Pensioni

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I requisiti per il pensionamento nel 2015 resteranno gli stessi di quelli dell'anno in corso. Dal 2016 scatta l'adeguamento alla speranza di vita Istat.

Kamsin Il nuovo anno si aprirà senza novità sul fronte dei requisiti anagrafici e contributivi utili per l'accesso alla pensione. Tutti i requisiti rimarrano, infatti, gli stessi di quest'anno nonostante le novità che saranno introdotte nel ddl di stabilità. Il prossimo innalzamento è, infatti, previsto per il 2016 quando si aggiungeranno altri 4 mesi, il dato è comunque da confermare, ai requisiti previsti per l'accesso alle prestazioni pensionistiche. Non è male comunque, per evitare equivoci, dare uno sguardo ai numeri del 2015, avendo in tal modo di fronte il quadro completo della situazione.

A  Pensione di vecchiaia. Servono 20 anni di contributi e un'età minima così suddivisa:

a) uomini lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati: 66 anni + 3 mesi; b) donne del settore pubblico: 66 anni + 3 mesi; c) donne dipendenti del settore privato: 63 anni + 9 mesi; d) donne lavoratrici autonome e parasubordinate: 64 anni + 9 mesi.

Circa il minimo contributivo dei 20 anni c'è una eccezione: bastano 15 anni per chi li ha raggiunti entro l'anno 1992. Questo caso viene sfruttato soprattutto da donne che tempo fa hanno lavorato per pochi anni e ora stanno aspettando l'età giusta per chiedere la pensione. Per gli invalidi almeno all'80% l'età di pensione scende a 60 anni per uomini e 55 per donne.

Per chi ha iniziato a versare i contributi dopo l'anno 1995 è possibile ottenere la pensione anche con soli 5 anni, a condizione però che abbia almeno 70 anni + 3 mesi d'età.

Pensione anticipata. Per gli uomini di ogni settore di lavoro: 42 anni + 6 mesi di versamenti contributivi. Per le donne: 41 anni + 6 mesi. Per chi ha iniziato a versare i contributi dopo l'anno 1995 è possibile avere la pensione, a determinate condizioni, anche con soli 20 anni di contributi e un'età di 63 anni + 3 mesi.

Salvaguardati - Per chi mantiene le vecchie regole pensionistiche, cioè i salvaguardati e i lavoratori che beneficiano dei prepensionamenti nelle Pa, basta raggiungere il quorum 97,3 con almeno 61 anni e 3 mesi e 35 di contributi, oppure 40 anni di contributi a cui aggiungere la finestra mobile.

Zedde

Il neo commissario dell'Inps torna anche sulla vicenda esodati: presi in carico tutti coloro che ragionevolmente potevano pensare di mantenere le vecchie regole. Ora bisogna ammorbidire la Riforma Fornero.

Kamsin La vicenda degli esodati e' un tormentone. Gli esodati ormai che sono stati presi in carico sono 160.000, secondo noi sono tutti quelli che ragionevolmente potevano pensare di andare in pensione con le vecchie regole".

E' quanto ha detto il commissario Inps, Tiziano Treu, a Mix24 su Radio 24, nell'intervista resa ieri a Giovanni Minoli. Tiziano Treu, vicentino, sposato con 2 figli, docente universitario, politico, deputato e senatore, è stato più volte ministro. Amico di Marco Biagi la cui legge, secondo Pietro Ichino, è lo sviluppo della riforma Treu del '97. Dall' ottobre 2014 è cominissario straordinario dell'Inps.

"E' chiaro che ci sono ancora delle persone anziane disoccupate ma non esodati, l'esodato e' uno che aveva fatto dei conti o fatto degli accordi, vado in pensione tra tre anni. Gli esodati in senso tecnico non ci sono piu', non sono piu' un problema", ha aggiunto. "Certo il problema e' il 55enne disoccupato, ma questo e' un altro problema - ha spiegato il commissario - e bisogna trattarlo come tale, dandogli offerte, ammortizzatori. Se non le trova, mandandolo a studiare se necessario, come tutti i problemi di disoccupazione ma non dandogli la pensione, che e' una cosa assurda.

Professor Treu, ministro di Prodi e poi commissario unico dell'Inps, cos'é più difficile? Commissario all'Inps. Perché? Perché l'Inps è una grande macchina complicata che eroga 20 milioni di pensioni e dobbiamo essere precisi e puntuali.

Il governo aveva promesso di varare subito dopo l'abbandono di Mastrapasqua una nuova govemance. Non è ancora capitato perché? Questo bisognerebbe domandarlo al governo e al parlamento.

Quando capiterà? Mi auguro che capiti subito perché l'Inps è stato in questi anni sballottato tra commissari temporanei, adesso bisogna dare una stabilità. Che caratteristiche deve avere questa stabilità? Deve essere un governo collegiale fatto da tecnici esperti.

Intanto per ora l'uomo solo al comando è lei. Ha paura per i conti dell'Inps? Intanto io spero presto di essere in un collegio di amministratori. Non ho paura per i conti dell'lnps, ho paura per i conti dell'economia italiana. Se l'economia italiana si riprende l'inps sta bene.

Lei ha detto "i diritti acquisiti non esistono". È un bruttissimo segnale per tutti? E' una frase polemica, perché fino ad adesso si è pensato che una volta che c'era scritto "diritto", fosse acquisito qualunque cosa succede. In realtà no. I diritti si devono mantenere, devono essere sostenibili adesso che il mondo è più complicato.

Col piano 2014-2016 dovrebbero concludersi le incorporazioni di Inpdap e Enpals. Sarà così? Si, devono concludersi, noi abbiamo questo obiettivo.

Ci saranno i risparmi di cui parlava il governo Monti? Ci sono già stati, sono almeno due anni che tira la cinghia l'Inps, come è stato richiesto tutti evidenziati dai risparmi fatti e ne faremo anche l'anno prossimo. C'è un esodo di personale purtroppo, saranno 1000-1500, ma non abbiamo ancora i conti definitivi.

Venderete parte del vostro patrimonio immobiliare per far quadrare i conti? Il patrimonio va venduto perché noi non siamo esperti di gestione di abitazioni. Quando si parla di pensioni, il govemo ondeggia.

C'è il pericolo reale di svalutazione delle pensioni? Che il governo ondeggi è vero, abbiamo avute troppe cosiddette riforme delle pensioni, però quella attuale io credo che sia, almeno nelle grandi linee stabilie. Bisogna ammorbidirla un po' per le persone che sono vicine alla soglia... per esempio adesso si è fatta l'opzione donna, per chi ha motivi di andare via un po' prima, bisogna fare una specie di uscita facile negli ultimi due,tre anni.

Ma gli 80 euro di Renzi non era giusto darli anche ai pensionati? Giusto, credo che sia l'obiettivo dell'anno prossimo.

La leader della Cid, Anna Maria Furlan, ha detto che la legge Fomero è la peggiore nella storia del Paese. Ha ragione?
La legge Fornero ha messo un obiettivo giusto di alzare l'età. L'ha fatto in modo troppo drastico, per questo bisogna ammorbidirla.

L'anticipo del Tfr in busta paga è una buona idea? lo ho sempre detto che è come avere l'uovo oggi senza la gallina domani. Se è una cosa temporanea si può reggere, altrimenti è pericoloso.

La proposta di tassare le pensioni più alte per sostenere altre forme di welfare la convince? Noi abbiamo tante pensioni miserabili e ancora troppe pensioni d'oro. È giusto che queste seconde contribuiscano.

Ma è vero che in Italia più o meno ci sono 22 milioni di contribuenti e 21 milioni di pensioni da pagare? E' vero, perché noi abbiamo 22 milioni di persone che lavorano, troppo poche. Noi abbiamo poche persone che lavorano. I Paesi avanzati hanno quasi il doppio di tasso di occupazione, questo è il guaio, non le pensioni.

Zedde

Slittano i tempi per la votazione degli emendamenti al ddl di stabilità segnalati in Commissione Bilancio al Senato. Incerto il destino dei dipendenti in esubero delle province, così come la vicenda dei quota 96.

Kamsin Si allungano i tempi per l'approvazione al Senato del ddl di stabilità. Ieri la conferenza dei capigruppo ha indicato che i lavori in Commissione Bilancio proseguiranno almeno sino a mercoledì (massimo giovedì mattina); slitterà quindi anche l'approvazione dell'Aula del Senato a venerdì 19 Dicembre (o Sabato 20 Dicembre). Il testo poi tornerà alla Camera per l'approvazione definitiva entro il 23 Dicembre.

Ieri, intanto, il Governo ha presentato un primo pacchetto di misure in materia fiscale che prevedono la cessione della rete elettrica FS a Terna, la destinazione alle poste di 535 milioni di euro in attuazione di una sentenza europea sugli aiuti di Stato e sulle tariffe postali flessibili. Viene poi previsto lo slittamento a fine 2015 del nuovo dispositivo di verifica sulle armi da scena, con il risultato di salvare i set di film e fiction d'azione, come il nuovo 007. Viene poi fissato a fine febbraio 2015 il termine per definire in modo chiaro e trasparente le modalità di rendiconto circa la destinazione del 5 per mille. Arriva poi una misura che consentirà alle forze di polizia e agli uffici giudiziari che ne facciano richiesta di utilizzare il carburante sotto sequestro. Altre norme riguardano una velocizzazione dell'iter degli appalti.

Il nodo pensioni verrà invece sciolto nei prossimi giorni. Il Governo dovrà infatti presentare le proposte di modifica in materia di gestione e ricollocazione del personale in esubero delle province (dove prende l'ipotesi di garantire il prepensionamento con i requisiti ante-fornero sino, almeno al 2016), la revisione della tassazione dei fondi pensione e dei rendimenti della Casse professionali. A prescindere dalle proposte governative ci sono però le decine di emendamenti presentati dai gruppi politici e segnalate dalla Commissione Bilancio per la votazione finale.

La Commissione dovrà pronunciarsi, in particolare, sui ritocchi alle pensioni anticipate (c'è la proposta di togliere la penalizzazione oltre il 2017; quella di depenalizzare anche gli assegni già decurtati prima del 2015; quella di reintrodurla solo per coloro che hanno ratei superiori a 3500 euro lordi al mese), le modifiche al tetto sulle cd. pensioni d'oro introdotto alla Camera, la deroga sui quota 96 della scuola, alcune misure sugli esodati e diverse altre modifiche minori. Emendamenti che passeranno solo se l'esecutivo non si metterà di traverso. La partita non è in discesa perchè si tratta di ritocchi che necessitano di adeguata copertura ma in ogni caso non saranno messe in discussione le modifiche già passate in prima lettura alla Camera e cioè lo stop alla penalizzazione sugli assegni anticipati sino al 2017 e il tetto sulle cd. pensioni d'oro.

Da risolvere anche la questione sulle partecipate, sugli sconti Irap per gli autonomi, i minimi dei professionisti, il capitolo dei giochi.

Zedde

Presidio dei Quota 96 davanti al Senato per ottenere i benefici previdenziali. La Senatrice De Petris (Sel): "la vicenda deve essere risolta con il ddl di stabilità".

Kamsin La presidente dei senatori di Sel, Loredana De Petris, ha incontrato oggi pomeriggio il gruppo di docenti della cosiddetta “Quota 96″ in presidio davanti al Senato, che da alcuni giorni sono in sciopero della fame per chiedere una deroga alla Riforma Fornero. La senatrice De Petris ha ribadito la fermezza del gruppo parlamentare di Sel, “e l’impegno, peraltro già concretizzato non solo con la presentazione di specifici emendamenti alla legge di stabilità sulla quota 96, a porre in commissione bilancio al Senato la risoluzione del problema come uno dei punti prioritari per Sinistra ecologia e Libertà”.

La vicenda – ricorda il senatore Luciano Uras, capogruppo di Sel in Commissione Bilancio – riguarda poco piu' di 2mila lavoratori, tra docenti e personale Ata, che nonostante avessero già maturato i requisiti per la pensione all’entrata in vigore della legge Fornero, si trovano da tre anni in una situazione di assoluta ingiustizia”.

“Si tratta di far rispettare un diritto maturato – proseguono i senatori di Sel – che è riconosciuto da tutti, scippato con la Legge Fornero e mai ripristinato dai governi che si sono succeduti dopo quella nefasta riforma. Peraltro tale questione si è cercata di risolverla con un emendamento inserito nel Decreto 90 sulla Pubblica Ammistrazione , che la Camera aveva approvato, e che qui in Senato è stato poi tolto”. “Per noi – conclude la senatrice De Petris – la vertenza dei lavoratori della Quota96 Scuola è una questione fondamentale che deve essere risolta all’interno di questa legge di stabilità”. Condividono la battaglia di Sel anche una folta pattuglia di senatori M5S che hanno presentato un altro emendamento in tal senso.

Il verdetto finale arriverà la settimana prossima quando la Commissione Bilancio di Palazzo Madama inizierà a votare le circa 500 proposte emendative segnalate al ddl di stabilità.

seguifb

Zedde

Si esaurisce con la decorrenza del 1° gennaio 2015 il plafond di posizioni disponibili per gli esodati bancari. Chi uscirà successivamente a tale data rischia di non poter mantenere le vecchie regole di pensionamento.

Kamsin L'ultimo lavoratore, appartenente al profilo di tutela destinato ai lavoratori nei fondi di solidarietà di settore di cui all'articolo 24, comma 14, lettera c) del Dl 201/2011 come integrato dal Dl 95/2012, che potrà beneficiare del mantenimento delle previgenti regole pensionistiche è colui che entrerà nei Fondi entro il 1° Gennaio 2015 e che, dunque, cesserà il rapporto di lavoro entro e non oltre il 31 Dicembre 2014. E' quanto ha comunicato oggi l'istituto di previdenza con il messaggio inps 9611/2014.

Si è, pertanto, esaurito il contingente di 19.310 posizioni salvaguardabili destinate ai lavoratori le cui imprese avevano stipulato, entro il 4 dicembre 2011, accordi sindacali che prevedevano il ricorso ai fondi di solidarietà di settore. Il plafond in questione era stato dapprima individuato in 17.710 unità con il Dm 1° Giugno 2012 e poi allargato di altre 1600 unità con il Dl 95/2012 (cd. seconda salvaguardia). Quest'ultimo intervento era riservato, in particolare, a quei lavoratori che, alla data del 31 dicembre 2011 non erano ancora cessati dal rapporto di lavoro ma che lo sarebbero stati, sempre in forza di accordi siglati entro il 4.12.2011 a decorrere dal 1° gennaio 2012 con la precisazione di rimanere a carico dei fondi, comunque, sino al 62° anno di età.

Con il messaggio odierno l'Inps, dunque, comunica che la disponibilità del plafond è sufficiente a garantire il mantenimento della disciplina ante fornero solo ai lavoratori del suddetto profilo che, ancora in servizio, cesseranno il rapporto entro quest'anno.  L'istituto tuttavia ricorda che in considerazione della natura dinamica del monitoraggio, la Direzione centrale pensioni continuerà ad effettuare il monitoraggio con cadenza mensile al fine di tenere conto delle eventuali disponibilità che si dovessero verificare nei plafond assegnati, aggiornando i dati relativi.

seguifb

Zedde

L'Inps ha aggiornato il report delle procedure di monitoraggio dei lavoratori cd. salvaguardati. Sono circa 100mila le pensioni certificate su un totale di oltre 170 mila posizioni disponibili.

Kamsin Salgono a 3.120 le pensioni certificate nell'ambito della quinta salvaguardia di cui 2.397 già liquidate. Sono 5.870 invece quelle certificate nella quarta salvaguardia di cui 1.256 già liquidate. Sono i dati che emergono dal nuovo report pubblicato dall'Inps sulle procedure di salvaguardia al 28 Novembre 2014.

Dal report emerge che con riferimento alla prima salvaguardia sono state certificate 64.374 posizioni (a fronte di una capienza di 65mila posti) e che sono state liquidate 42.459 prestazioni.

Numeri ancora relativamente bassi permangono riguardano la seconda salvaguardia: le pensioni certificate sono state solo 16.959 e sono state liquidate 8.556 posizioni su una capienza complessiva di ben 35mila posti (effetto della riduzione disposta con la recente legge 147/2014 che ha tagliato di 20mila posti il contingente originariamente previsto per questa salvaguardia). Si tratta, com'è noto, di lavoratori coinvolti in accordi per la gestione di eccedenze occupazionali con l'utilizzo di ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 2011.

Crescono anche le pensioni certificate nell'ambito della terza salvaguardia che conta un numero complessivo di 16.130 soggetti salvaguardabili. L'Inps ha certificato 7.344 pensioni e ne ha liquidate 5.531. Si è in pratica poco sotto la metà, ma in questo caso si deve tener conto che con la legge di Stabilità 2014, il plafond è stato aumentato di 6mila unità a favore dei prosecutori volontari.

seguifb

Zedde

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