Sei stato in mobilità? Presta attenzione al calcolo della pensione! E' quanto sta accadendo a molti lavoratori che hanno fruito dell'ammortizzatore sociale negli ultimi tre anni e che oggi rischiano di trovarsi con un importo della pensione inferiore a quello dovuto per legge.
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Coloro che hanno un periodo di mobilità valido per la pensione, l'importo del trattamento pensionistico potrebbe essere stato mal calcolato. Infatti in caso di mobilità di durata continuativa superiore ad un anno, collocata in fase utile per la determinazione della pensione, le retribuzioni accreditate figurativamente devono essere rivalutate anche in base agli indici di variazione delle retribuzioni contrattuali del settore di appartenenza rilevati dall'Istat.
Nell'applicazione di questi indici però l'Inps ha accumulato un forte ritardo (gli indici sono stati aggiornati solo fino al 2008) e ciò sta determinando, in molti casi, che le pensioni rimangano ferme ad un importo che non è quello esatto.
In questi giorni moltissimi pensionati si stanno dunque rivolgendo ai patronati per procedere ad una verifica dell'importo delle prestazioni erogate dall'Inps. I principali interessati sono i pensionati il cui trattamento pensionistico è stato liquidato a partire dal 6 luglio 2011: infatti in base alla normativa sulla decadenza ci sono solo tre anni di tempo per chiedere la ricostituzione della pensione. Per il recupero degli importi non erogati i lavoratori dovranno fare richiesta di ricostituzione on-line entro tre anni dalla liquidazione del trattamento e, all'esito dell'eventuale diniego inps, procedere con le azioni legali.