Pensione anticipata, nel 2019 scatta il nuovo adeguamento alla stima di vita

Franco Rossini Martedì, 14 Febbraio 2017

Buongiorno sono nato il 18 Gennaio 1958 con 2032 settimane di contributi alla data del 31 dicembre 2016 dipendente privato fondo telefonici. Dovrei andare in pensione nell'anno 2021 quando dovranno servire 43 anni e 5 mesi che corrispondono a 2258 settimane. Usando il vostro calcolatore mi viene fuori che le settimane dovranno essere 2262 che corrispondono a 43 anni e 6 mesi. Quale sono le settimane o gli anni esatti? Il dato purtroppo non è noto in quanto è influenzato dalla speranza di vita istat. Quindi non c'è un valore esatto ed un valore sbagliato. La data di pensionamento nel caso di specie oscilla tra i 42 anni e 10 mesi e i 43 anni e 6 mesi di contribuzione. Il programma utilizza lo scenario demografico istat 2011, l'ultimo disponibile, che prevede un adeguamento di 5 mesi nel 2019 e di altri 3 mesi nel 2021 raggiungendo così i 43 anni e 6 mesi nel 2021. Si tratta di uno scenario sfavorevole per il pensionando anche se occorre ricordare che probabilmente l'adeguamento risulterà inferiore (si legga qui) ed in tal caso il lettore potrà agganciare l'uscita già con 43 anni di contribuzione. Di certo il dato definitivo sarà noto solo nel 2019-2020, quindi sino a tale data il lettore non potrà avere certezza sull'esatto mese di accesso alla pensione. Kamsin Sono un architetto libero professionista, nato il 16.06.1950 e in pensione Inarcassa da luglio 2013. Ho avuto due contratti con una pubblica amministrazione:periodo 01.11.2004 - 28.02.2007 (contributi INPDAP ricongiunti in Inarcassa) eperiodo 17.05.2010 - 16.05.2013 (contributi INPDAP non ricongiunti). Chiedo se e quando avrò diritto a una qualche forma di pensione per: - i contributi 2010-2013 versati a INPDAP; - i contributi 2004-2007 e 2010-2013 versati alla gestione separata INPS. Il lettore si trova in una situazione particolare in quanto ha già conseguito un trattamento pensionistico a carico della gestione professionale. In tal caso è ormai preclusa la possibilità di ricorrere al cumulo gratuito della contribuzione ed anche alla totalizzazione nazionale per valorizzare la contribuzione presente nelle gestioni Inps in quanto l'applicabilità di tali istituti è condizionata al fatto che il soggetto non risulti titolare di trattamento pensionistico diretto in una delle gestioni coinvolte nel cumulo/totalizzazione. Allo stato attuale, pertanto, il lettore può chiedere una pensione supplementare a carico della gestione separata all'età di 66 anni e 7 mesi valorizzando, in questo modo, la contribuzione presente in tale gestione. Tale facoltà non è invece prevista, per una lacuna normativa, per i contributi versati nella gestione ex-Inpdap in quanto tale forma assicurativa non prevede l'istituto della pensione supplementare. Pertanto i contributi in tale gestione sono praticamente perduti in quanto non possono formare neanche oggetto di ricongiunzione in Inarcassa ai sensi dell'articolo 1, co. 5 della legge 45/1990 posto che risultano antecedenti alla data di conseguimento della pensione nella cassa professionale. 

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