Esodati / Pensioni, In 5mila in pensione con le vecchie regole. Ecco cosa cambia

Valerio Damiani Venerdì, 13 Novembre 2015
Nei prossimi giorni circa 5mila lavoratori che nel 2011 avevano fruito dei permessi di cui alla legge 104 e di congedi per assistere disabili avranno la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole.
Si sblocca una volta per tutte la situazione dei fruitori dei permessi e/o dei congedi per assistere familiari con disabilità nel 2011 che avevano prodotto domanda di salvaguardia ai sensi della legge 124/2013 e della legge 147/2014. Il Ministero del Lavoro e quello dell'Economia hanno dato finalmente il via libera ai vasi comunicanti e nei prossimi giorni l'Inps inizierà ad spedire agli interessati le lettere che certificheranno la possibilità di andare in pensione in deroga alla legge Fornero. 

La situazione. La questione risale al 2013 quando fu approvata la quarta salvaguardia (legge 124/2013). La normativa concedeva la possibilità, tra l'altro, di presentare domanda di prepensionamento a quei lavoratori che nel 2011 avessero fruito dei permessi di cui alla legge 104/1992 o del congedo straordinario per assistere un familiare con disabilità e che maturassero la decorrenza della pensione, con le vecchie regole, entro il 6 gennaio 2015. Veniva tuttavia fissato un vincolo rispetto al numero di domande accoglibili pari a 2.500 unità, numero che presto si è rivelato insufficiente ad evadere tutte le domande presentate dagli interessati (circa 5mila) determinando così l'impossibilità di accedere alla pensione per buona parte delle domande pervenute (circa 2.500).

Nel 2014, la sesta salvaguardia (legge 147/2014), ha nuovamente riaperto questo profilo di tutela spostando tuttavia il termine ultimo della decorrenza della pensione dal 6 gennaio 2015 al 6 gennaio 2016 e fissando un limite di 1.800 posti. Un numero insufficiente persino a coprire le domande in eccedenza che residuavano dalla quarta salvaguardia, alle quali poi si sono aggiunte le migliaia di nuove domande che avrebbero dovuto trovare accoglimento con la sesta salvaguardia grazie all'estensione del termine di un anno della decorrenza. In definitiva, secondo il report dell'Inps dello scorso 10 settembre 2015, a fronte di 4.300 posti disponibili (2.500 + 1.800) le domande pervenute hanno sfiorato quota 10mila determinando un eccedenza di quasi 5mila domande. Domande che sono rimaste in sospeso, l'Inps e la DTL hanno già infatti certificato la sussistenza di tutti i requisiti richiesti dalla legge. Ora con l'attivazione dei cd. vasi comunicanti, un meccanismo giuridico che consente di riciclare i posti e i risparmi maturati dagli altri profili di salvaguardia sottoutilizzati, queste certificazioni saranno inviate nei prossimi giorni agli interessati aprendo nei fatti la possibilità di andare definitivamente in pensione.  

Le restrizioni nella 7° salvaguardia. Per evitare lo stesso problema nel 2016, il Governo ha introdotto una stretta rispetto alle nuove domande che dovessero essere presentate con la settima salvaguardia, il provvedimento in discussione in Parlamento con la legge di stabilità, che, com'è noto, riapre ancora una volta i termini spostando dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017 la data limite per maturare la decorrenza della pensione con le vecchie regole. Questa volta il beneficio della salvaguardia potrà essere invocato solo da quei lavoratori che nel 2011 avevano fruito dei congedi per assistere figli con disabilità gravi, escludendo, salvo correzioni durante il dibattito parlamentare, dal perimetro i fruitori della 104 che hanno in gran parte gonfiato il numero di domande pervenute con le due salvaguardie appena citate. 

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