Pensioni, Brambilla: Ipotesi Quota 100 con il sostegno dei fondi esuberi

redazione Lunedì, 17 Settembre 2018
Secondo l'ex-sottosegretario al Welfare, Alberto Brambilla, sarà essenziale il ruolo delle imprese nel sostenere la quota 100 basata su 62 anni e 38 di contributi.
Quota cento per le pensioni, rilanciando l'opzione 62 + 38 e compensando l'aumento della platea facendo operare i fondi di solidarietà ed i fondi esubero. Sono questi i termini a cui Alberto Brambilla, consulente della Lega, sta lavorando in vista della finanziaria per il 2019. Parte dei costi degli anticipi potrebbero essere, quindi, scaricati sulle imprese. "E' lo stato dell'arte - ha rilanciato ieri Brambilla: si sta lavorando sul fronte fondi di solidarietà e esubero che potrebbero dare una mano a tutto il sistema". "All'interno della maggioranza Matteo Salvini ha ipotizzato che quota cento 64 con 36 fosse riduttivo ed ha rilanciato l'opzione 62 con 38.

Ovviamente la platea aumenta e conseguentemente è probabile quel completamento, che peraltro è nel programma della Lega ed era anche nel programma del Centrodestra cioè quello di far operare i fondi di solidarietà e fondi esubero, sul modello di quanto già accade con grande successo il settore del credito e delle assicurazioni, possa essere un complemento alla riforma in modo tale da consentire quella flessibilità che si voleva reintrodurre". I fondi di solidarietà settoriali, come noto, consentono attualmente un anticipo della pensione sino a cinque anni (che sono passati a sette nel settore bancario) rispetto all'età per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata nei casi di ristrutturazione o di crisi aziendale previo accordo con la parte sindacale. Durante questo periodo i lavoratori percepiscono un assegno di accompagnamento alla pensione interamente pagato dall'Inps tramite il fondo settoriale di categoria con garanzia pure della copertura figurativa utile ai fini pensionistici. L'ipotesi allo studio del Governo punterebbe ad irrobustire questo modello, probabilmente introducendo un contributo anche da parte dello Stato, per realizzare la flessibilità in uscita ed eventualmente anche assorbire l'ape sociale.

"Abbiamo una ape social in questo momento, ha determinate caratteristiche, più o meno queste caratteristiche coincidono con quelle dei fondi esubero e di solidarietà di banche, assicurazioni, Poste che ha ormai ha finito di operare ma più o meno era quello, e quindi diventa una necessità barra una soddisfazione di obiettivi sia da parte delle aziende sia da parte delle parti sociali in generale. Quindi è una ipotesi che si sta cercando di percorrere" ha detto Brambilla.

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