Pensioni, Padoan apre alla sospensione dell'innalzamento per i lavori gravosi

redazione Giovedì, 02 Novembre 2017
Il Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al termine del tavolo di confronto con i sindacati. Per la decisione le parti si sono date due settimane di tempo.
Il Governo apre ad una revisione del meccanismo degli adeguamenti automatici alla speranza di vita per i cd. lavori gravosi. Ma per gli altri lavoratori l'adeguamento automatico non sarà messo in discussione. E' questa la sintesi del confronto che si è tenuta oggi al Ministero del Lavoro tra Governo e Sindacati sulle pensioni.

"Ci siamo incontrati sul tema della legge di Bilancio. Sulla questione specifica dell'età pensionabile il principio dell'adeguamento resta assolutamente ferma" ha indicato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Sulla questione dell'età pensionabile "abbiamo stabilito un tavolo, che avrà aspetti tecnici e politici, che riguarderà la possibilità di estendere le categorie assoggettate ai lavori gravosi per vedere di staccarle dal meccanismo di aumento automatico". Ha aggiunto il ministro. «Abbiamo concordato che nel tavolo tecnico si considererà la possibilità di modificare e migliorare i meccanismi che attualmente determinano la cadenza di adeguamento dell'età pensionabile sotto il vincolo che eventuali modifiche non intacchino la sostenibilità del sistema previdenziale che è un pilastro fondamentale della sostenibilità finanziaria del paese».

L’idea, già anticipata ieri da PensioniOggi.it, sarebbe dunque quella di sospendere almeno per un certo numero di anni gli adeguamenti automatici alla speranza di vita agli undici lavori gravosi già individuati con la legge di bilancio, con la possibilità di una ulteriore loro estensione agli addetti al settore siderurgico, ai braccianti agricoli, ai lavoratori marittimi. Un'operazione di tale portata è stata già avviata con riferimento ai lavori usuranti destinatari del Dlgs 67/2011 (che sino al 2026 hanno ottenuto la sospensione degli adeguamenti automatici alla speranza di vita) ed era contenuta nel verbale siglato lo scorso anno tra Governo e Sindacati. Dunque non si tratterebbe di una nuova concessione ma solo del rispetto di quanto promesso dall'esecutivo nel settembre del 2016. A parte questa apertura resta la contrarietà ad un intervento di revisione del meccanismo generalizzato, valido cioè per tutti, che dal 2019 porterà l'età per la pensione di vecchiaia a 67 anni. 

Sindacati: verifica della disponibilità entro il 13 novembre

Tiepidi i sindacati che, comunque, registrano l'apertura. Il 13 novembre «verificheremo se davvero c'è la disponibilità a cambiare i meccanismi dell'età pensionabile e a differenziare i lavori, oppure se non c'è» ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi, evidenziando che «il dibattito è molto concentrato sul tema del rinvio e della sospensione, mentre per noi è su come cambiare il meccanismo dell'aspettativa di vita, che è un meccanismo ingiusto». 

«Credo sia positivo che ci siamo dati tempi molto stringenti, la nostra richiesta è stata accolta dal Governo con circa una decina di giorni di tempo che possono bastare per fare un lavoro importante. In questo tavolo tecnico, che diventa di verifica politica il 13, riprendiamo le fila anche sulla pensione dignitosa per i giovani, il lavoro di cura, la previdenza complementare» ha detto invece la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan.

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