Riforma Pensioni, Dell'Aringa (Pd): favorevoli ad uscite sui 62 anni con penalizzazione

redazione Martedì, 22 Settembre 2015
Il Deputato Pd ricorda anche la possibilità di abbinare la misura al prestito pensionistico per aiutare il pensionamento dei disoccupati.
Abbassare lo 'scalino' per le donne e garantire un 'anticipo', sotto forma di prestito da parte dello Stato, dell'assegno pensionistico per quei lavoratori che sono in difficoltà occupazionali. Restringendo a queste due categorie le modifiche al sistema pensionistico. E' la ricetta per la 'partita' delle pensioni dell'economista e deputato del Pd, Carlo Dell'Aringa.

 "Per quanto riguarda le donne -spiega il deputato - i provvedimenti legislativi in corso le penalizzano fortemente, specie quelle che lavorano nel settore privato hanno uno scalino molto alto per arrivare alla pensione di vecchiaia. Quindi trovare qualche sistema per dare loro la possibilità di anticipare la pensione, con quel tipo di penalizzazione e cioè un 10% per tre anni di anticipo, potrebbe essere una soluzione per un'esigenza sentita". 

E una soluzione, secondo Dell'Aringa, è possibile per quanti arrivano da un periodo di disoccupazione e ammortizzatori sociali e ancora non hanno maturato i requisiti per la pensione. "Ho sentito anche parlare -sottolinea- di una possibilità di sostenere il reddito di lavoratori in condizioni disagiate e cioè disoccupati, e di dare loro il modo di anticipare anche la pensione se si trovano in questa condizione. Io penso che riducendo la platea interessata dal provvedimento, e facendo riferimento a coloro che hanno difficoltà a trovare lavoro avendolo perso, questo può essere utile". 

"C'è anche un disegno di legge a firma mia e del senatore Giorgio Santini -ricorda Dell'Aringa- che prevede proprio la possibilità di anticipare una parte della pensione per coloro che avendo usufruito della Naspi potrebbero anche andare avanti, anticipare una parte della pensione con la logica del 'prestito', di cui il ministro Poletti sta parlando anche adesso". Questo provvedimento (S. 1943) prevede un anticipo della pensione sino a 5 anni sulle regole attualmente vigenti a condizione di restituire, una volta conseguito l'assegno pensionistico, i due terzi di quanto ricevuto attraverso un micro prelievo strutturale sull'assegno.  

Per l'economista "se si riduce la platea dei potenziali beneficiari a coloro che hanno perso il lavoro, si dà loro la possibilità di anticipare una parte della pensione, ecco allora lo Stato può intervenire aiutando questi lavoratori facendo in modo che il 'prestito' possa essere restituito ma non integralmente e quindi con un aiuto da parte dello Stato". Secondo Dell'Aringa "ipotesi di questo tipo potrebbero ridurre l'impegno finanziario. Allargare invece, a tutti quello che lo vogliono la possibilità di andare in pensione costringerebbe a mettere una penalizzazione molto elevata, che quindi sarebbe un aiuto per modo di dire da parte dello Stato per i lavoratori. Con costi comunque elevati per lo Stato stesso". "Sarei quindi favorevole -conclude Dell'Aringa- a riservare la platea a quanti sono in difficoltà occupazionali, aiutandoli nel senso di anticipare loro una parte della pensione, una volta che sono esauriti gli ammortizzatori sociali, e con un aiuto da parte dello Stato in modo che il 'prestito' venga restituito ma non integralmente, ma con una forma ridotta".

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