Lavoro, Ok del Senato al decreto legge sugli ammortizzatori sociali in deroga

Bernardo Diaz Mercoledì, 04 Luglio 2018
Completato l'iter parlamentare del decreto legge 44/2018 licenziato dal Governo Gentiloni il 9 maggio scorso sugli ammortizzatori sociali. Il decreto è stato convertito senza sostanziali modifiche rispetto al testo originario.
Ok definitivo del Senato alla conversione in legge del decreto legge sugli ammortizzatori sociali. L'Aula di Palazzo Madama ha dato ieri il disco verde definitivo al decreto legge 44 del 9 maggio 2018 dopo il passaggio in prima lettura alla Camera dei Deputati. Il provvedimento è stato approvato senza grosse modifiche rispetto al testo originariamente licenziato dal Governo Gentiloni. Due, in particolare, le modifiche da segnalare che intervengono sugli ammortizzatori sociali in deroga in progressivo e definitivo esaurimento dopo la Riforma Fornero (legge 92/2012).

Cassa Integrazione in Deroga

La prima riguarda una modifica al co. 145 dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio per il 2018) per consentire la proroga della Cig in deroga per quelle Regioni il cui provvedimento di concessione sia stato adottato dopo il 31 dicembre 2016.

Come si ricorderà la disposizione da ultimo richiamata ha consentito alle regioni – in seguito a specifici accordi sottoscritti presso le unità di crisi del Ministero dello sviluppo economico o delle regioni stesse – di autorizzare, per un periodo massimo di dodici mesi, le proroghe in continuità dei trattamenti di cassa integrazione guadagni in deroga concessi entro il 31 dicembre 2016 e aventi durata con effetti nel 2017. La disposizione originaria, tuttavia, non consentiva la proroga dei trattamenti che, pur avendo origine da un evento di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro verificatosi entro il 31 dicembre 2016, fossero stati concessi dalla Regione con provvedimento adottato dopo tale data.

Il provvedimento interviene sulla questione disponendo la proroga del trattamento in deroga anche per quelle regioni il cui provvedimento di concessione sia stato adottato dopo il 31 dicembre 2016. La modifica non comporta nuovi o maggiori oneri per le finanze pubbliche, in quanto vengono utilizzate le risorse già assegnate alle regioni ai sensi dell’articolo 44, comma 6- bis , del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, che costituiscono un limite di spesa. Recentemente l'Inps ha regolato la questione con il messaggio 2388/2018 (si veda qui per dettagli).

Mobilita' in deroga nella regione Sardegna

La seconda misura contenuta nel provvedimento assegna ulteriori 9 milioni di euro alle aree di crisi complessa della regione Sardegna per la prosecuzione dei trattamenti di mobilità in deroga per un periodo di ulteriori sei mesi. L’attuale trattamento di mobilità in deroga scadrà infatti il 30 giugno 2018, in quanto le risorse destinate a queste aree dall’articolo 1, comma 139, della legge n. 205 del 2017 per le medesime finalità sono in via di esaurimento e non consentono pertanto la prosecuzione del trattamento in questione per i lavoratori coinvolti.

Potranno così beneficiare della proroga del trattamento i lavoratori dell'area industriale del polo industriale di Portovesme (ai sensi del D.M. 13 settembre 2016) e quella di Porto Torres (ai sensi del D.M. 7 ottobre 2016). Secondo l'esecutivo la platea dei possibili beneficiari della misura, individuata dalla regione Sardegna, ammonta a circa 1.000 lavoratori, per un costo di circa 1.500 euro ciascuno (di cui 1.000 euro per il trattamento e 500 euro per la contribuzione figurativa), per un totale complessivo di 9 milioni di euro (1.000 x 1.500 x 6 mesi). L’onere corrispondente al limite di spesa, pari a 9 milioni di euro per l’anno 2018, è posto a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione.

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