Nicola Colapinto

Nicola Colapinto

Nicola Colapinto, avvocato con specializzazione in diritto del lavoro, seguo le principali questioni giuslavoristiche e previdenziali per PensioniOggi.it. 

Nel settore pubblico il decreto Poletti si applica nei limiti in cui questo è compatibile con la disciplina indicata nel Dlgs 165/2011.

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Com'è noto dal 21 marzo 2014 è entrato in vigore il Dlg 34/2014 che ha riformato la disciplina del contratto a Tempo determinato. Le principali innovazioni sono ormai chiare a tutti. Il provvedimento, che sta suscitando diverse reazioni politiche, ha provveduto all'abolizione della causale per la sottoscrizione di contratti di lavoro a termine; ha introdotto un tetto massimo pari al 20 % dell'organico complessivo dell'azienda del numero dei rapporti di lavoro a termine che possono essere stipulati, ( limite che tuttavia non opera in confronto delle aziende con meno di 5 dipendenti per le quali viene sempre prevista la possibilità per il datore di stipulare un Contratto di lavoro a termine); ed ha precisato che il contratto a tempo può essere prorogato di otto volte sino ad un massimo di 3 anni a condizione tuttavia che le parti si riferiscano alla medesima attività lavorativa per la quale il contratto è stato originariamente stipulato.

Gabriella Martini, dell'ordine dei Consulenti del Lavoro, ricorda tuttavia che le innovazioni portate dal Dl 34/2014 non hanno grandi effetti per quanto riguarda il settore del Pubblico Impiego, settore in cui restano in vigore le disposizioni di cui all'articolo 36 del Dlgs 165 del 2001.

"Nel settore pubblico resta ferma la possibilità di ricorrere a forme contrattuali flessibili di impiego del personale per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o  eccezionale. Di conseguenza nel Settore Pubblico, nonostante l'introduzione della nuova normativa, resta sempre necessaria l'indicazione della causale nella stipula di Contratti a tempo determinato".

Per quanto riguarda invece il tetto massimo di Contratti a tempo determinato fissato con il 20% di organico "anche tale misura non pare essere compatibile con il Settore Pubblico in quanto, anche se è vero che sussiste un richiamo generico ai Contratti Collettivi di lavoro, questo limite è troppo elevato e ciò potrebbe favorire forme di abuso a discapito dei lavoratori".

In definitiva l'unica novità del Decreto Poletti che risulta compatibile con il Settore Pubblico è quella relativa alla possibilità di prorogare fino ad otto volte il Contratto a tempo determinato sempre rispettando il limite massimo di 36 mesi a condizione che non vi sia abuso.

Si riduce al 5% lo sconto Irap che sarà garantito alle imprese nel 2014 attraverso l'aumento delle rendite finanziarie. Il prossimo anno salirà al 10%.

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Nelle prossime ore il governo dovrà presentare il Def, il documento di economia e finanza che indicherà le stime e le previsioni dei conti pubblici italiani. Soprattutto indicherà quale obiettivi economici e fiscali si dovranno perseguire. E come raggiungerli, con quali coperture.

Sino ad oggi infatti le dichiarazioni di Renzi sul taglio delle tasse sull'Irpef e per l'Irap non hanno ancora alcun fondamento. E' proprio l'Irap però preoccupa maggiormente il premier Matteo Renzi: nella conferenza stampa di metà Marzo il premier aveva infatti annunciato dal primo maggio un taglio del 10% dell'odiosa tassa sulle imprese. Misura coperta con l'innalzamento della pressione fiscale sulle rendite finanziare con l'aliquota che, dal 20 per cento, arriverà al 26. Ma dato che la nuova aliquota entrerà in vigore dal 1° Luglio (tecnicamente non è possibile introdurla prima) la misura non sarà in grado di coprire completamente lo sconto. Per cui è sempre piu' probabile la possibilità che il taglio per il 2014 si attesterà solo al 5% per poi raddoppiare al 10% nel 2015.

Minori problemi invece per garantire lo sconto delle tasse da fine maggio che porterà 80 euro in piu' nella busta dei lavoratori con redditi fino a 25 mila euro lordi l'anno. L'operazione vale circa 6,6 miliardi di euro per gli 8 mesi del 2014 e 10 miliardi a regime.

L'intervento sarà coperto quasi integralmente attraverso la spending review e con l'eliminazione degli enti inutili tra cui potrebbero anche rientrare le Camere di Commercio, Aci, Motorizzazione, municipalizzate, consorzi di bonifica.

Nella Sanità non ci sarà il taglio da 2,5 miliardi ma piuttosto tagli selettivi, con l'introduzione dei costi standard e un risparmio stimato che può avvicinarsi anche al miliardo.

Quanto alle modalità dello sconto Irpef bisogna attendere il provvedimento definitivo, probabilmente un decreto legge entro Pasqua. Il meccanismo più probabile per il Tesoro resta quello delle detrazioni in busta paga, con paletti e condizioni ben precise.

Il massimo guadagno per i lavoratori sarà in corrispondenza dei redditi attorno ai 25 mila euro annui per poi esaurirsi oltre i 30 mila. A Palazzo Chigi, resta ancora sulla carta l'ipotesi di una de-contribuzione tramite l'Inps per spalmare l'aiuto anche sui redditi bassissimi

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Saranno 15mila gli ingressi per lavoro stagionale nel 2014 secondo quanto stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 12 marzo 2014 concernente i flussi di ingresso dei lavoratori stranieri per essere impiegati in attività stagionali.

Il numero dei lavoratori che è stato dimezzato rispetto al 2013 riguarda i lavoratori provenienti da: Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Egitto, Repubblica delle Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Repubblica ex Jugoslava di Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Ucraina e Tunisia.

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Nell'ambito della quota, 3mila posti sono stati riservati dal governo ai lavoratori extracomunitari che abbiano fatto ingresso in Italia per prestare lavoro subordinato stagionale per almeno due anni consecutivi e per i quali il datore di lavoro presenti richiesta di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato stagionale.

Per l'Expo di Milano vengono previsti altri 2mila posti per l'ingresso di lavoratori subordinati non stagionali. Dalle ore 9 del 4 aprile è possibile precompilare le domande di nulla osta all'assunzione di lavoratori non comunitari per lavoro stagionale e altre tipologie per l'anno 2014 all'indirizzo: https://nullaostalavoro.interno.it/Ministero/index2.jsp. fino al 31 dicembre 2014.

La domanda di nulla osta è accolta se siano trascorsi i venti giorni previsti per la trattazione senza che lo Sportello unico per l'immigrazione abbia dato risposta negativa, se lo straniero sia già stato autorizzato nell'anno precedente per lavorare presso lo stesso datore e se nell'anno precedente sia stato assunto e abbia rispettato le condizioni indicate nel permesso di soggiorno.

Guida ai principali benefici previdenziali riconosciuti dall'ordinamento in favore dei dipendenti pubblici cui sia stata riconosciuta la causa di servizio.
Poletti apre alla sinistra Pd: possibile abbassare le proroghe da 8 a 6. Ma il governo vuole confermare i 36 mesi dei contratti a termine acausali, la sinistra punta a 24 mesi. Aperture pure sull'apprendistato.

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Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti è pronto a modificare, senza stravolgerlo, il decreto sui contratti a termine e l'apprendistato, all'esame della Camera per la conversione in legge. Per i contratti a termine il Ministro si è detto disponibile a far scendere da otto a sei il numero delle possibili proroghe, in pratica i rinnovi senza interruzione che posticipano la scadenza del contratto originario.

L'apertura viene per accontentare quella minoranza del Pd che sta presentando numerosi emendamenti.  Contrario invece il Ministro sulla riduzione da tre a due anni per la durata massima dei contratti.  La disponibilità potrebbe portare anche a rivedere la norma che rende facoltativa la formazione pubblica per l'apprendistato professionalizzante, contro il rischio di incorrere in sanzioni da parte della Ue, senza però compromettere l'obiettivo, che resta quello di semplificarne la disciplina per le imprese.

Dunque alcune delle modifiche che chiede l'ala sinistra del partito, che ha la maggioranza nella Commissione Lavoro della Camera, potrebbero vedere la luce. Poletti però avverte: "se introduci dei vincoli sul numero dei rinnovi, arrivati alla scadenza del contratto l'azienda sostituisce il lavoratore».

Altro punto fonte di attrito tra governo e maggioranza è l'eliminazione dell'obbligo di stabilizzare una quota di apprendisti prima di assumerne nuovi. Per Poletti va confermata la misura contenuta nel Dl, soprattutto a tutela delle piccole imprese, mentre nella discussione si è ipotizzato di differenziare a seconda della dimensione di impresa, distinguendo tra grandi e piccole.

Ieri inoltre, il presidente dell'Isfol Pietro Antonio Varesi, ha mostrato l'incremento dell'incidenza dei contratti a tempo determinato nelle imprese. Secondo Varesi i contratti a termine sono passati dal 62,3% (secondo trimestre 2012) al 67,3% (quarto trimestre 2012): questo incremento ha riguardato in larga parte assunzioni di breve o brevissima durata (oltre sei contratti a termine su dieci durano meno di tre mesi), comunque inferiori ai 12 mesi.

In contemporanea calano i contratti intermittenti (-4%) e di collaborazione (-1,6%), peraltro dotati di minori tutele. Molto negativo anche il trend dell'apprendistato con un calo "progressivo e quasi ininterrotto".

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