Previdenza, L'ape sociale non chiude alla quota 100

Franco Rossini Martedì, 10 Luglio 2018

Nato il 2/5/1954. Nel 1995 avevo già versato contributi per quasi 19 anni. Grazie al “cumulo” (tra lavoro dipendente e 10 anni parasubordinato), posso già accedere alla pensione anticipata (con 43 anni e 8 mesi al 31/05/2018 – ultimi 10 anni con reddito “interessante”). Per ragioni aziendali opterò invece per andare in pensione a fine 2018. In merito all’entità della pensione che percepirò è meglio optare per l’1/12/2018 (per un 64enne coefficiente 5,159), oppure per l’1/1/2019 (coefficiente 5,083) avendo riscontrato la riduzione degli indici di rivalutazione della parte “contributiva” dall’inizio del 2019?

Avendo già maturato il diritto a pensione nel 2018 il lettore avrà una leggera convenienza ad uscire il 1.12.2018 invece che il 1.1.2019. Si noti che il vantaggio sulla pensione è pari a circa l'1% (lordo) in più sulla quota di pensione contributiva (quella retributiva resta invariata). Potendo scegliere è meglio, quindi, anticipare di un mese l'uscita.

Buongiorno. Sono una dipendente di ente locale ed ho raggiunto il requisito di 41 anni e 0 mesi per l'accesso alla pensione. Dopo 8 anni di lavoro nel privato sono entrata nel Comune con un contratto a part-time. Dal 1985 al 1989. Dopodiché ho avuto il tempo pieno. Nel periodo a part-time c era una circolare che diceva che il periodo a part time valeva come tempo pieno? Nelle gestioni pubbliche ai fini del diritto gli anni di part-time valgono come prestati a tempo pieno. Ai fini della misura della pensione gli anni lavorati in part-time valgono comunque in misura ridotta.

Ho invalidità civile riconosciuta 80%. Sono dipendente, con lavoro minimo, di Cooperativa Sociale. Ho un reddito annuo di Euro 6.500. Chiedo: ho diritto all’Assegno Mensile per invalidità parziale? No. Per il diritto all'assegno mensile occorre non splafonare un reddito annuo di circa 4.850 euro.

Cumulo gratuito dei periodi assicurativi maturati in più gestioni Sono un ex dirigente Enti Locali attualmente percettore di indennità Ape Sociale per Invalidità superiore al 74%- Sono nato nel 1953 e sono in possesso di una anzianità contributiva così composta : Circa 35 anni di versamenti composti da 5 anni riscatto laurea + 1 anno servizio militare + 10 anni ex INPS ( ricongiunti ex art. 2 legge 29/79) + 19 anni ex Inpdap ) Ho chiuso la carriera nel Pubblico Impiego (EE.LL.) e sono in possesso inoltre di diversi anni di iscrizione alla Cassa Ingegneri ed Architetti di cui 2,5 anni non sovrapponibili. Quesiti : 1) in caso di approvazione di una ipotetica quota 100 ( con 64 anni di età e 36 di contributi) potrò effettuare il cumulo gratuito dei periodi assicurativi sopra descritti per raggiungere la quota di 36 anni di contributi?, 2) Quali criteri dovrei seguire per andare in pensione a) quelli dell'Inps o quelli della INARCASSA?, 3) Sarebbe compatibile con l'Ape sociale? La risposta al punto 1) sarà quasi certamente negativa anche se lo scrivente non ha la palla di vetro su cosa potrà essere eventualmente stabilito; se andasse in pensione in cumulo (nella forma in cui oggi è strutturato) ciascuna gestione pensionistica liquiderà la quota di pensione secondo le rispettive regole e retribuzioni di riferimento. La pensione in cumulo non è comunque compatibile con l'ape sociale. Una volta ottenuta la liquidazione della pensione in cumulo cesserà quindi l'ape sociale.

Gentilissimi Buongiorno, avrei cortesemente bisogno un chiarimento per quanto riguarda i lavori usuranti. Sono un lavoratore turnista a ciclo continuo e rientro nel dl 67/2011. Come requisiti dovrei svolgere il lavoro usurante per almeno sette anni negli ultimi dieci antecedenti il pensionamento,oppure, per metà della vita lavorativa. Ma che requisiti devo avere per fare valere la seconda opportunità. Vale anche per il secondo requisito il numero di notti lavorate o no? Il lettore dovrà in entrambi i casi soddisfare il requisito delle notti lavorate; nel primo caso il numero di notti lavorate l'anno non deve essere inferiore a 64 per almeno sette negli ultimi dieci anni; nel secondo caso il predetto numero di notti annue deve essere riscontrato in almeno la metà della vita lavorativa.

Vorrei un chiarimento: sull’estratto conto Gestione Dipendenti Pubblici (Stato) risulta il periodo dal 13/07/1977 al 31/12/1977 relativo a Servizio Militare (1092/73 Art.8) pari a mesi 5 e giorni 18 utili per il diritto e la misura, mentre sull’ estratto conto certificativo “ECOCERT” risulta il periodo dal 01/01/1977 al 31/07/1977 di lavoro dipendente pari a 29 settimane utili per il diritto e il calcolo, coincidente per una parte, dal 13/07/1977 al 31/07/1977, con il predetto periodo di Servizio Militare, è di intralcio il periodo temporalmente coincidente sopra indicato in caso di pensione anticipata in cumulo ?.... sarà l'INPS che lo valuterà una sola volta o devo fare io qualcosa ? Nei casi in cui vi sia contribuzione temporalmente coincidente ai fini del diritto a pensione tale periodo sarà conteggiato solo una volta. Il lettore non deve fare nulla di particolare sarà l'ente previdenziale a verificare la maturazione dei requisiti richiesti.

Sono un'insegnante di 63 anni con 37 anni di contributi. Nel marzo scorso ho presentato domanda di verifica dei requisiti per l' APE Sociale , in quanto assisto e risiedo con mia madre in situazione di handicap grave,che è stata accolta. Mi accingo a presentare domanda per usufruirne a partire da settembre 2018, ma ora sono colta da un dubbio: Nel caso venga approvata la quota 100, probabilmente più vantaggiosa economicamente, potrei effettuare il passaggio a questa ? Premesso che non c'è un progetto ufficiale sulla quota 100 la lettrice potrebbe fare domanda di pensione con i requisiti per la quota 100 una volta raggiunta l'età di 64 anni e cessare così anticipatamente l'ape sociale. Non c'è, almeno per ora, alcuna preclusione. La stessa cosa non la potrà fare, invero, una lavoratrice che abbia esercitato l'opzione per il sistema contributivo ai sensi dell'articolo 1, comma 9 della legge 243/04. 

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