Quota 100, Di Maio: La Riforma non slitta ulteriormente

redazione Martedì, 27 Novembre 2018
Il Ministro del Lavoro assicura: "La quota 100 è nel contratto di Governo dunque dovrà partire nel 2019 appena dopo l'approvazione della Legge di Bilancio".
Il Vertice ieri a Roma di Governo tra il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha avuto sul tavolo il tema della manovra economica e della recente bocciatura da parte dell'Ue.

Al termine del confronto è stato ribadito che, sulla manovra, tra Italia e Ue si sta portando avanti un dialogo, per il governo italiano, dal premier Giuseppe Conte e dal titolare del Mef Giovanni Tria con l'obiettivo tuttavia di non mettere in discussione i punti salienti del contratto di governo.  «Ci siamo confrontati - ha detto Di Maio al termine del vertice a Palazzo Chigi - L'importante è che non si tradiscano i cittadini e che non si riduca la quota delle persone che sta aspettando il reddito, quota 100, la flat tax per le partite Iva e l'Ires agevolata per le imprese. I capisaldi della manovra rimangono tutti lì».

«Vi confermo che il reddito di cittadinanza parte a marzo, come ci siamo sempre detti, quota 100 prima», quindi a febbraio. «Per quota 100 ci sarà il divieto di cumulo, il che significa che liberiamo veramente posti di lavoro. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, la platea non cambia. Quindi vedrete anche dalle relazioni tecniche come le misure non cambieranno». I capisaldi della legge di bilancio «restano invariati, quindi stiamo cercando semplicemente di migliorare la quota investimenti e questo aiuta molto la manovra» ha detto Di Maio. «Ho visto questa narrazione per cui si sta dicendo che spostiamo avanti il reddito di cittadinanza - prosegue - No, assolutamente. Qui si tratta solo di fotografare la situazione e ottimizzare le spese».

«Adesso vedrete il frutto della contrattazione che stiamo portando avanti - continua Di Maio - C'è il presidente Conte, che ha avviato un dialogo, e noi stiamo col presidente Conte. E a chi gli domanda se basterà ad evitare il 'cartellino rosso' dell'Europa, «questo lo dovete chiedere a Juncker, non a noi. Io mi fido del fatto che il presidente Conte sta portando avanti una linea di dialogo che può essere efficiente», ribatte Di Maio.

Damiano: Governo chiarisca cosa intende fare 

Pesante, invece, il giudizio delle opposizioni che attendono di conoscere a quali misure il Governo dovrà rinunciare per abbassare il rapporto deficit/Pil ed evitare la procedura di infrazione UE. Secondo Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, sono state fatte promesse ed era prevedibile una revisione politica e contabile della manovra. Se tale revisione "ci sarà, occorre anche che il Governo chiarisca quali misure intende realizzare con le risorse messe a disposizione”.

"Non basta dire, come fa Salvini, che dal prossimo febbraio ci sarà Quota 100. La domanda è: quale sarà il meccanismo della Quota? Che fine farà l’Ape Sociale? Sappiamo che se non si fa adesso un emendamento di proroga, la misura scadrà a fine anno. Verranno messe le risorse anche per Opzione Donna, per la nona salvaguardia degli esodati, per Quota 41 e per il rallentamento del legame tra aspettativa di vita ed età della pensione, come viene promesso? Lo stesso discorso vale per il Reddito di cittadinanza. Adesso che il Governo, seppure con colpevole ritardo, decide finalmente di cercare la via dell’accordo con l’Europa, deve essere sfidato sull’uso delle risorse e sulla capacità di mantenere le promesse, soprattutto per quanto riguarda la crescita e la difesa dello Stato sociale”, conclude.

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