Pensioni D'oro, Di Maio prova ad accelerare i tempi per i tagli

Eleonora Accorsi Lunedì, 15 Ottobre 2018
Il Ministro del Lavoro, Luigi di Maio, punta a recuperare un miliardo di euro dagli assegni d'oro. E valuta la possibilità di trasferire il provvedimento all'interno del decreto fiscale.
Sul taglio alle pensioni d'oro il Ministro del Lavoro, Luigi di Maio, prova ad accelerare i tempi. Il Governo sta valutando se trasferire il disegno di legge D'Uva-Molinari, incardinato in Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati, nel decreto fiscale, collegato alla manovra, con l'obiettivo di abbreviare i tempi di approvazione. Di Maio punterebbe al recupero di almeno un miliardo di euro, una cifra molto superiore ai circa 150 milioni di euro ipotizzati da Tito Boeri, il Presidente dell'Inps, nel corso delle audizioni che nei giorni scorsi si sono tenute alla Camera. Non a caso in queste ore sono tornate a proliferare ipotesi di una estensione dei tagli agli assegni inferiori a 4.500 euro netti al mese e/o di un intervento sulle fasce di perequazione delle pensioni. Ipotesi per ora prive di fondamento ma che destano una certa preoccupazione.

Come già accennato il congegno sostenuto dal Governo è interamente mutuato dalla proposta "non per cassa ma per equità" formulata dall'Inps al Governo nel 2015. Un meccanismo di calcolo delle riduzioni pari al rapporto tra il coefficiente di trasformazione vigente all'età di decorrenza della pensione e quello previsto all'età per la pensione di vecchiaia (67 anni dal 2019). Per le pensioni aventi decorrenza anteriore al 1° gennaio 2019 - data in cui dovrebbe entrare in vigore il progetto di legge - si utilizzerà come divisore un coefficiente minore rimodulato ad un'età anagrafica variabile a seconda dell'anno di decorrenza della pensione secondo una apposita tabella allegata al disegno di legge. Per chi è andato in pensione prima del 1996 i raffronti si effettueranno, invece, sui coefficienti di trasformazione forniti in origine con la legge 335/1995. In parole semplici il meccanismo comporta una riduzione della pensione tanto più intensa quanto prima si è andati in pensione, anche sfruttando normative legittime all'epoca vigenti.

I rischi di incostituzionalità del ddl

Le audizioni che si sono concluse la scorsa settimana in Commissione Lavoro hanno tuttavia bocciato ampiamente il progetto di legge. Quasi tutti i rappresentanti di istituzioni, sindacati e associazioni hanno ravvisato i rischi di incostituzionalità del provvedimento perché avente carattere retroattivo e soprattutto definitivo. Durante le audizioni è stato osservato che l'unica strada per intervenire sugli assegni d'oro è quella del prelievo di solidarietà già sperimentata dal legislatore del 2013 per il triennio 2014-2016 ed avallata proprio due anni fa dalla Consulta. In altri termini per essere rispettoso dei principi costituzionali il prelievo deve avere natura progressiva, in modo da tenere conto della capacità contributiva di ciascuno, e temporanea. Due elementi che nel disegno di legge D'Uva sono assenti. In effetti l'incisione prevista per un pensionato avente un assegno di 300mila euro lordi annui sarebbe del tutto analoga - in termini di percentuale del valore del reddito pensionistico ridotto - a quella di un pensionato con un assegno di importo pari a 100 mila euro. Con buona pace del criterio di progressività.

Sotto la lente anche l'asticella che il Governo ha fissato per applicare i tagli: 90mila euro lordi annui pari a circa 4.500 euro netti mensili. Una soglia giudicata da molti osservatori del tutto arbitraria ed iniqua e che aprirebbe ad una ulteriore riduzione in caso di necessità di bilancio pubblico. Secondo altri il meccanismo proposto, per quanto discutibile, è l'unica strada percorribile per ridurre in modo significativo gli squilibri del sistema retributivo non esistendo i dati relativi ai contributi versati.

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati