
Lavoro
Cig in deroga, da quest'anno più difficile l'accesso
La Circolare del Ministero del Lavoro conferma la stretta sulle regole per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga. Restano esclusi i liberi professionisti.
Kamsin Sulla Cassa in deroga arriva la stretta. Dopo la pubblicazione del decreto ministeriale 83473/2014 il ministero del lavoro ha precisato, con la Circolare 19/2014 dello scorso 11 Settembre, che gli accordi per l'accesso alla cassa integrazione guadagni in deroga stipulati dopo il 4 Agosto 2014 dovranno riguardare lavoratori con almeno 8 mesi di anzianità lavorativa per quest'anno e 12 dal 2015.
La Circolare conferma che il trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga possa essere richiesto soltanto dai soggetti giuridici qualificati come imprese, così come individuate dall'articolo 2082 del codice civile. Rientrano nell'ambito di applicazione anche i piccoli imprenditori di cui all'articolo 2083 del codice civile (coltivatori diretti del fondo, artigiani, piccoli commercianti). Il piccolo imprenditore, infatti, è sottoposto allo statuto generale dell'imprenditore, sia pure con alcune peculiarità definite dalla legge con la finalità di uno snellimento e semplificazione degli adempimenti. Restano esclusi quindi i dipendenti degli studi professionali.
Il disco verde al trattamento sarà possibile solo verso i lavoratori che siano sospesi dal lavoro o effettuino prestazioni di lavoro a orario ridotto per contrazione o sospensione dell'attività produttiva dovuta: a) situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori; b) situazioni aziendali determinate da situazioni temporanee di mercato; c) crisi aziendali; d) ristrutturazione o riorganizzazione. Il trattamento non può essere in nessun caso concesso per la causale di cessazione dell'attività dell'impresa o di parte della stessa. In altri termini l'impresa che chiude i battenti anche parzialmente non potrà ottenere la Cig in deroga per i propri dipendenti.
Per ogni unità produttiva riferita a imprese non rientranti nel campo di applicazione della Cig e dei fondi di solidarietà, la Cassa integrazione in deroga potrà essere conseguita al massimo per 11 mesi nel 2014, che scendono a 5 nel 2015. Per le aziende che, invece, possono contare sulla Cig, ovvero sui fondi di solidarietà, si potrà prevedere una proroga del trattamento della Cig in corso ma solo per situazioni eccezionali, a salvaguardia dei livelli occupazionali e sempre che sia prevista una ripresa dell'attività lavorativa.
Mobilità in deroga - Per quanto riguarda la mobilità in deroga, la Circolare ricorda che può essere concessa solo se i lavoratori (con anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui almeno sei di lavoro effettivamente prestato) non hanno diritto ad altra prestazione a sostegno del reddito connessa alla cessazione del rapporto di lavoro (quale l'Aspi). La durata massima della mobilità in deroga per i lavoratori che già ne beneficiano da almeno 3 anni, anche non continuativi, è di 5 mesi solo per il 2014 (8 mesi per le zone del mezzogiorno).
Per coloro che hanno beneficiato della mobilità in deroga per meno di 3 anni, la durata massima è stabilita in 7 mesi per il 2014 (10 mesi nel mezzogiorno), ridotta a 6 mesi (8 mesi nel mezzogiorno) per gli anni 2015 e 2016. Per questi ultimi soggetti è prevista, poi, una durata massima complessiva che oscilla tra i 3 anni e 4 mesi e i 3 anni e 8 mesi. Anche per la mobilità in deroga, i datori di lavoro devono essere imprenditori.
Riforma Cig in deroga, studi professionali esclusi dal beneficio
Cig, scatta la contribuzione al fondo di solidarietà residuale
Le aziende potranno versare il contributo ordinario, dovuto per le mensilità da gennaio a settembre 2014, entro il giorno 16 dicembre 2014, senza applicazione di sanzioni ed interessi. E' quanto ha precisato l'Inps con il messaggio 6897/2014. Kamsin Il pagamento dei contributi relativi al mese di ottobre del fondo di solidarietà residuale è invece previsto per il 16 Novembre.
Il Ministro del Lavoro con Decreto 79141 del 7 Febbraio 2014, in concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha istituito a suo tempo presso l’ INPS il Fondo di solidarietà residuale con lo scopo di dare una copertura integrativa salariale a quei settori rimasti esclusi dai precedenti interventi normativi in materia. Il Decreto a suo tempo ha fissato che il Fondo a partire dal 1° Gennaio 2014 è soggetto al finanziamento con contributi sia a carico dei lavoratori dipendenti sia a carico del datore di lavoro nelle aziende con più di 15 dipendenti da versare mensilmente.
L’ Inps, dopo aver fissato la prima scadenza al 16 Settembre e per gli arretrati Gennaio/Luglio al 16 Dicembre con una maggiorazione dell’ 1% per interessi legali, ha aggiornato le scadenze: pagamento del primo contributo il 16 Novembre per il versamento dei contributi relativi al mese di Ottobre (il 17 perché il 16 è festivo) e nuovo termine per gli arretrati Gennaio/Settembre fissato per il 16 Dicembre.
Zedde
Jobs Act, il Senato dice sì alle ferie solidali per i colleghi in difficoltà
La commissione lavoro del Senato ha dato il via libera alla possibilità di regalare le ferie ai colleghi in difficoltà. Potenziati anche gli accordi aziendali di solidarietà e il contratto di ricollocazione.
Kamsin Possibilità di regalare alcuni giorni delle proprie ferie ai colleghi in difficoltà, contratto di ricollocazione, potenziamento degli accordi di solidarietà, stretta sulle dimissioni in bianco. Sono queste le novità approvate ieri dalla commissione Lavoro del Senato che sta esaminando la delega al governo sul Jobs Act.
Nel nostro ordinamento arriveranno dunque le cosiddette ferie solidali. In pratica i lavoratori potranno cedere gratuitamente i giorni di riposo «aggiuntivi», cioè eccedenti il tetto minimo fissato per legge, a colleghi che hanno un figlio minore che «necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute». Il Senato ha dato disco verde anche al contratto di ricollocazione, uno strumento già introdotto sperimentalmente con la legge di Stabilità 2014 utilizzato attualmente per la vertenza Alitalia. Si tratta di un contratto trilaterale tra lavoratore disoccupato, centri per l'impiego e agenzia per il lavoro privata scelta dallo stesso lavoratore: a fronte di una effettiva ricollocazione del lavoratore per «un periodo congruo», l'agenzia riceverà un compenso che varia a seconda del profilo del lavoratore (più è difficile da ricollocare, maggiore sarà il bonus). Se il lavoratore si rifiuta di seguire i corsi proposti dal tutor o di accettare il lavoro proposto perde una parte del sussidio.
Novità anche per i contratti di solidarietà: sarà più semplice l'applicazione di quelli "espansivi", ovvero finalizzati a nuova occupazione.
E' rinviato a martedì il vero nodo che ancora divide le forze politiche: quell'articolo 4 che delega il Governo al riordino delle forme contrattuali vigenti, nell'ambito del quale si dovrà decidere la fisionomia del nuovo contratto a protezione crescente e dunque il perimetro di applicazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Statuto che, per il presidente della commissione Maurizio Sacconi (Ncd), che è anche relatore del Ddl delega, va riscritto «con lo scopo di incoraggiare la propensione ad assumere, di aumentare la dimensione delle imprese, di accrescere la produttività del lavoro».
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Legge di stabilità, a rischio l'estensione del bonus degli 80 euro
Sempre piu' a rischio l'ipotesi di estendere lo sgravio irpef degli 80 euro anche nei confronti dei pensionati e delle famiglie numerose.
Kamsin Sarà difficile garantire l'estensione del bonus degli 80 euro oltre il perimetro dei lavoratori dipendenti compresi tra 8 e 26 mila euro di reddito. A pesare sono le ristrettezze di bilancio aggravate dalla difficile congiuntura economica fotografata dall'Istat sotto forma di recessione, deflazione e consumi al palo. Per ora sul tavolo il governo deve trovare circa 10 miliardi di euro solo per confermare nel 2015 lo sgravio Irpef a chi lo prende già dallo scorso maggio. E per andare oltre sarà necessario verificare se e quanto funzionerà la spending review dalla quale il governo punta ad incassare non meno di 16 miliardi di euro l'anno prossimo. Traguardo difficile anche se al ministero il quadro sarà più chiaro fra un paio di settimane.
Le ipotesi di estensione riguardano essenzialmente i pensionati a basso reddito e le famiglie numerose. Nelle settimane scorse l'ipotesi circolata era quella di cancellare almeno l'Irpef sulle pensioni di importo mensile lordo compreso tra 625 e 665 euro. Cioè 1,2 milioni di pensionati tra 7.500 e 8.000 mila euro l'anno ai quali lo Stato chiede circa 45 euro al mese di tasse. In questo modo, dato che si tratta di contribuenti che non rientrano nella no tax area, a differenza dei dipendenti che fino a 8 mila versano zero euro di imposta, verrebbe sanata una palese ingiustizia. Ci vogliono circa 500 milioni di euro per condurre in porto questa operazione che, ragionano i consiglieri di Renzi, avrebbe il pregio di essere molto visibile nei confronti dell'opinione pubblica a differenza di altre opzioni prese in esame.
È comunque certo che i bonus che in qualche modo sono parte integrante del welfare italiano non verranno minimamente sfiorati. Si tratta in particolari delle detrazioni da lavoro e pensione che valgono quasi 38 miliardi (per 36 milioni di contribuenti). E non corrono rischi neppure le detrazioni per i familiari a carico per un valore di oltre 10 miliardi (3,5 per il coniuge e 6,7 per i figli). Più a rischio le spese sanitarie ( 2,3 miliardi per 14 milioni di contribuenti ), nel senso che potrebbe essere operata una selezione graduata in base al reddito.
Sul tavolo c'è anche il progetto di estendere il bonus alle famiglie numerose. L'idea potrebbe essere quella di alzare la soglia massima di reddito per le famiglie numerose e aggiustarla a seconda del numero dei figli: il limite potrebbe salire da 26 a 30 mila euro con due figli a carico, a 42 mila con tre e a 50-55 mila con quattro.
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Bonus 80 euro, Guidi: gli effetti si vedranno tra qualche mese
Il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi si dice "fiduciosa" che "molte azioni fatte dal governo finora faranno vedere gli effetti positivi a distanza di qualche mese, tra cui il bonus degli 80 euro". Kamsin Parlando a margine del workshop Ambrosetti, il ministro ha fatto riferimento anche a tutte le altre misure che "tendono a rimettere soldi nelle tasche dei cittadini. Potra' aiutare un ridimensionamento dell'euro - ha aggiunto - che lo riporti a livelli piu' in linea con le effettive condizioni del Paese".
Guidi ha ricordato che "venivamo da un periodo orribile" e che sul fronte dei dati Pil, "avremmo voluto vedere numeri diversi ma ricordiamoci che siamo sfuggiti dal baratro". Mille giorni e' l'orizzonte del governo Renzi. Se c'e' una critica immotivata - ha aggiunto - e' quella di essere rimasti con le mani in mano. Il taglio del 10% dell'Iva lo abbiamo fatto a poche settimane dal nostro insediamento". "Ci sono momenti in cui e' importante andare o meno, io stessa ho curato vari convegni ma mi pare che ci siano anche altri argomenti piu' validi di cui parlare...". Sull'articolo 18 e in generale sulla normativa sul lavoro, "le nostre regole sono datate e ne occorrono di diverse e piu' moderne".
Zedde
Bonus 80 euro, Padoan: misura confermata nella legge di stabilità
"Non facciamo solo annunci, dobbiamo comunicare meglio quello che stiamo facendo": lo ha affermato nel suo intervento al workshop Ambrosetti il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Kamsin "Il merito di credito italiano sui mercati finanziari va difeso giorno dopo giorno, e su questo il Tesoro e' impegnato.
Poi ci sono limiti che qualcuno considera simbolici, ma sono comunque limiti segnaletici", ha affermato Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, intervenendo al workshop di Ambrosetti. La legge di stabilita' sara' "il primo passo nel sentiero dei mille giorni" del governo. Nella legge di stabilita' verra' confermato il bonus di 80 euro ma verranno inseriti anche "benefici fiscali per le imprese" nonche' le norme per il rimborso dei debiti della p.a.. Lo ha anticipato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, concludendo il suo intervento al workshop Ambrosetti.
Zedde