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Domanda per quota 100 online o tramite patronato ?

06/03/2021 09:25#72859 da Minerva

Domino ha scritto: ho provato a inserire i miei dati nella procedura online e ho visto che appare la nota: “La domanda di pensione che si sta presentendo è da considerarsi anche come domanda di autorizzazione ai versamenti volontari”


Domino, quando ti appare questa nota?

P.S. Sì, il termine patronite l’ho usato io ma l’ha coniato una mia amica dopo essere andata da un patronato che le aveva chiesto una serie di documenti inutili

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05/03/2021 20:55#72858 da Domino

Minerva ha scritto: spero che il rischio che venga sospesa la pratica per quota 100 a causa di domande di riscatti ancora da gestire non ci sia anche nel caso in cui i versamenti per i contributi volontari erano stati autorizzati in passato e poi non è stato fatto nessuno di questi versamenti


Minerva, anche io ero stato autorizzato a versare i contributi volontari e non li ho mai pagati, anche perché ho poi scoperto che era più economico per me il riscatto della laurea. Dopo aver saputo quello che era successo ai miei ex colleghi mi era venuto un dubbio simile al tuo (che mi sembrava però eccessivo) ma ne avevo un altro sempre sui versamenti volontari, così ho inviato la seguente richiesta di chiarimenti a INPS Risponde:

Tra alcuni mesi inoltrerò la mia domanda di pensione con Quota 100. A scopo di test ho provato a inserire i miei dati nella procedura online e ho visto che appare la nota: “La domanda di pensione che si sta presentendo è da considerarsi anche come domanda di autorizzazione ai versamenti volontari”.
Vorrei sapere perché viene mostrata la suddetta frase e se posso ignorarla non avendo interesse ai versamenti volontari.

La risposta è stata (ma INPS Risponde non è il vangelo…):
“Si comunica che da una consultazione dei nostri archivi risulta per la sua posizione: Autorizzazione alla contribuzione volontaria con decorrenza dal ….. . Per tali motivi, evidentemente, compare in automatico detta nota nella fase di esecuzione del test. Tuttavia tale nota non costituisce alcun vincolo per i versamenti volontari e può essere ignorata”.

In generale va detto che l’autorizzazione ai versamenti volontari è diversa dal riscatto perché ha una validità “eterna” (al massimo può essere eseguito un ricalcolo). Infatti, come scritto sul sito INPS
www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=50123
l’autorizzazione concessa non decade mai, quindi non si può annullare né può essere richiesta all’INPS una rinuncia.
In conclusione, sui versamenti volontari non ci dovrebbero essere rischi di sospensione della domanda di pensione, ma se proprio ci si vuole cautelare si potrebbe scrivere, in fase di compilazione della domanda, che non sono stati eseguiti versamenti in passato e non si intende farli in futuro. Ma continuando così, per prevenire comportamenti anomali dell’INPS, si finirà con allegare anche tutti quei documenti superflui tanto cari ai patronati, diventando anche noi vittime di quella che tu per prima, se non ricordo male, avevi definito una "patronite”…
Ringraziano per il messaggio: Minerva

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05/03/2021 20:04#72857 da adrobe

Minerva ha scritto: spero che il rischio che venga sospesa la pratica per quota 100 a causa di domande di riscatti ancora da gestire non ci sia anche nel caso in cui i versamenti per i contributi volontari erano stati autorizzati in passato e poi non è stato fatto nessuno di questi versamenti.
Io mi trovo in questa situazione e non vorrei che il dipendente INPS che tra qualche mese prenderà in carico la mia domanda per quota 100 decida di bloccarla per “tutelarmi” pensando di dovermi dare la possibilità di fare un versamento volontario e incrementare il valore della mia pensione…


In realtà l'Inps tutela se stessa, perchè prende a pretesto ogni minimo cavillo per mettere i bastoni tra le ruote e bloccare una pratica. Fa parte del suo DNA costituivo. Che cosa ti costa mandare una pec o scrivere su Inps Risponde che rinunci formalmente ad effettuare i versamenti volontari?

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05/03/2021 18:49#72855 da Minerva

Domino ha scritto: se ci sono domande di riscatto in corso (laurea, periodi all’estero, ecc.) a cui non si è più interessati e si sta per inviare la domanda di pensione è opportuno prima contattare la propria sede INPS e notificare che vanno annullate le suddette domande di riscatto


Grazie per questo avvertimento ma spero che il rischio che venga sospesa la pratica per quota 100 a causa di domande di riscatti ancora da gestire non ci sia anche nel caso in cui i versamenti per i contributi volontari erano stati autorizzati in passato e poi non è stato fatto nessuno di questi versamenti.
Io mi trovo in questa situazione e non vorrei che il dipendente INPS che tra qualche mese prenderà in carico la mia domanda per quota 100 decida di bloccarla per “tutelarmi” pensando di dovermi dare la possibilità di fare un versamento volontario e incrementare il valore della mia pensione…

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05/03/2021 11:03#72846 da Domino

Over ha scritto: nell’evasione delle pratiche per quota 100 si sono verificati degli imprevisti che hanno bloccato le domande di pensione a causa di problematiche relative ai riscatti. Si possono avere altri dettagli su questi imprevisti?


Ne avevo già parlato un paio di settimane fa in un’altra discussione di cui allego il link (nei post successivi sono descritte anche le modalità per chiedere la rinuncia al riscatto)

www.pensionioggi.it/forum/pensioni/10659...-carpe?start=6#72673

Ad integrazione di quando ha scritto Adrobe posso comunque fornire altri dettagli su quanto accaduto. Premetto che è legittimo che l’INPS chieda di annullare una domanda di riscatto se ne viene presentata subito dopo un’altra, ma è del tutto incomprensibile che blocchi una pratica di pensione a causa di un riscatto chiesto in passato e ormai dimenticato (dalla stessa INPS).
Il problema può infatti presentarsi in fase di elaborazione della domanda di pensione e non è detto che un patronato riesca a prevenirlo. Due miei ex colleghi mi hanno riferito che avevano inviato la richiesta per Quota 100 con modalità diverse: uno l’ha fatto per conto proprio e l’altro tramite patronato. Entrambi avevano in precedenza presentato una domanda di riscatto (rispettivamente per la laurea e per un periodo di lavoro all’estero) perché stavano valutando un’ipotesi alternativa a Quota 100 qualora avessero continuato a lavorare per poi andare in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi.
Successivamente hanno scartato questa ipotesi alternativa e hanno fatto domanda per Quota 100. Queste domande sono state però entrambe bloccate e nonostante vari solleciti e richieste di aggiornamento solo dopo diversi mesi l’INPS ha spiegato il motivo.
Le sedi INPS avevano deciso di non evadere le loro domande per Quota 100 perché, avendo verificato che erano pendenti delle richieste di riscatto (che i miei ex colleghi avevano invece dimenticato da diversi mesi e di cui non avevano più sollecitato l’accoglimento), l’INPS “a tutela del cittadino” riteneva che si doveva dare il tempo (alla stessa INPS …) di accoglierle per poi dare agli interessati la possibilità di valutare se procedere con il pagamento in modo da aumentare l’assegno pensionistico.
Dopo aver chiarito che questa presunta tutela aveva solo causato dei ritardi le domande per Quota 100 sono state approvate e sono stati corrisposti gli arretrati in base alle loro date di decorrenza, ma anche se non c’è stato un danno economico resta l’ansia prodotta per un’assurda modalità operativa da parte dell’INPS.

Conclusione: se ci sono domande di riscatto in corso (laurea, periodi all’estero, ecc.) a cui non si è più interessati e si sta per inviare la domanda di pensione è opportuno prima contattare la propria sede INPS e notificare che vanno annullate le suddette domande di riscatto. Non è detto che la sfortunata esperienza che ho descritto sia la regola ma costa poco prevenire che accada.

Aggiungo un’altra considerazione. Procedere autonomamente o utilizzare un patronato, per il caso citato, non ha fatto alcuna differenza. Infatti chi ha inviato la domanda di pensione da solo si era pentito di averlo fatto senza il supporto di un patronato (perché pensava che lo avrebbe avvisato di queste “trappole” dell’INPS) e invece l’altro ex collega che si è rivolto ad un patronato ha detto che non aveva avuto nessuna informazione preliminare su questi potenziali problemi e i suoi successivi approfondimenti con la sede INPS li ha comunque dovuti gestire da solo e senza aiuto da parte del patronato che si è rifiutato di indagare sui motivi del ritardo, limitandosi a dire: “le attese possono essere lunghe, è inutile sollecitare o chiedere spiegazioni, l’importante è che la domanda non risulti rifiutata, ecc.”.
Non si può pretendere che un patronato riesca a prevenire dei ritardi causati da decisioni imprevedibili da parte dell’INPS ma non deve accontentarsi di non veder rifiutata una pratica di pensione, senza fare nulla anche se è ferma da molti mesi.
Ringraziano per il messaggio: Over, Minerva

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05/03/2021 09:40#72844 da adrobe

Over ha scritto: nell’evasione delle pratiche per quota 100 si sono verificati degli imprevisti che hanno bloccato le domande di pensione a causa di problematiche relative ai riscatti. Si possono avere altri dettagli su questi imprevisti?
Io ho dei contributi sia per riscatto del militare che della laurea e se ci dovessero essere delle verifiche da fare per evitare eventuali problemi potrei farle nell’incontro con l’INPS in cui si parlerà della P.IVA.


Ti rispondo io visto che me ne sto occupando proprio ora per conto di una mia amica. Diciamo che una NUOVA domanda di riscatto laurea o di pensione potrebbe rimanere bloccata se ci sta una analoga simile ancora in archivio Inps e non formalmente eliminata (o "rinunciata").

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