Partite Iva, scatta la sanatoria sulle collaborazioni irregolari

Bernardo Diaz Lunedì, 11 Gennaio 2016
Dal 1° gennaio sono entrate in vigore le nuove norme per contrastare le collaborazioni coordinate e continuative che presentano caratteri di eterodirezione. 
Dal 1 ° genna­io di quest'anno è scattata la possibilità per le aziende committenti di estinguere con effetto re­troattivo gli illeciti ammi­nistrativi, contributivi e fiscali connessi all'erronea qualificazione dei predetti rapporti di lavoro autono­mo. La sanatoria è contenuta nel decreto legislativo 81/2015, adottato in attuazione del Jobs Act che ha riformato il lavoro parasubordinato mandando in pen­sione sia il contratto a progetto (già dal 25 giugno 2015), sia, dal 1° gennaio 2016, tutte le collaborazioni coordinate e continuative cd. eterodirette. 

L'articolo 2, comma 1 del decreto legislativo 81/2015 disegna infatti uno scenario in cui le collaborazioni coordinate e continuati­ve sono soggette a maggiori restri­zioni rispetto al passato. Quelle che presentino le caratteristiche dell'organizzazione da parte del committente del luogo di svolgi­mento e della tempistica relativi all'adempimento della prestazio­ne lavorativa ( cioè della etero-di­rezione) saranno assoggettate sempre al­la disciplina del lavoro subordi­nato. Rimarranno genuinamente autonome, in sostanza, solo quel­le collaborazioni in cui sia il colla­boratore a decidere come, dove e quando lavorare. Il coordinamento, in altre parole, resta com­patibile con l'autonomia del rap­porto finché non travalica nella etero-direzione. Un sentiero molto stretto e pieno di insidie dato che qualsiasi collaborazione necessita di una qualche forma di coordinamento da parte del committente. 

Ai committenti che non rispettano questi requisiti l'articolo 54 del Dlgs 81/2015 consente da quest'anno di sanare le irregolarità senza pagare sanzioni. Il salvagente potrà essere invocato a condizione che non siano stati accertati pre­viamente illeciti a seguito di accessi ispettivi effet­tuati in data antecedente all'assunzione stabilizzante dei collaboratori. Per attivare la sanatoria i committenti devono tuttavia rispettare precisi parametri. Innanzitut­to deve sussistere la volontà di committenti e collabo­ratori di concludere, «con riferimento a tutte le pos­sibili pretese riguardanti la qualificazione del pregresso rapporto di lavoro», atti di conciliazione. Cioè accordi transattivi da concludersi presso le organizzazioni sindacali; oppure, presso le direzioni territoriali del ministero del lavoro; o, an­cora, presso le commissioni di certificazione istituite (per esempio, anche quelle istituite presso enti bila­terali).

Successivamente all'accordo, i lavoratori devono venire assunti a tempo indeterminato dall'azienda e mantenuti in attività per almeno dodici mesi. Durante tale periodo il lavoratore non può essere licenziato «salvo per giusta causa ov­vero per giustificato motivo soggettivo». In caso contrario il relativo li­cenziamento trascinerebbe con sé anche tutte le conte­stazioni e pretese pubbliche connesse alla posizione relative al passato. In definitiva, quindi, anche a seguito della soppressione improvvisa e necessitata di un ruolo o di una mansione aziendale occorrerà calco­lare gli ulteriori effetti che ne potrebbero scaturire. I committenti che opteranno per la stabilizzazione potranno ottenere anche lo sgravio contributivo entro il tetto massimo di 3.250 euro annui prorogato con la recente legge di stabilità. 

Le collaborazioni coordinate e continuative etero-dirette resteranno solo in 5 casi: se sono disciplinate da accordi collettivi stipulati con le confederazioni; se si tratta di prestazioni intellettuali svolte da professionisti iscritti ad albi professionali; di sindaci o componenti dei collegi o organi di controllo delle società; per le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni; quelle in vigore nel settore pubblico in attesa che arrivi in porto la riforma della pubblica amministrazione. Al di fuori di queste specifiche ipotesi, dunque, la possibilità di stipulare contratti di collaborazione sarà molto più ristretta rispetto al passato. 



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