Bonus Sud, Incentivo esteso anche nel 2019 ma con perimetro ridotto

Nicola Colapinto Mercoledì, 24 Aprile 2019
L'Anpal ha pubblicato il decreto che estende la durata dell'incentivo anche nel 2019. L'incentivo coprirà però solo le assunzioni a tempo indeterminato localizzate nel mezzogiorno intervenute tra il 1° maggio ed il 31 dicembre 2019.
Il Bonus Sud si rinnova anche per il 2019 ma con un perimetro temporale ridotto rispetto al passato. L'agevolazione contributiva riconosciuta ai datori di lavoro che assumono giovani disoccupati nelle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e in quelle in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna) sarà infatti riconosciuto solo per le assunzioni avvenute nel periodo temporale intercorrente tra il 1° maggio ed il 31 dicembre 2019. A differenza di quanto avvenuto negli anni scorsi quando il bonus si applicava in tutti i mesi. Lo precisa tra l'altro il decreto direttoriale dell'Anpal numero 178 del 19 Aprile 2019 con il quale l'Agenzia ha rinnovato lo sgravio che interessa i nuovi rapporti di lavoro (full o part time) che verranno costituiti mediante la stipula di un contratto a tempo indeterminato con soggetti disoccupati che non hanno (al momento dell’assunzione) compiuto 35 anni di età. Le risorse a disposizione, al momento, sono solo 120 milioni di euro, insufficienti a garantire una significativa riuscita dell’operazione. Il bonus, come noto, si abbina al bonus neet recentemente prorogato dall'Anpal anche nel 2019 senza però alcuna restrizione temporale.

Rapporti incentivati

Possono contare sullo sgravio i nuovi rapporti di lavoro (full o part time) che verranno costituiti mediante la stipula di un contratto a tempo indeterminato con soggetti disoccupati che non hanno (al momento dell’assunzione) compiuto 35 anni di età (quindi hanno massimo 34 anni e 364 giorni) o con almeno 35 anni di età, privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. Si ricorda che è privo di impiego regolarmente retribuito chi, nell’ultimo semestre, non ha avuto un rapporto subordinato della durata di almeno sei mesi o chi ha svolto attività di lavoro autonomo o parasubordinato da cui derivi un introito inferiore al reddito annuale minimo escluso da imposizione (Dm 20 marzo 2013). La sede di lavoro deve essere in una di queste otto regioni: Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (se questa cambia, collocandosi al di fuori dei territori agevolati, si perde l’incentivo dal mese successivo al trasferimento).

Lo sgravio consiste nell'esonero per un massimo di 12 mesi dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL, entro il limite massimo di importo pari a 8.060 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Nei 6 mesi precedenti l’assunzione, inoltre, non deve essere esistito un rapporto tra il datore di lavoro che assume e il lavoratore. Premiati anche i contratti di apprendistato professionalizzante, mentre sono escluse le assunzioni di domestici, di lavoratori a chiamata nonché le assunzioni in apprendistato base e quello di alta professionalità (è incentivabile, invece, l'apprendistato professionalizzante).

Regola del De Minimis

L'incentivo è fruibile nel rispetto della regola de minimis. In particolare il datore di lavoro è tenuto a verificare se, nel corso dei precedenti tre anni a partire dall'assunzione agevolata, non abbia fruito per più di 200 mila euro di queste e altre agevolazioni (se il tetto risulta superato non può fruire dell'incentivo). Alla regola de minimis, si può derogare in due ipotesi: a) per giovani d'età tra 16 e 24 anni qualora l'assunzione comporti un incremento occupazionale dell'azienda; b) per giovani d'età tra 25 e 34 anni qualora l'assunzione comporti un incremento occupazionale e ricorra una specifica condizione (giovani privi di impiego regolarmente retributivo da almeno sei mesi; giovane non in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale; giovane che non abbia ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito; si tratti di professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna superiore al 25%).

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