Opzione Donna, Cresce il pressing per una proroga almeno sino al 2018

Eleonora Accorsi Lunedì, 10 Settembre 2018
Il Movimento Opzione Donna: "Le forze politiche rispettino gli impegni elettorali e approvino rapidamente la proroga dell'opzione donna sino al 31 dicembre 2018".
Un appello al nuovo parlamento e alle forze politiche per estendere e prorogare il regime sperimentale donna sino al 31 dicembre 2018. Lo hanno ribadito nei giorni scorsi il Movimento Opzione Donna, coordinato dalla Dott. Lucia Rispoli e da Teresa Ginetta Caiazzo, che da un paio di anni sta battagliando dentro e fuori il Parlamento per chiedere l'estensione della facoltà di andare in pensione con 57/58 anni e 35 di contributi accettando il calcolo contributivo. Il Movimento rappresenta le istanze di oltre 20mila lavoratrici dopo aver ottenuto l'inserimento della proroga nel contratto di governo tra M5S e Lega chiede che tra i primi atti il nuovo Parlamento si provveda in tal senso, riaprendo alla speranza un universo femminile volutamente “dimenticato”nell’ultimo biennio.

Chiaro l'Appello delle lavoratrici. A tutti i nuovi Parlamentari, ai presidenti di Commissione e ai Capigruppo il Movimento sta inviando un messaggio del seguente tenore: "Vi chiediamo di assumere l’impegno di varare con urgenza la Proroga di Opzione Donna. L’approvazione nell’immediato della Proroga Opzione Donna al 2018 rappresenta ad oggi l’unico atto politico in grado di correggere le sottovalutazioni e gli errori compiuti a danno delle donne in ambito pensionistico nell’ultimo biennio e nel contempo risolvere la problematica di migliaia di donne di 57/58 anni con 35 anni di contributi, disposte ad accettare il calcolo contributivo con rilevanti risparmi per lo Stato, alle quali è stato impedito, prima dalla legge di bilancio 2017 , poi con quella del 2018, di avvalersi dell'unica forma di flessibilità nell'accesso alla pensione per esse prevista".

Il Movimento ricorda giustamente, peraltro, che una norma contenuta nella legge di bilancio per il 2015 consente espressamente di utilizzare le risorse stanziate ma non utilizzate per questo fine.  Norma che tuttavia è rimasta inattuata per i veti incrociati della Ragioneria dello Stato. Le risorse per la proroga, in sostanza, già ci sono e non occorre, quindi, attendere il lavoro di revisione complessivo della materia pensionistica annunciata in campagna elettorale (quota 100 e 41 anni contributivi ). Queste ipotesi se mai saranno prese in considerazione non sono, peraltro, in grado di portare particolari benefici alle dirette interessate. Nessun alibi. Da qui dunque l'Appello: "fate presto e bene". 



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