Sergey

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Mi occupo di diritto della previdenza e del lavoro. Mi sono laureato nel 1976 in Giurisprudenza alla Cattolica. Dal 1985 lavoro all'Inps.

Il ministro della Funzione pubblica Marianna Madia e il sottosegretario Angelo Rughetti studiano un ritorno della legge Brunetta per i dipendenti della pubblica amministrazione.

Tra le ipotesi allo studio del ministro Madia e del sottosegretario Rughetti per gestire gli 85 mila esuberi nelle pubbliche amministrazioni potrebbe affiancarsi quella di riadattare l'istituto dell'esonero introdotto nel 2008 dalla legge Brunetta e poi eliminato con il decreto Salva Italia nel 2011.

La legge 133 del 2008 infatti consentiva a tutti i dipendenti pubblici a cui servivano 5 anni per accedere alla pensione, di essere esonerati dal servizio per dedicarsi ad un volontariato in cambio di uno stipendio diminuito del 30 per cento. Dopo 5 anni si accedeva alla pensione con un assegno e un trattamento di quiescenza identico a quello dei colleghi rimasti in servizio in quanto la contribuzione veniva totalmente coperta dallo Stato.

Secondo il sottosegretario Angelo Rughetti, l'ipotesi Brunetta dell'esonero potrebbe essere riadattata per consentire ai lavoratori pubblici di essere impiegati in un'amministrazione diversa da quella di appartenenza.

L'ipotesi potrebbe essere applicata a quei dipendenti pubblici che lavorano distanti da casa e che ogni giorno devono sostenere costi di spostamento nelle città in cui lavorano. Insomma i pendolari. Per questi, Rughetti immagina la possibilità di essere reintegrati per un periodo di tempo variabile nelle amministrazioni locali. Sempre su base volontaria, come prevedeva la legge Brunetta, per evitare di generare conflittualità sociale.

Il primo passo potrebbe essere quello di lanciare un interpello per raccogliere le adesioni degli eventuali interessati ad incrociarsi con i posti che si sono resi vacanti nelle amministrazioni pubbliche locali.

L'Inps ha diffuso la nuova tabella riepilogativa delle operazioni salvaguardia delle certificazioni inviate ai beneficiari al 7 marzo 2014.

Secondo il rapporto aggiornato allo scorso 7 marzo, l'Inps ha certificato complessivamente N. 83619 posizioni ed ha liquidato N. 38228 pensioni su un totale di N. 130.130 posizioni salvaguardate con i primi tre provvedimenti.

Relativamente alla prima salvaguardia, individuata dal decreto legge 201 del 2011, sono state effettuate N. 62.473 certificazioni e liquidate N. 33.227 pensioni su un totale di 65 mila potenziali interessati.

Ancora bassi i numeri per la seconda salvaguardia in cui sono state effettuate solo N.14.945 certificazioni e sono state liquidate N. 2.400 pensioni a fronte di un totale di 55 mila posizioni salvaguardate. A pesare sono soprattutto le operazioni di salvaguardia dei lavoratori mobilità ordinaria del predetto contingente: su N.40.000 potenziali beneficiari le certificazioni sono state solo N. 5.994. In corso di definizione però ci sono altre 7.392 posizioni.

Relativamente alla terza salvaguardia l'Inps ha certificato 6201 posizioni ed ha provveduto alla liquidazione di N. 2.601 pensioni a fronte di N. 16.130 soggetti salvaguardati. L'Istituto ricorda che le pensioni liquidate sono quelle che hanno decorrenza fino al gennaio 2014 e di conseguenza il numero sarà destinato ad incrementarsi nel corso dei mesi in relazione al raggiungimento della data di accesso al pensionamento da parte dei beneficiari; inoltre, secondo l'Istituto, le certificazioni sino ad oggi effettuate riguardano i soggetti con decorrenza della pensione dal 2013 in poi. 

Complessivamente l'Inps sui primi tre decreti ha certificato il 64 % circa delle posizioni ed ha provveduto alla la liquidazione di quasi il 30 % degli aventi diritto.

Con riferimento alla quarta salvaguardia l'Inps ha provveduto anche a certificare N.183 posizioni relativamente ai lavoratori cessati per risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro ai sensi del DL 102 del 2013.

"Dalla prossima settimana liquidiamo le pensioni della quarta salvaguardia".

Il direttore generale dell'Inps Nori, nel corso di una audizione parlamentare ha annunciato che al 24 marzo, l'Inps ha liquidato 38.716 pensioni su una platea di circa 142.000 lavoratori esodati, persone cioè che sono rimaste - per effetto dell'innalzamento dell'età pensionabile prevista dalla riforma Fornero - senza occupazione (avendo raggiunto un accordo con per lasciare prima) e senza i requisiti previdenziali.

Le operazioni di salvaguardia sono state finora quattro, ha spiegato Nori. Il primo decreto indicava una platea di 65.000 persone; 62.473 i soggetti certificati e 33.344 le pensioni liquidate."La prima salvaguardia è sostanzialmente conclusa. Il residuo, per effetto delle norme, viene riutilizzato in successive salvaguardie", ha spiegato il dg dell'Inps.

Il secondo decreto indicava una platea di 55.000 persone - tra fondi di solidarietà, lavoratori cessati, contributori volontari e mobilità - di cui attualmente sono 14.945 i soggetti certificati e 2.566 già pensionati. "Molti dei lavoratori della platea, 40.000, sono stati inseriti per mobilità ma di questi, i certificati sono solo 5.494", ha precisato Nori.

Il terzo decreto prevedeva una platea di 10.130 più 6.000 esodati; di questi 6.201 sono certificati e 2.806 pensionati. Infine il quarto provvedimento indicava 6.500 esodati da tutelare prevalentemente tra lavoratori che versano contributi volontari.

Il direttore delle pensioni Inps, Gabriele Uselli, ha detto che "dalla prossima settimana liquidiamo le pensioni della quarta salvaguardia. Per il momento ci sono 182 certificazioni. Se hanno decorrenza dal 2014 le liquidiamo".


Sono 102, su un totale di 260 dipendenti diretti, i lavoratori della centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure (Savona) che saranno messi in cassa integrazione, in seguito al provvedimento di sequestro degli impianti a carbone imposto l'11 marzo scorso dall'Autorità Giudiziaria per un presunto coinvolgimento dell'azienda in disastro ambientale doloso.

Ieri la Tirreno Power, al termine di un incontro in prefettura a Savona con i sindacati, ha chiarito che chiederà la cassa integrazione ordinaria.

Controllata al 50% da Gdf Suez e partecipata da Sorgenia (39%), società che fa capo alla famiglia De Benedetti, da Hera (5,5%) e da Iren (5,5%), la società ha sottolineato in una nota che «sta seguendo tutte le strade nelle sue possibilità per riprendere la produzione, tra le quali anche una serie di interventi che potrebbero essere sottoposti al giudice in tempi ragionevolmente brevi, auspicabilmente all'interno di un quadro di costruttivo dialogo e consapevolezza delle difficoltà finanziarie della società».

Il blocco «protratto della produzione - aggiunge l'azienda - in un momento, come noto, estremamente delicato di rinegoziazione del debito da parte dell'azienda con gli istituti finanziari può compromettere la continuità industriale».

La Riforma della Pa sarà pronta ad Aprile. Statali in prepensionamento o in mobiltà obbligatoria per favorire l'ingresso dei giovani

Prepensionamenti, mobilità obbligatoria, rotazione dei dirigenti e tetto agli stipendi dei manager. Tutto per favorire l'inserimento dei giovani. Sono queste le novità presentate ieri dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia che, ad aprile, si è detta pronta a dare inizio alla riforma delle Pa.

Il ministro ha anche precisato che sugli 85 mila dipendenti pubblici in esubero stimati dal commissario per la revisione della spesa pubblica Carlo Cottarelli, non ci saranno traumi ma solo «prepensionamenti» proprio «per aiutare i giovani ad entrare nella Pubblica amministrazione». Le carenze di organico, ha tagliato corto la Madia, saranno eventualmente coperte con «una sana mobilità obbligatoria» del personale. Queste decisioni, ha detto il Ministro, visti i tempi stretti, potrebbero essere prese senza aprire un tavolo di trattativa con i sindacati.

Dal canto loro i rappresentanti delle sigle sindacali non nascondono alcuni "maldipancia": «Noi pensiamo che il ministro farebbe bene umilmente ad adoperare il suo compito nell'interesse generale anziché della chiacchiera generale», ha commentato Raffaele Bonanni della Cisl. Parere positivo invece da parte della Cgil: "se si assumono i giovani, a partire dai vincitori di concorso e dai precari l'idea ha un senso ma bisogna capire come verrà attuata" ha detto la Dettori della Cgil.

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