Assegno Unico, Al via da marzo 2022. Ecco cosa cambia

Valentino Grillo Venerdì, 19 Novembre 2021
Via libera del Consiglio dei ministri al decreto attuativo del nuovo assegno unico figli 2022, che introduce maggiorazioni in base al numero, alla presenza di disabili, al reddito e al lavoro di entrambi i genitori.

Disco verde alla riforma degli assegni familiari. Dal prossimo mese di marzo sia i lavoratori dipendenti che gli autonomi o parasubordinati, sia i pensionati che i soggetti privi di occupazione avranno diritto ad un assegno "unico" per i figli a carico. È quanto prevede lo schema di dlgs di attuazione della delega della legge n. 46/2021 approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.

Il provvedimento ora dovrà passare al vaglio delle commissioni parlamentali di Camera e Senato competenti per materia le quali dovranno formulare i relativi pareri entro 30 giorni dalla trasmissione. Decorso questo termine il Governo potrà adottare ufficialmente il provvedimento (eventualmente recependo le osservazioni proposte).

Le domande si potranno presentare online all'Inps già dal prossimo 1° gennaio. Gli importi, a differenza di quanto accaduto finora, saranno unitari per tutti i nuclei familiari: 175 euro per figlio minorenne e 85 euro per figlio maggiorenne ai nuclei con Isee fino a 15mila euro, che scendono rispettivamente fino a 50 e 25 euro con il crescere dell'Isee fino e oltre 40mila euro.

Assegno unico

L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. È inoltre riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di una delle seguenti condizioni: il figlio maggiorenne a carico frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea o svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro o sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o svolga il servizio civile universale. Se il figlio è disabile l’assegno è riconosciuto senza limiti di età.

Condizioni

Spetta a tutti i nuclei familiari, a condizione che il richiedente: sia cittadino italiano o dell'Ue o extraUe con diritto di soggiorno o con permesso di lavoro per attività oltre sei mesi o di permesso per ricerca di lavoro superiore a sei mesi; sia soggetto all'Irpef; sia residente e domiciliato in Italia; sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche se non continuativi, ovvero sia titolare di contratto di lavoro di durata almeno semestrale.

Importo

La misura dell'assegno dipende dall'Isee del nucleo familiare. Per ogni figlio minorenne l'importo è di 175 euro mensili se l'ISEE è entro i 15mila euro, decresce progressivamente al crescere dell'ISEE sino a 40 mila euro al raggiungimento del quale l'importo è di 50 euro al mese. Per ogni figlio maggiorenne (a carico) l'importo oscilla tra gli 85 euro al mese (se l'ISEE è entro i 15mila euro) e i 25 euro al mese (ove l'ISEE sia pari o superiore a 40 mila euro).

Maggiorazioni

Alle predette cifre si possono aggiungere delle maggiorazioni in base alle caratteristiche del nucleo familiare. In particolare per ogni figlio oltre il secondo: tra 85 euro (Isee fino a 15mila euro) e 15 euro mensili (Isee pari o oltre 40mila euro).

Per ogni figlio minorenne disabile spettano rispettivamente: 105 euro mensili se non autosufficiente; 95 euro mensili se disabile grave; 85 euro mensili se disabile medio. Per ogni figlio maggiorenne disabile fino a 21 anni d'età: 50 euro mensili.

Alle madri d'età inferiore a 21 anni: 20 euro mensili a figlio. Ai nuclei familiari con entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro: per ogni figlio minore tra 30 euro (Isee fino a 15mila euro) e zero euro mensili (Isee pari e oltre 40mila euro). Ai nuclei familiari con almeno 4 figli: 100 euro mensili.

C'è inoltre una ulteriore maggiorazione temporanea per le prime tre annualità (quindi sino al febbraio 2025) a favore dei nuclei familiari con Isee fino a 25mila euro e che, nel corso del 2021, hanno percepito l'Anf per figli minori.

Domande

Il nuovo assegno è erogato per un anno: da marzo dell'anno di presentazione della domanda a febbraio dell'anno successivo. Le domande si presentano da gennaio di ogni anno all'Inps tramite modalità telematica ovvero presso gli istituti di patronato. Solo a quelle presentate entro giugno è garantita l'erogazione dell'assegno da marzo (alimenti dal mese successivo alla domanda). I figli maggiorenni possono chiedere l'erogazione diretta della quota spettante. 

Per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il Reddito di cittadinanza e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.

Stop agli Anf

Con il debutto dell'assegno unico andranno in soffitta: gli assegni familiari; gli assegni al nucleo familiare; gli assegni erogati dai comuni ai nuclei con almeno tre figli minori; l'assegno di natalità; il premio alla nascita;  le detrazioni fiscali per i figli a carico.

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