Naspi, La Malattia e l'infortunio sono eventi neutri per la disoccupazione

Davide Grasso Venerdì, 25 Agosto 2017
I periodi di malattia vanno neutralizzati ai fini dell'accesso al sostegno contro la disoccupazione in quanto ininfluenti, e determinano un ampliamento del quadriennio di riferimento.
I periodi di malattia ed infortunio devono essere sempre neutralizzati ai fini della ricerca dei requisiti di accesso alla NASpI delle tredici settimane di contribuzione e delle trenta giornate di effettivo lavoro. Lo stabilisce l'Inps nel messaggio 2875/2017 in cui l'istituto corregge il tiro rispetto a quanto indicato nella Circolare 94/2015 a seguito di alcuni chiarimenti richiesti dalle sedi territoriali.

La questione

Come noto per il conseguimento della Naspi il lavoratore deve possedere almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni antecedenti alla disoccupazione e 30 giornate di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi antecedenti alla disoccupazione. Nella circolare n. 94 del 2015 in materia di NASpI, l'Inps aveva indicato, in relazione rispettivamente al requisito delle tredici settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni e al requisito delle trenta giornate di effettivo lavoro negli ultimi dodici mesi che, ai fini della determinazione del quadriennio da prendere in considerazione per la verifica del requisito contributivo, i periodi di malattia e infortunio sul lavoro non sono considerati utili ma devono essere neutralizzati in quanto ininfluenti e determinano un conseguente ampliamento del quadriennio di riferimento. Ciò tuttavia, aveva indicato l'Inps, si verifica solo nel caso in cui non vi sia stata integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro.

Stessa considerazione per la ricerca del requisito delle "trenta giornate di lavoro effettivo" nei dodici mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro. La neutralizzazione consente, dunque, di retrodatare il periodo di ricerca delle settimane contributive utili per la durata della naspi e sia dei 30 giorni effettivi di lavoro nei 12 mesi antecedenti la disoccupazione. 

Tuttavia con la successiva circolare n.142 del 2015 l'Inps ha esteso parzialmente il principio della neutralizzazione anche ai periodi di malattia con integrazione della retribuzione a carico del datore di lavoro se si verificano o siano in corso nei dodici mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro ai fini della valutazione del lasso temporale entro cui ricercare il requisito delle trenta giornate. Anche tali periodi, pertanto, possono essere considerati "neutri" e determinano un conseguente ampliamento del periodo di osservazione.

Anche la malattia integrata dal datore di lavoro è un evento "neutro"

Nel messaggio 2875/2017 l'Inps generalizza tale principio. I periodi di malattia con integrazione della retribuzione a carico del datore di lavoro da considerare eventi "neutri" includono anche le ipotesi in cui la retribuzione inerente al periodo di malattia del lavoratore sia interamente a carico del datore di lavoro ossia "totalmente integrata" da quest’ultimo. Pertanto anche tali eventi producono un corrispondente ampliamento del periodo di osservazione sia ai fini della ricerca del requisito delle tredici settimane di contribuzione, sia ai fini della ricerca del requisito delle trenta giornate di effettivo lavoro. 

In definitiva i periodi di malattia e di infortunio sono da considerare eventi "neutri" che determinano un corrispondente ampliamento del periodo di osservazione sia ai fini della ricerca del requisito delle tredici settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni che precedono la cessazione del rapporto di lavoro, che ai fini della ricerca del requisito delle trenta giornate di effettivo lavoro negli ultimi dodici mesi che precedono la cessazione del rapporto di lavoro. 

La tavola sottostante riepiloga come vengono valutati i periodi di lavoro ai fini della ricerca del requisito contributivo per l'accesso alla Naspi (nonchè per la determinazione della sua durata) e ai fini della ricerca della 30 giornate di lavoro effettivo. 

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