Nicola Colapinto

Nicola Colapinto

Nicola Colapinto, avvocato con specializzazione in diritto del lavoro, seguo le principali questioni giuslavoristiche e previdenziali per PensioniOggi.it. 

Il testo uscito dal Senato conferma la scure sugli abusivi, l'estensione della cedolare secca al 10% anche per i Comuni colpiti da calamità. Per gli affitti in nero non ci sarà lo sfratto sino a fine 2015.

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Sarà finalmente reintrodotto il tetto a 10.000 euro per il bonus mobili anche per gli acquisti del 2014 e il diritto alla cedolare secca al 10% per i contratti a canone concordato anche nei comuni colpiti da calamità naturali. Sono queste le novità del decreto casa che è stato approvato dal Senato ed ora approda alla Camera dei Deputati per la conversione definitiva in legge. Passaggio che deve avvenire entro il 27 Maggio pena la decadenza del decreto.

Bonus mobili -  Alla fine il governo è riuscito ad introdurre la modifica al bonus mobili dopo il buco nell'acqua della legge di stabilità e del decreto salva roma ter. Per il bonus mobili non ci sarà più il vincolo legato all'importo dei lavori effettuati. Anche per il 2014 sarà quindi possibile effettuare acquisti per un importo fino a 10.000 euro per immobile, a prescindere da quanta è stata la spesa per i lavori di ristrutturazione.

Affitti - Il decreto prevede il taglio della cedolare secca al 10% in caso di contratto di locazione a canone concordato per gli anni dal 2014 al 2017. L'agevolazione, che riguarda i comuni ad alta tensione abitativa, è stata estesa anche a quelli che hanno subito calamità naturali. Servirà però un decreto ministeriale per determinare ed ampliare l'elenco dei comuni per i quali diventa  possibile usufruire della tassazione ridotta. Ampliati anche i fondi a sostegno delle morosità incolpevoli, per limitare gli sfratti per morosità. Sconti fiscali anche per le società proprietarie di immobili destinati ad alloggi sociali, che potranno offrire agli inquilini nuovi  contratti di affitto con riscatto a condizioni agevolate.

Sconto Irpef non esteso a tutti gli inquilini.  Confermato per i soli inquilini degli alloggi sociali lo sconto Irpef maggiorato. La detrazione 900 euro per chi ha un reddito fino a 15.493 euro, e di 450 euro per chi ha un reddito fino a 30.987 euro, non è stata estesa in quanto non è stata trovata la copertura per riconoscerla anche agli inquilini a basso reddito di immobili privati.

Affitti in nero: stop agli sfratti - Confermata anche l'introduzione della sanatoria sino al 2015 per per gli inquilini che avevano registrato i contratti in nero e ottenuto il maxisconto sul canone, come previsto dalle norme in vigore dal 2011 dichiarate incostituzionali con la sentenza della Consulta 50/2014. Con un emendamento, infatti, sono stati fatti salvi gli effetti della riduzione del canone ad un importo pari a tre volte la rendita catastale, fino al 31 dicembre 2015, per tutti i contratti registrati in base alle disposizioni precedentemente in vigore.

Abusivi, misure confermate -  Il testo uscito dal Senato conferma la scure sulle occupazioni abusive. Il testo del decreto rende impossibile ottenere la residenza in questa situazioni e inoltre è stato dato il via libera all'emendamento  che vieta gli allacci delle utenze a chi occupa gli alloggi abusivamente. Le nuove norme obbligano infatti i fornitori a verificare se i richiedenti hanno diritto all'allaccio prima di garantire i servizi, rendendo automaticamente nulli i contratti per i quali è impossibile ottenere la documentazione che attesti il possesso dell'appartamento o la presenza di un regolare contratto. Infine chi occupa gli alloggi abusivamente viene escluso, per cinque anni, dalla possibilità di accedere alle liste per l'assegnazione delle case popolari.

Ritorna anche in questa edizione l'iniziativa 'Busta arancione', grazie alla quale ognuno può ottenere una proiezione effettiva di quella che sarà la propria pensione, ricevendo consigli su eventuali strumenti di previdenza complementare.

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E' iniziata oggi la manifestazione dedicata alla "Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro", che si terrà a Milano fino al 16 maggio. I temi chiave saranno pensioni e welfare, giovani e lavoro, innovazione sociale e sanità nella sede della Borsa italiana di palazzo Mezzanotte e piazza degli Affari a Milano.

Presenti all'apertura Luigi Angeletti, segretario generale Uil, Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl, Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia.  La kermesse contempla una serie di appuntamenti rivolti a tutti, gratuiti, capaci di rispondere alle esigenze di lavoratori dipendenti e autonomi, liberi professionisti alle prese con imprenditorialità e nuove sfide, ragazzi che si affacciano sul mondo del lavoro per la prima volta.

Con oltre 80 stand, una sessantina di convegni, postazioni interattive per fare il proprio check-up previdenziale, consulenze per chi è pronto ad avviare un'attività e veloci speed-date previdenziali per porre domande specifiche a esperti di settore, la quarta edizione della Gnp dimostra come la manifestazione sia ormai un appuntamento non solo per gli addetti del settore, ma per un largo pubblico, anche molto giovane.

In primo piano il tema del lavoro, con la manifestazione parallela #servelavoro. Per tutte e tre le giornate è allestita appositamente una struttura nella quale ricevere informazioni utili su colloqui, curricula, lavoro on line, bandi e possibilità di crescita professionale. Per promuovere e testare sul campo l'idea del lavoro in uno spazio condiviso c'è un'area di temporary coworking, e non manca una vera e propria 'isola dei professionisti', con esperti di settore pronti a fornire consulenze gratuite e a
rispondere alle domande più varie, da come si apre un'azienda alle peculiarità della partita iva, ai contratti di lavoro.
 
Ritorna anche in questa edizione l'iniziativa 'Busta arancione', grazie alla quale ognuno può ottenere una proiezione effettiva di quella che sarà la propria pensione, ricevendo consigli su eventuali strumenti di previdenza complementare.

C'è poi il premio 'Gnp2014' che coinvolge ragazzi delle scuole superiori e universitari, un progetto nel quale gli studenti  devono comunicare ai coetanei l’importanza di informarsi e conoscere i meccanismi che regolano la situazione previdenziale a partire già dalla prima occasione di lavoro, per assicurare loro un futuro migliore. I vincitori saranno premiati la mattina del 16 maggio, nel corso di un convegno tutto dedicato ai giovanissimi.

L'avvicinarsi dell'appuntamento elettorale del 25 maggio 2014 è foriero di tanti spot elettorali, lo si sa. Ma in questi ultimi giorni i politici si stanno dando un gran da fare a promettere novità e aumenti per la vastissima platea dei pensionati o pensionandi italiani. Un bacino molto grande che in questi ultimi anni è stato impoverito e vessato da provvedimenti ingiusti.

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Ad esempio l'ex premier Silvio Berlusconi promette che, se Forza Italia tornerà al Governo, concederà la pensione alla casalinghe. «Sono l'unico Presidente del Consiglio che ha credibilità in questo campo - ha affermato  in un intervento a " La Telefonata" programma su Canale 5; l'ex Cavaliere attualmente affidato in prova ai Servizi Sociali in un Centro di Assistenza ai malati di Alzheimer nell'hinterland milanese  dice: " Se torneremo al Governo alzeremo le pensioni minime a 800 euro anche se siamo abbastanza sicuri di poter arrivare a 1000 euro. Per quanto riguarda le casalinghe che sono sette milioni e mezzo e fanno un lavoro faticoso daremo la pensione minima di 800 euro più 200 preso dal fondo delle casalinghe per poter arrivare a 1000 euro" .

E poi c'è Renzi che si affretta a precisare che dal 2015 il bonus irpef arriverà anche ai pensionati: "dal prossimo anno arriviamo ai pensionati, non mi piace fare le promesse, ma ai nonni bisognerebbe dedicare un santo: San Nonno». «Per i pensionati faremo la stessa operazione degli ottanta euro, ma la faremo dal prossimo anno. Prima non ce la facciamo», ha spiegato il Premier, inoltre «per pensionati e dipendenti dal prossimo anno non ci sarà più bisogno di fare la dichiarazione redditi», annuncia il Premier. A casa arriverà «la dichiarazione già precompilata», e in questo modo «lo Stato smette di essere vessatore e diventa amico», ha detto il Premier. 

Damiano, punto di riferimento di un'area piu' di sinistra del Pd, chiede una complessiva revisione della riforma Fornero con l'introduzione dei pensionamenti flessibili, la soluzione del nodo relativo agli insegnanti (i cd. quota 96) e una soluzione strutturale sugli esodati.

Ancora piu' duro il Movimento 5 Stelle che invece vuole una completa abrogazione della Riforma del 2011 accompagnata da una staffetta generazionale che faciliti l'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani. Nel Blog di Beppe Grillo l'attacco contro la Riforma è duro: "la famigerata Legge Fornero ha di fatto violato illegalmente patti sottoscritti fra centinaia di migliaia di lavoratori e le loro aziende a legislazione vigente, in modo retroattivo: cosa mai verificatasi fino ad ora in nessun ordinamento democratico, italiano ed europeo".

"La Riforma Fornero è l' unica in Europa che, con la sua retroattività, ha gettato nella più profonda disperazione tutti quei lavoratori che avevano già sottoscritto gli accordi e che, di fatto, avevano già perso il lavoro. I cittadini alla Camera e Senato del Movimento 5 Stelle non ci stanno".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Lega Nord il cui segretario, Matteo Salvini, ha ricordato che il movimento ha lanciato da tempo una raccolta firme per un referendum abrogativo della legge 214/2011 e che i cittadini possono recarsi nei comuni per firmare. Per la Lega è necessario reintrodurre la pensione di anzianità anche se con alcuni correttivi per consentire l'equilibrio a lungo termine del sistema previdenziale.

 

Aumenta dal 25 al 35 per cento la percentuale della riduzione dell’ammontare della contribuzione previdenziale ed assistenziale.

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Il Decreto Lavoro in discussione alla Camera contiene, tra le varie norme,  anche quella relativa ai contratti di solidarietà della quale si parla poco. Si tratta invece di un intervento fortemente collegato all’attuale situazione di crisi che può consentire un più largo utilizzo di uno strumento che, ridistribuendo l’orario di lavoro,  può impedire i licenziamenti e l’utilizzo della cassa integrazione. Va sottolineato il fatto che sui contratti di solidarietà è stata apportata una correzione che aumenta dal 25 al 35 per cento la percentuale della riduzione dell’ammontare della contribuzione previdenziale ed assistenziale. La misura è contenuta nell’articolo 5  in cui si prevede, a favore del datore di lavoro che stipula contratti di solidarietà, un beneficio che consiste nella riduzione provvisoria della quota di contribuzione previdenziale a suo carico per i soli lavoratori interessati da una riduzione dell’orario di lavoro superiore al 20 per cento.

Si tratta di un miglioramento che può agevolare l’utilizzo di questo strumento da parte delle imprese. Chi ha avuto modo di entrare a contatto con le aree che hanno particolari situazioni di crisi occupazionale,  dai problemi degli stabilimenti Electrolux alla Lucchini di Piombino,  si rende perfettamente conto di quanto sia importante avere, accanto ad interventi di politica industriale settoriale, anche adeguati strumenti di tutela dell’occupazione. Inoltre il Decreto prevede, dall’anno 2014, che il tetto di spesa per i contratti di solidarietà sia pari a 15 milioni di euro. 

Settimana decisiva per il decreto lavoro che approda in terza lettura alla Camera. Per gli apprendisti obbligo di assunzione del 20% .

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Si rilancia la Formazione pubblico-privata per gli apprendisti, il diritto di precedenza messo per iscritto in caso di stabilizzazione per occupati a termine, stagionali e donne in maternità. E, ancora, multe ai datori di lavoro che non rispetteranno la soglia del 20% di contratti precari, mentre si prevede che il modello di inquadramento «sine die» a tutele crescenti debba essere sperimentato nella successiva legge delega, ossia nel secondo atto del «Jobs Act».

Con 158 voti a favore, 122 contrari e nessun astenuto, l'aula di palazzo Madama ha dato la fiducia al decreto 34/2014; la palla ora passa a Montecitorio dove l'iter inizierà in tempi assai rapidi, poiché il provvedimento deve subire la conversione in legge entro il 19 maggio, altrimenti decadrà. I senatori mantengono la riduzione delle proroghe, scese da 8 a 5 rispetto alla versione originale governativa, consentite per un contratto a tempo determinato di 36 mesi senza indicazione della causale , ma «ammorbidiscono» le sanzioni per le società che si doteranno di più precari del 20% permesso sul totale del personale stabile: non scatterà, infatti, automaticamente il posto fisso, bensì si dovranno pagare pene pecuniarie pari al 20% della retribuzione per il 21° occupato «eccedente» e del 50% dal 22° in avanti.

Tale «tetto» del 20% non varrà, poi, per gli enti di ricerca, che godranno anche della deroga della durata massima di 36 mesi per gli studiosi impegnati in progetti scientifici; la corsia privilegiata per l'assunzione a tempo indeterminato dei precari dovrà essere «espressamente richiamata nell'atto scritto» di avvio del rapporto, e ne potranno beneficiare coloro che hanno avuto un inquadramento superiore ai sei mesi nella stessa azienda, gli stagionali e le mamme, giacché a Montecitorio si è deciso che il congedo di maternità potrà essere computato nel periodo di attività lavorativa utile a maturare il requisito.

Novità sul fronte dell'apprendistato, innanzitutto perché la quota di under29 da stabilizzare varrà per le imprese con oltre 50 dipendenti  e si potranno prevedere specifiche modalità di uso della formula a termine per incarichi stagionali; via libera, inoltre, alla formazione «mista», laddove le regioni dovranno esporre in maniera particolareggiata le caratteristiche dei corsi, unendo le forze con le «imprese e le loro associazioni disponibili» a partecipare ai programmi per trasferire le competenze. Invariata, infine, la smaterializzazione del Durc, Documento unico di regolarità contributiva): la verifica telematica avverrà tramite un'unica interrogazione presso gli archivi di Inps, Inail e casse edili.

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