Pensioni, Bobba: "Per i militari l'uscita anticipata è a 57 anni e 7 mesi"

Davide Grasso Venerdì, 24 Febbraio 2017
Lo precisa il sottosegretario al welfare Luigi Bobba in una interrogazione alla Camera dei Deputati. "Non è necessario invocare i benefici previsti per i lavori usuranti in quanto la normativa specifica è più vantaggiosa".
Al personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico non si applicano i benefici previdenziali previsti per le attività usuranti in quanto la normativa specifica di accesso alla pensione è regolata da norme specifiche ancora più vantaggiose rispetto alla generalità degli altri assicurati. Lo ricorda in una interrogazione parlamentare sollevata dal M5S che chiedeva chiarimenti circa la mancata inclusione degli operatori di pubblica sicurezza tra le attività cd. usuranti di cui al Dlgs 67/2011 il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba. presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. L'attuale sistema previdenziale per gli appartenenti alla Polizia di Stato prevede, infatti, dei benefìci generalizzati (un anno di maggiorazione ogni cinque di servizio prestato per un massimo di cinque anni a partire dal 1° gennaio 1998), a prescindere dalla specifica mansione svolta. Pertanto, la problematica dell'ascesso degli operatori di pubblica sicurezza alle agevolazioni previdenziali, connesse allo svolgimento di lavori usuranti non trova ragione di essere.  

Il rappresentante di Governo ricorda che il decreto «Salva Italia» (decreto-legge n. 201 del 2011) per i lavori usuranti prevede la possibilità di andare in pensione, dal 1° gennaio 2016, con un'anzianità contributiva di 35 anni ed un'età minima pari a 61 anni e 7 mesi, mentre per gli appartenenti alla Polizia di Stato, in virtù del principio della specificità del settore, il diritto alla pensione di anzianità si consegue in modo più favorevole, versando in una delle seguenti condizioni: a) 57 anni e 7 mesi di età con un'anzianità contributiva di 35 anni (articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 30 aprile 1997); b) 40 anni e 7 mesi di anzianità contributiva a prescindere dall'età anagrafica (articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 30 aprile 1997).

Il sottosegretario non lo dice ma in realtà l'età di pensionamento risulta allungata di un anno in quanto gli appartenenti al settore sono soggetti ancora al previgente regime dello slittamento della decorrenza della pensione previsto dalla cd. finestra mobile  (12 mesi dalla data di maturazione del requisito anagrafico di 57 anni e 7 mesi e 15 mesi dalla maturazione del requisito contributivo di 40 anni e 7 mesi) abrogato ormai per la generalità degli altri lavoratori assicurati presso l'Inps. Cosicchè nel 2017 l'età pensionabile viene raggiunta alternativamente con 58 anni e 7 mesi o con 41 anni e 10 mesi di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica. 

Per quanto riguarda l'organico della Polizia di Stato, il sottosegretario Bobba ha fornito alcuni dati diffusi dal Ministero dell'interno. Alla data del 1° ottobre 2016 presso le Questure del territorio nazionale risultano in servizio complessivamente 50.944 appartenenti ai ruoli operativi della Polizia di Stato, rispetto ad una previsione organica di 59.593 unità, con un deficit di 8.649, pari a circa il 14 per cento questi si affiancano, comunque, 2.736 appartenenti ai ruoli tecnici che, nell'espletamento dello loro peculiari funzioni, concorrono anch'essi al buon andamento degli Uffici. La descritta vacanza è l'effetto del noto blocco delle assunzioni determinato dalla spending review e, difatti, la copertura del turn over è stata pari al 20 per cento dei cessati nell'anno precedente per il 2012, al 50 per cento per il 2013, al 55 per cento per il 2014, al 50 per cento per il 2015 e soltanto dal 2016 e seguenti al 100 per cento dei cessati nell'anno precedente. Nello scorso anno, sono state autorizzate 2.190 assunzioni, pari al numero dei cessati nel 2015, e di queste è stata disposta l'assegnazione di 912 unità ad incremento della forza organica del comparto Questure, compatibilmente con le altre esigenze dei Reparti ed Uffici della Polizia di stato distribuiti sul territorio nazionale. Oltre al superamento del blocco delle assunzioni, le più recenti leggi finanziarie (anni 2016 e 2017) hanno, inoltre, previsto misure economiche in materia di rinnovo contrattuale e di ammodernamento delle dotazioni strumentali e delle attrezzature, in uso alle Forze di polizia. 

"In particolare, voglio ricordare che la legge di bilancio per il 2017 ha previsto l'istituzione di un apposito Fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze con una dotazione di 1.480 milioni di euro per l'anno 2017 e di 1.930 milioni per l'anno 2018 per determinate finalità, tra cui: a) il rinnovo della contrattazione collettiva relativa al triennio 2016-2018 e quindi per i miglioramenti economici del personale dipendente dalle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico; b) la definizione, del finanziamento da destinare ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, nell'ambito delle amministrazioni dello Stato. Inoltre, per quanto riguarda il pagamento per le prestazioni di lavoro straordinario rese dal personale della Polizia di Stato entro i limiti mensili assegnati, il Ministero dell'interno ha comunicato che gli stessi vengono sempre interamente liquidati"

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