Dal prossimo 12 maggio 2025 si apre il servizio per la presentazione delle domande di reddito di libertà per il 2025. Le donne vittime di violenza e in condizioni di povertà potranno richiedere la speciale indennità di 500 euro al mese per un anno, diretta a sostenere le spese per assicurare l'autonomia abitativa e la riacquisizione dell'autonomia personale nonché il percorso scolastico e formativo degli eventuali figli minori. Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 1429/2025.
Reddito di Libertà
Il contributo spetta alle donne residenti in Italia in possesso della cittadinanza italiana oppure di uno Stato dell’Unione Europea o extracomunitarie purché in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso per protezione speciale o di una delle carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea. Sono equiparate alle cittadine italiane le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.
Ne possono beneficiare le donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza ed in condizione di bisogno economico. Il contributo, completamente esentasse, è cumulabile con altri sostegni al reddito eventualmente spettanti (Assegno di inclusione, Naspi, Dis-Coll, Cassa Integrazione, eccetera).
Come si presenta la domanda
La domanda deve essere presentata per il tramite dei Comuni di riferimento, ossia dal Comune nel cui ambito è avvenuta la presa in carico da parte del centro antiviolenza e del servizio sociale, a prescindere che in tale Comune la donna abbia fissato la residenza o il domicilio.
Per la richiesta va utilizzato il modulo «SR208», denominato «Domanda Reddito di Libertà», reperibile nella sezione «Moduli» del sito istituzionale dell’Inps. Si ricorda che per accedere al contributo il rappresentante legale del centro antiviolenza, che ha preso in carico la donna, deve attestare il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso e il servizio sociale professionale di riferimento deve attestare lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.
Le domande sono accolte sulla base delle risorse disponibili a livello regionale tenendo conto della data e dell’ora di invio delle stesse. In caso di mancato accoglimento, una nuova richiesta potrà essere presentata a decorrere dal 1° gennaio 2026.
Le domande presentate nel 2025, comprese quelle ripresentate entro il 18 aprile 2025, restano valide fino al 31 dicembre 2025 e sono accolte nei limiti delle risorse trasferite all’Inps entro la medesima data.
Periodo transitorio
L’Inps spiega anche di aver elaborato le domande ripresentate nella fase transitoria cioè dal 5 marzo al 18 aprile 2025. L’esito delle domande ripresentate è stato comunicato alle interessate dall’Inps sulla base dei dati presenti in procedura.
Le domande ripresentate nella fase transitoria e non accolte per insufficienza delle risorse regionali restano valide fino al 31 dicembre 2025 e conservano la priorità rispetto alle nuove domande dell’anno 2025.