Pensioni, Ecco le richieste della Commissione Lavoro per il 2018

Davide Grasso Mercoledì, 04 Ottobre 2017
Nel parere favorevole alla Nota di Aggiornamento del DEF la Commissione chiede tra l'altro l'accertamento dei risparmi maturati sull'ottava salvaguardia.
Via libera della Commissione Lavoro della Camera dei deputati alla Nota di aggiornamento del Def 2017 (Documento di Economia e Finanza).
Il Def è lo strumento di programmazione economico-finanziaria del Governo e ha l’obiettivo di indicare la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine. A sei mesi dalla sua prima approvazione, è sottoposto ad aggiornamento. Proposto dal Governo, il Documento è sottoposto all’approvazione dal Parlamento e il suo esame spetta alla Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, la quale raccoglie i pareri delle altre Commissioni per quanto di loro competenza.

La Commissione Lavoro ha dato parere favorevole presentando alcune osservazioni al Governo che riguardano: l’occupazione giovanile, indicando la necessità di interventi strutturali sulla riduzione del cuneo contributivo; le politiche attive del lavoro, indicando l’opportunità di iniziative per un incremento delle risorse per il Fondo loro dedicato; la partecipazione delle donne al mondo del lavoro e la condivisione del lavoro di cura e assistenza familiare con opportune azioni; gli ammortizzatori sociali e la loro disciplina, cui metter mano in considerazione delle numerose crisi aziendali in corso; la previdenza, in particolare per quanto riguarda l’automatismo dell’aumento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, le risorse per l’anticipo pensionistico, il completamento della Fase 2 dell’accordo Governo-sindacati del settembre 2016; il sostegno al reddito, con la valutazione dell’opportunità di un aumento delle risorse dedicate al reddito di inclusione; i contratti del pubblico impiego in riferimento a nuove assunzioni; la lotta al caporalato da contrastare con un incremento dell’organico degli ispettori.

Le misure sul lavoro

In particolare per quanto riguarda le misure di conciliazione vita lavoro la Commissione Lavoro chiede di: a) rendere permanente e ampliare ulteriormente in termini di durata il congedo di paternità riconosciuto fino all’anno 2018 dalla legge di bilancio del 2017; b) rendere permanente la disciplina relativa al riconoscimento, in alternativa al congedo parentale, di voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting oppure di contributi per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati; c) dare continuità ai finanziamenti destinati a sostenere i contratti collettivi di secondo livello che prevedono istituti volti a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Sul fronte ammortizzatori sociali la Commissione rileva l'opportunità di introdurre elementi di maggiore flessibilità, anche con riferimento alla durata degli interventi, specialmente nelle aree di crisi complessa e per le imprese in via di ristrutturazione. 

Le misure sulle pensioni

Con riferimento agli interventi in materia previdenziale, la Commissione evidenzia la necessità di:  a) adottare iniziative volte a rinviare al 30 giugno 2018 il termine per l’emanazione del decreto direttoriale di cui all’articolo 12, comma 12-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010, al fine di valutare eventuali interventi che ricalibrino il meccanismo al fine di tenere conto delle oscillazioni che si riscontrano nell’andamento della speranza di vita, testimoniate dalla riduzione registrata nell’anno 2015, e delle difformità esistenti nelle speranze di vita delle diverse categorie di lavoratrici e di lavoratori; 

b) svolgere un attento monitoraggio delle domande di accesso ai benefici previsti dalla legge di bilancio 2017 in materia di anticipo del pensionamento e di riduzione dei requisiti contributivi per il pensionamento anticipato dei cosiddetti lavoratori precoci al fine di valutare l'introduzione di eventuali correttivi alla normativa vigente, anche allo scopo di consentire a tutti i richiedenti in possesso dei requisiti previsti di accedere ai medesimi benefici; 

c) tenere conto degli indirizzi per la cosiddetta “fase due”, contenuti nel verbale siglato il 28 settembre 2016 da Governo e sindacati e ulteriormente precisati nell’ambito del confronto svolto negli ultimi mesi, prestando particolare attenzione a interventi specifici volti a valorizzare e a riconoscere a fini previdenziali i lavori di cura, anche alla luce degli esiti dell’indagine conoscitiva svolta dalla XI Commissione  sull’impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne; 

d) considerata la presenza di una significativa differenza tra il numero stimato dei beneficiari della cosiddetta «ottava salvaguardia» e quello delle domande accolte o giacenti, si evidenzi l’esigenza di verificare la sussistenza e la consistenza di economie, anche in via prospettica, rispetto ai limiti di spesa previsti dai provvedimenti di salvaguardia, al fine di definire i contenuti di possibili interventi legislativi in materia sociale o previdenziale finanziati a valere sulle risorse destinate a confluire nel Fondo sociale per occupazione e formazione ai sensi dell’articolo 1, comma 211, della legge di bilancio 2017. 

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