DEF 2018, Per i sindacati risposte "deboli" su pensioni, fisco e lavoro

Paolo d'Amato Mercoledì, 10 Ottobre 2018
Una nota congiunta delle tre sigle confederali annuncia la presentazione di un documento unitario. Sulla quota 100 c'è una base di confronto ma mancano misure per la previdenza dei giovani.
Per Cgil Cisl e Uil il documento economico e finanziario presentato dal Governo è debole, in particolare, sui temi dello sviluppo e del lavoro. In un comunicato stampa congiunto diffuso l'altro giorno, i sindacati lamentano l'assenza di "investimenti infrastrutturali, materiali e immateriali, sia quelli sociali, oltre a interventi sulla ricerca, sulla formazione e sull’innovazione. Del tutto assenti sono i riferimenti all’innovazione e alla Pubblica Amministrazione e nel rapporto con la contrattazione in essere e quella ancora da svolgere.

Inoltre, Cgil, Cisl e Uil considerano "fumosi i riferimenti al reddito di cittadinanza e al suo collegamento con il lavoro" ed esistono "problemi anche rispetto ai temi del mezzogiorno e del lavoro discontinuo e precario. Rispetto a quota 100 c’è una base di confronto, ma manca un riferimento sulla previdenza per i giovani e le donne e la separazione tra previdenza e assistenza. Sempre sulla quota 100 le sigle chiedono rassicurazioni circa salvaguardia del meccanismo di calcolo dell'assegno e dell'assenza di un tetto alla contribuzione figurativa valorizzabile. Che altrimenti pregiudicherebbe le platee di coloro che hanno avuto lunghi periodi di disoccupazione o di integrazione salariale. Sul fisco, nel DEF, non si prevede nulla nel merito, per quanto riguarda l’evasione fiscale, anzi, in controtendenza appare il pericolo che vi siano nuovi condoni.

Uil: restituire potere d'acquisto a giovani e famiglie

«Guardiamo con attenzione al tentativo del Governo di uscire dall’austerità - ha sottolineato Carmelo Barbagallo, leader della Uil - anche perché, da anni, sosteniamo che questa politica genera solo povertà e non sviluppo. Ci meraviglia, dunque, che non si capisca che per uscire dalla crisi economica bisogna restituire potere d’acquisto a lavoratori dipendenti e pensionati e dare lavoro stabile ai giovani.Nel DEF mancano le risorse per questi obiettivi: mancano risorse per i contratti pubblici, per gli investimenti in infrastrutture e per fare un salto di qualità sulla previdenza e sul lavoro. Non vediamo questa enorme differenza con il precedente Esecutivo, se non un po’ di debito in più. Noi vorremmo sostenere l’iniziativa del Governo rispetto all´austerità, ma senza contratti e senza riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati l´economia del Paese non riprende. Ecco perché - ha concluso Barbagallo - stiamo preparando unitariamente una piattaforma da portare all’approvazione dei lavoratori per aprire il confronto con il Governo e determinare i cambiamenti necessari».

Per queste ragioni, i sindacati confederali annunciano che "avanzeranno un documento di proposta unitario che sarà arricchito dalla discussione negli attivi unitari che si svolgeranno in tutti i territori e nelle assemblee nei luoghi di lavoro. Tale documento sarà inviato e presentato al Governo e al Parlamento".

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