Pensioni

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I chiarimenti in un documento dell'INPS. Ogni anno «regolarizzato» porta in dote al lavoratore 16 settimane ai fini del diritto e della misura della pensione e 3.169 euro di retribuzione pensionabile.  
Lo ha affermato la sottosegretaria al welfare, Tiziana Nisini, in risposta ad una interrogazione parlamentare presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Lo ha ribadito la Corte di Cassazione ritenendo quale presupposto necessario al riconoscimento della prestazione la sussistenza di una situazione debilitante tale da impedire le normali attività della vita quotidiana e non la risposta ad un’emergenza terapeutica. Non può, quindi, essere accolta la richiesta da parte di chi, affetto da una malattia terminale per cui è certa e vicina la sopravvenienza della morte, ha bisogno di assistenza, per esempio, per essere curato in casa.
Un vademecum utile dopo le ultime sentenze della giurisprudenza che hanno rinvigorito il principio secondo il quale gli ultimi anni a stipendio ridotto non possono svalutare la quota retributiva dell'assegno.
Grazie ai fondi Pnrr l’ente di previdenza sta velocizzando e automatizzando il processo di liquidazione dei sostegni economici. Ridotto anche il numero di visite mediche in presenza.
E’ uno degli effetti del non aver legato la condizione di accesso all’indennità al reddito imponibile percepito nel 2021 come, invece, previsto per i pensionati.
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